#OpenBilancio 9. Un bilancio in Rosatellum.

Antonio Iannamorelli
OpenBilancio
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3 min readOct 26, 2017

Sono passati 11 giorni dal Consiglio dei Ministri che ha “approvato” il DDL di Bilancio, ma le bozze continuano a susseguirsi. Quando devi spiegarlo ad un cliente estero la cosa diventa piuttosto difficile. Ma per chi è affezionato lettore del mio diario, è da almeno tre anni che la cosa è ormai metabolizzata. In Italia, il Governo, prima approva i provvedimenti e poi li scrive. Quella che è arrivata verso le undici è ancora piena zeppa di buchi, di “manca norma”, “in attesa RT” (Relazione Tecnica n.d.r.), “in attesa riformulazione RGS” e così via. E se giri per i ministeri, ti accorgi come negli uffici si sta lavorando alacremente per modificare, limare, correggere ma anche per impostare norme nuove da inserire più avanti.

In tre giorni io ne ho fatti tre, di ministeri (oggi mi sono occupato di call center, giovani e pensioni, ieri di lotta al cancro, l’altroieri di Industria 4.0). E nonostante la stramaledetta influenza intestinale ho macinato diversi chilometri sui sentieri preferiti dai lobbisti per passare da un palazzo ad un altro. E la risposta è sempre positiva ma interlocutoria. Segno che si naviga un po’ a vista.

La precarietà della situazione politica fa di questa legge di bilancio una scialuppa per tanti provvedimenti affidate a “navette parlamentari” ormai alla deriva. E si tenta di tutto per portarle a bordo. Ieri MDP ha annunciato, per la terza volta, la sua uscita dalla maggioranza di Governo. Voterà la Legge di Bilancio? Gotor ha annunciato “mani libere” ma alla fine è legittimo pensare che tutto filerà abbastanza liscio, nonostante il “terremoto” provocato dalla Legge Elettorale. Che comunque vada sarà un insuccesso.

Ce lo ha spiegato bene ieri Stefano Ceccanti a Reti (in una sala stracolma, e non è un caso: con queste proporzioni tra i partiti e con l’incapacità dei partiti di svolgere vera leadership politica, la via dell’ingovernabilità è segnata. La frammentazione italiana ha contagiato tutta l’Europa. Ma lì i partiti ci sono e alla fine si accordano. Da noi i partiti sono inesistenti e quindi non coalizzabili. Quindi non è scontato un ritorno alle urne a breve. Comunque la palla sarà al Qurinale, che dovrà svolgere un ruolo politico proprio di altre forme di Stato. Perché un conto è un Presidente notaio di scelte maturate in sede politica, un altro è un Presidente che in ultima analisi deve prendere decisioni, sciogliere nodi, assumere iniziative in proprio.

Per chi fosse interessato al futuro, Reti e Youtrend hanno elaborato un dossier sul Rosatellum. Per saperne di più, clicca qui.

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Antonio Iannamorelli
OpenBilancio

Direttore Operativo @GalassiaReti. @Comunica_media @unitorvergata Appassionato di #Storia #Inter #Wineandfood. Autore di #CaporettoManagement