#hackijf15 Wikipedia e il giornalismo

luca corsato
6 min readApr 14, 2015

quando l’informazione è reputazione sociale

premessa

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Il Web ricrea il mondo in un’immagine — la nostra — emergente e collettiva. E Wikipedia cosa fa? Più che una parafrasi di una canzone dello Zecchino d’Oro è una domanda consistente nella sua sostanza, ma ancor di più nella sua forma. Cosa fa l’infrastruttura sociale della conoscenza più grande del web? Questo ci siamo chiesti quando ci è sorta una pazza idea: “portare” Wikipedia al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. Si. Portare, che com-porta il nostro “prendere con sé durante un viaggio” e “consegnare, fare un dono” perché in questo consiste la nostra volontà. Quindi, cosa fa Wikipedia?

http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Flemish_paintings_in_the_National_Gallery,_London#/media/File:Style_of_the_Master_of_the_Female_Half-Lengths_-_Saint_Christopher_carrying_the_Infant_Christ_(National_Gallery,_London).jpg

chi

Per noi — che siamo i dataninja “ammiraglioAndrea Nelson, “professorAlessio, “dataGianluca, “wikilibrarianAndrea e il “verticaleSimone e l’intruso (doveva esserci anche “l’uomo giustoBorruso…) — Wikipedia è IL social nel quale trovano la massima esplicazione i principi a cui teniamo di più: il riuso semplice e diretto dei dati e delle informazioni, il rispetto delle persone e dei loro contributi, la ricerca dell’obiettività e una smodata passione per le fonti. Un leggero dubbio che avesse qualche attinenza con le discussioni recenti sul giornalismo mi è venuto quando ho letto la prolusione di Arianna Ciccone che come una moderna Eloisa si rivolge al maturo e dottissimo amato osservando che

Imparare a essere nodi: questo è il primo compito di un giornalista nell’era dell’open web.

ebbene se così potrebbe/dovrebbe essere, Wikipedia non è più solo un luogo dal quale attingere coccodrilli, ma un’infrastruttura abilitante di comunità e conoscenza, nel quale il giornalista trova campo di battaglia e ricerca.

Non siamo così presuntuosi da ritenerci apostoli di chissà quale credo, perché la fiducia la si ripone nelle persone e non nelle ipotesi, ma consideriamo alcuni fattori:

http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Flemish_Renaissance_paintings_in_the_Rijksmuseum_Amsterdam#/media/File:Riviergezicht_met_rotsen._Rijksmuseum_SK-A-1314.jpeg

cosa

Please, do not bite the newcomers: nessuno nasce imparato e questo ci pare l’assunto migliore. Con Wikipedia vorremmo inserire la relazione tra lettura/revisione che scaturisce a chi è affetto da wikipedianità: quando si legge una voce e si trovano degli errori non si deride chi ha scritto e nemmeno lo si sputtana alle spalle, semplicemente si preme il tasto modifica e si corregge; più tardi passerà qualcun altro e aggiornerà e tutti avranno sotto gli occhi lo strato più “fresco” avendo sempre e comunque la possibilità di guardarsi e confrontare tutte le versioni. Questa la chiamano collaborazione, condivisione e più recentemente l’hanno chiamata “Gravità della Connessione”: semplicemente amore.

http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:The_Well-Stocked_Kitchen_(Beuckelaer)#/media/File:Bueckelaer,_Joachim_-_Well-Stocked_Kitchen,_and_Jesus_in_the_house_of_Martha_and_Mary_in_the_background,_the.jpg

quando

Siamo dei fot***i romanticoni e ci sentiamo come Gunny che legge le riviste femminili per riconquistare la moglie, e questa esplosione di amore per la condivisione la manifesteremo dal 17 al 18 aprile a Perugia. Sappiamo che vogliamo portare Wikipedia ai Giornalisti e sappiamo che i Giornalisti esistono nel mondo della curiosità e della ricerca — tutto il resto è ordine — e sappiamo che non abbiamo una linearità: ci piacerebbe riprodurre il concetto di grafo perché riteniamo che il “quando” non è definito solo dal tempo ma anche dalle stratificazione dei punti di vista. L’emersione di una scansione in Wikipedia è fortemente vincolata agli occhi che la guardano, mentre il passaggio tra le voci non viene definito da gerarchie ma dalle connessioni del pensiero che preside agl’occhi: il tempo è scandito dai diff, ovvero dalla successione di modifiche della voce stessa, la cui stratificazione può essere anche all’indietro per recuperare una versione migliore o per ovviare ad un vandalismo. Il quando in wiki è multidirezionale. La multidirezione è ciò che di più naturale esiste nell’evoluzione.

http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Rembrandt_Harmensz._van_Rijn_-_Nachtwacht_-_Google_Art_Project.jpg

dove

Evoluzione è una parola impegnativa che evoca echi progressisti e potrebbe addirittura trasmutarsi in ri-(e)voluzione, ma noi siamo pratici e ci riferiamo semplicemente alla disponibilità a riconsiderare delle abitudini. Da Perugia ci proponiamo di trovare dei divani comodi in ogni redazione, scrivania, schermo da 4 pollici, di chiunque vorrà venirci a trovare e ci ospiterà: Wikipedia non è un luogo ma un’attitudine. Il che poi con Wikimedia Italia si sia arrivati alla congiunzione tra Wiki* e Open Street Map, rende ancora più palese la nostra trama: è vero che Ogni nuova pagina rende il Web più grande. Ogni nuovo link rende il Web più ricco ed è vero anche che dietro (qualche) click c’è una persona che potrebbe condividere e da questo guadagnarci. Ma i luoghi di guadagno si sono spostati: per le notizie non sono più di carta, per le aziende non sono più (solo) nei viadotti, per le persone non sono più (solo) nei treni. Il guadagno non è più (solo) nell’accumulo di denaro e il denaro non è più (solo) nei conti correnti. Il luogo di guadagno in Wikipedia è la reputazione che si accumula con le relazioni, le mail chilometriche, le richieste d’aiuto, le proposte, le applicazioni… la possibilità di mostrarsi attraverso il proprio contributo che definisce la conoscenza e non con una descrizione che ci “vende”.

http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Allegories_of_truth#/media/File:CARRACCI,_Annibale_-_An_allegory_of_Truth_and_Time_(1584-5).JPG

perché

Il concetto di vendita, tutti noi che saremo lì a Perugia per wikipedicizzare (si: se riuscite a pronunciarlo senza problemi siete già dei wikipediani a tutti gli effetti!) ce l’abbiamo ben presente.

Sappiamo che non si vive d’aria, sappiamo che essere lì ha dei costi, sappiamo che chi vive di giornalismo viene pagato uno schifo, sappiamo che nessun editore dà tempo per fare le verifiche, sappiamo che nessun editore ritiene i propri archivi storici una risorsa preziosa e uno strumento di promozione potentissimo se fosse condiviso (sia proprio che del territorio in cui insiste).

Sappiamo queste cose (e De Martino, Zanni, Nelson, Cimarelli e Cortesi ne sanno a pacchi più di me!) ma vorremmo anche che tutti quelli che guardano ogni giorno Wikipediasi prendessero una pausa, si rilassassero e venissero a giocare con noi alla condivisione. Perché siamo certi che un aiuto che diamo oggi è l’aiuto che riceveremo domani, che se ce la raccontiamo tra di noi ci annoiamo, che essere tra amici è bello, ma trovarne di nuovi è eccitante. Inoltre IL nostro perché si chiama Aaron Swartz, si chiama Creative Commons, si chiama “open” ma si legge “senza alcuna esclusione o recinzione”. Il nostro perché è il vostro, amici giornalisti: nessuno è giornalista, nessuno è wikipediano, siamo persone.

bonus: come

Beh… se vi siete annoiati fin qui, allora siete pronti per il divertimento di venerdì, quindi: ISCRIVETEVI! (e registratevi a Wikipedia)

ma per darvi un’idea è come i monelli hanno rilasciato il New Clues e come poi altri monelli l’hanno tradotto e formato.Oppure come è stato fatto il libro su Swartz.

a presto

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