CULTURA AZIENDALE: IL CONCETTO DI INNOVAZIONE CONCRETA

Marcello Benazzoli
Optoi Stories
Published in
4 min readAug 10, 2018
“Armonia di bosco”, 2017 — foto di V. Giambartolomei

Ogni azienda ha una sua cultura: fatta di obiettivi, narrazioni, parole chiave, buone pratiche, concetti. Essa è cruciale per generare nel team senso di appartenenza, coesione, ambizione, consapevolezza, ma anche per definire meglio l’identità stessa dell’azienda.

Naturalmente una cultura aziendale autentica ha come punto di partenza ciò che l’azienda è. Non può essere un’alchimia a freddo, o una costruzione del marketing; deve invece scaturire dalla storia, dai valori, dall’habitat dell’azienda. E del resto, riusciremmo a immaginare la Silicon Valley in un luogo diverso dalla California? O il distretto dell’occhiale lontano dal Cadore?

“Valori”, 2018 — foto di V. Giambartolomei

A riguardo vorrei citare l’esperienza di Optoi Microelectronics, l’azienda dove lavoro. Uno dei concetti essenziali della cultura Optoi — probabilmente il più importante — è quello di “innovazione concreta”. Coniato da Alfredo Maglione, il ricercatore e imprenditore che nel 1995 ha fondato Optoi, è un concetto denso; che denota un nuovo modo di fare innovazione, e che può essere compreso soltanto alla luce del contesto economico-culturale in cui Optoi si è sviluppata, e del patrimonio di valori propri dell’azienda. Accade lo stesso con i buoni vini: per la loro genesi il terroir è importante quanto il DNA del vitigno.

Cominciamo dal primo elemento. Optoi Microelectronics ha sede a Trento, ed è parte di una realtà più grande, Optoi Group, che include altre due aziende hi-tech: AdvanSiD ed Eoptis. La prima è specializzata nello sviluppo e nella commercializzazione di fotodiodi in silicio particolarmente innovativi (SiPM); la seconda progetta e produce sistemi di visione di nuova generazione, nonché strumenti optoelettronici per il controllo in linea di prodotti e processi produttivi.

Al pari di Optoi Microelectronics, anche AdvanSiD ed Eoptis hanno sede in Trentino. Nel corso degli ultimi decenni questo territorio, che ancora negli anni ’80 era conosciuto soprattutto come una provincia montana a vocazione turistica, si è trasformato in uno degli ecosistemi dell’innovazione più dinamici d’Italia. Merito di centri di ricerca d’eccellenza come la Fondazione Bruno Kessler (FBK), dell’Università di Trento, di una PA sensibile al tema dell’innovazione, e di un arcipelago di PMI che ha iniziato a capire l’importanza dell’R&D ben prima che la nozione di “knowledge economy” prendesse piede.

“Intelligenza gentile”, 2018 — foto di V. Giambartolomei

Oggi il Trentino — che investe il 2% del proprio PIL in R&D — vanta una delle più alte densità di startup e PMI innovative d’Italia. Ed è la sede di realtà uniche come il Polo Meccatronica di Rovereto: un grande spazio dedicato al manifatturiero innovativo dove, oltre ai laboratori di importanti attori industriali, e a una struttura evoluta per il digital manufacturing (la ProM facility), figurano un acceleratore manifatturiero privato del calibro di Industrio, e un hub per la formazione tecnica, secondo un approccio integrato all’innovazione che unisce l’elemento dell’istruzione, quello della ricerca e quello dell’attività imprenditoriale (il famoso triangolo della conoscenza).

Optoi dunque ha le sue radici in un territorio che nel tempo è diventato innovativo. Molto innovativo. Ma oltre ad avere carattere sistemico, l’innovazione trentina è contraddistinta da una dimensione marcatamente internazionale. E questo, del resto, è il destino di un territorio di frontiera, da sempre ponte tra l’Italia e il mondo germanico, che ha imparato a combinare la mentalità duttile, flessibile e creativa della tradizione manifatturiera italiana, con l’attenzione ossessiva per la qualità e il rigore tipici del Mittelstand tedesco.

Molti dei valori che informano la cultura Optoi rispecchiano l’appartenenza dell’azienda al Trentino: la flessibilità, l’attenzione massima per la qualità, il rigore, l’affidabilità, la sensibilità sociale. Questi valori, a loro volta, hanno plasmato in profondità il concetto di “innovazione concreta”. Che nasce dalla ferma volontà dell’azienda di generare solo innovazione reale, con un valore tangibile per il cliente.

“Mattinata trentina”, 2008 — foto di V. Giambartolomei

Ecco perché uno dei principali orizzonti produttivi di Optoi è quello della customizzazione. Il “su misura” è storicamente una cifra del saper fare nazionale (la famosa creatività italiana è legata a doppio filo a quest’aspetto). Ma un conto è personalizzare un abito, un altro è customizzare un sensore ottico… L’innovazione di Optoi, tendenzialmente, non è di massa; piuttosto, va a soddisfare le specifiche esigenze di uno specifico cliente. Questo vale per Optoi Microelectronics, come per AdvanSiD, per Eoptis e in generale per tutto il gruppo.

E qui ritroviamo la concretezza che qualifica l’innovazione Optoi, in una duplice accezione: da un lato, essa deve essere concreta nel senso di affidabile e solida (nulla esce dall’azienda se non è testato al 100%); dall’altro, è un’innovazione che va declinata in base ai desiderata del cliente, e quindi concreta nel senso di flessibile, e lontana da rigidità e formalismi. Il tutto, con una visione internazionale, dato che il gruppo opera in tutto il mondo: ha clienti italiani, asiatici e americani; uno staff europeo; un partner tedesco; una filiale in Brasile (InnovaSens). In estrema sintesi, essere innovatori concreti permette di avere un vantaggio competitivo cruciale.

Per ulteriori informazioni, https://www.optoi.com | contact@optoi.com

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Marcello Benazzoli
Optoi Stories

Responsabile Comunicazione e Marketing @ Optoi, appassionato di tecnologie e innovazione. Padre, marito, amo raccontare l'evoluzione del mondo intorno a me.