Perché è quasi impossibile insegnare a un robot a farti il bucato

Sav
4 min readMar 17, 2015

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Ma, se glielo insegniamo, le macchine saranno finalmente in grado di annientare la razza umana.

Di Alexandra Ossola

Faccio il bucato tutte le settimane da un decennio e sono ormai così abituata al procedimento che potrei farlo a occhi chiusi: portare il cesto alla stanza dove si trova la lavatrice, separare i bianchi dai colorati, caricare la lavatrice coi vestiti e il detersivo, trasferire i vestiti puliti nell’asciugatrice, toglierli dall’asciugatrice e metterli nel cesto, piegare i vestiti puliti, sistemarli nei cassetti giusti. Per me e per chiunque sia pratico del bucato, è tutto piuttosto automatico.

Ma per un robot, fare il bucato è un incubo. I robot funzionano al meglio con compiti ripetitivi che hanno un numero limitato di passaggi e movimenti, come assemblare un’automobile. I programmi che controllano le azioni di quei robot si affidano a una logica semplice: “se x, allora y”. Se tiri la maniglia, lo sportello si apre, e puoi passare al compito successivo. Ma cosa succede se tiri una maniglia e lo sportello non si apre? Un robot programmato per fare il bucato si trova davanti a 14 compiti diversi, ma al momento la maggior parte di essi può solo completarne in sequenza più o meno la metà. E anche per arrivare a quel punto, ci sono un’infinità di modi in cui ogni compito può variare o portare a errori — infiniti sportelli che potrebbero non aprirsi.

Ecco cosa dovrebbe fare un robot:

  1. Trovare la pila di biancheria sporca, distinguendola dall’eventuale disordine della stanza.
  2. Raccogliere ogni indumento nella pila. (Incertezza: non è chiaro quanti oggetti dovrà raccogliere il robot.)
  3. Mettere ogni indumento nel cesto del bucato.
  4. Dirigersi alla lavatrice superando eventuali ostacoli. (A seconda di come il robot regge il cesto, alcuni sensori potrebbero venire ostruiti, impedendogli così di ricevere tutte le informazioni necessarie per muoversi con precisione.)
  5. A seconda del tipo di lavatrice, tirare o sollevare lo sportello per aprirla.
  6. Inserire i vestiti nella lavatrice.
  7. Aggiungere il detersivo e/o l’ammorbidente.
  8. Chiudere lo sportello della lavatrice.
  9. Scegliere il programma di lavaggio adatto (delicati, anti-piega, centrifuga energica) e azionarlo.
  10. Togliere i vestiti dalla lavatrice e trasferirli nell’asciugatrice. (Incertezza: il robot non può sapere in anticipo quante volte dovrà ripetere il gesto per svuotare la lavatrice.)
  11. Scegliere il programma di asciugatura e azionarlo.
  12. Togliere i vestiti dall’asciugatrice. (Incertezza: quante volte dovrà afferrare i vestiti per tirarli fuori tutti? C’è ancora un calzino incastrato dentro l’asciugatrice?)
  13. Piegare il bucato a seconda del tipo di indumento.
  14. Riporre gli indumenti in una cassettiera o un armadio.

Quando un robot si trova alle prese con una situazione che non è programmato per gestire, resta immobile a cercare di capire qual è il passo successivo. E se le pause lunghe non sono un problema quando si tratta di bucato, faranno la differenza per i robot del futuro, che forse ci aiuteranno a spostarci o porteranno cartelle cliniche ai dottori negli ospedali.

I programmatori e gli esperti di intelligenza artificiale hanno impiegato decenni per progettare robot sempre più sofisticati che sappiano risolvere situazioni imprevedibili, hanno modificato i software o perfezionato i movimenti fisici affinché un robot in difficoltà possa comportarsi in modo più simile a essere umano. Alcuni esperti di robotica stanno progettando robot con sensori in grado di imparare qualcosa di nuovo a ogni movimento, altri stanno letteralmente insegnando alle loro invenzioni come completare dei compiti leggendo il manuale delle istruzioni.

L’abilità di fare il bucato rappresenta un passo grande e incerto verso un futuro in cui i robot potranno gestire l’incertezza come gli esseri umani. È un esempio di problema, un caso studio: se i robot potranno fare il bucato, non possiamo immaginare quali altri compiti saranno in grado di eseguire in maniera autonoma, dal guidare automobili all’esplorare pianeti lontani. La robotica è ora a un punto decisivo: grazie a decenni di perfezionamento, i robot possono iniziare interagire col mondo come pensavamo possibile solo nella fantascienza, e senza l’aiuto degli esseri umani.

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