In difesa di Ms. Hill

È ora di smettere di farci dire cosa pensare di Lauryn Hill da gente al di fuori della nostra comunità

Monica Cainarca
11 min readOct 4, 2014

Di Talib Kweli Greene

Io e Yasiin Bey facciamo bella musica insieme. Siamo come lo yin e lo yang, i nostri stili si integrano perfettamente tra loro. È sempre un piacere per noi esibirci insieme come Black Star, ma lo stile e il ritmo delle nostre performance da solisti sono diversi. Abbiamo approcci molto diversi ai nostri spettacoli dal vivo: a me piace fare un pezzo dietro l’altro senza pause a ritmo incalzante, includere sempre i miei successi, lasciare che il mio DJ scaldi bene il pubblico e fare le mie improvvisazioni rap; Yasiin, invece, preferisce prendersi il suo tempo e non far parlare troppo il suo DJ.

Yasiin una volta mi ha detto che quando la gente paga per andare a vederlo, paga per vedere cosa gli va di esprimere in quel momento. Quindi non importa se include i suoi “successi” o no. È stata una grande lezione per me.

Yasiin Bey (precedentemente noto come Mos Def) e Talib Kweli insieme come Black Star

“Le mie canzoni sono musica personale, non sono collettive. Non voglio che la gente si metta a cantarle in coro con me. Mi suonerebbe strano. Non ricordo che il pubblico si mettesse a cantare in coro con Elvis, Carl Perkins o Little Richard.” ~Bob Dylan

Molti fan non saranno d’accordo con Yasiin su quel punto. Perché sono i fan ai quali sfugge il vero punto della questione: l’artista è un essere umano, non un prodotto. Certo, l’artista crea prodotti che sono in vendita, ma non è in eterno debito con voi solo perché avete acquistato un suo prodotto.

Quando acquistate un mio album, io ricevo i soldi e voi ricevete la musica. È uno scambio equo, che inizia e finisce lì. Se non stimo me stesso come artista – soprattutto lavorando in un mercato che ha deciso che la musica registrata non è una cosa per cui valga la pena spendere soldi – chi altri lo farà?

Gli artisti fanno arte per se stessi. L’arte è un’espressione onesta. Gli artisti che assecondano i loro fan, cercando di far musica “per” i loro fan, fanno arte vuota e insignificante. I veri fan non vogliono che tu faccia musica per loro, vogliono che tu la faccia per te stesso, perché è proprio quello il motivo per il quale si sono innamorati di te in primo luogo.

Ho scritto il mio primo rap quando avevo 12 anni. Non avevo fan. Non ho scritto per i fan, ho scritto perché avevo qualcosa che sentivo un bisogno disperato di esprimere. Quando è uscito il nostro album di debutto come Black Star, io e Yasiin non avevamo un gran seguito. Abbiamo realizzato quell’album per noi stessi: è questo il tipo di espressione artistica onesta e personale che i fan apprezzano.

La cosa grandiosa di fare arte per te stesso è che se la fai bene, milioni di persone potranno entrarci in sintonia e la accoglieranno con entusiasmo. Ti daranno il loro sostegno e ti permetteranno di avere una carriera e mantenere la tua famiglia, tutto grazie alla tua arte. Questi sono i tuoi fan e la loro passione, la loro dedizione e il loro contributo alla tua vita sono da apprezzare e rispettare.

Ma i fan non sono il tuo capo, e ascoltare i fan quando si tratta di decisioni creative è una pessima idea. Non sono obbligato a fare lo stesso album più e più volte solo perché lo pretendono i fan. Ho il diritto di sperimentare cose nuove, di avere successo o di fallire. Ho il diritto di smettere di fare musica, se è una mia scelta. Ho il diritto di tenere un concerto da schifo o di non presentarmi sul palco se non ne ho voglia. Spero che una cosa del genere non succeda mai, ma, se succede, non toglierà nulla alla qualità del lavoro che ho già dato al mondo.

Anni fa ero tra il pubblico ai BET Awards, in attesa di vedere Lauryn Hill, riunita per l’occasione con i Fugees. Girava voce che Lauryn avesse intenzione di recitare una poesia invece di cantare i suoi successi, ma i pezzi grossi dei BET non ne volevano sapere. Se è vero, significa che apprezzavano quello che Lauryn Hill ci aveva dato in passato, al punto da usare gratis il suo nome e la sua immagine per attirare il pubblico, ma non avevano alcun rispetto per quello che voleva esprimere quel giorno. Questo momento è stato l’ispirazione per la mia canzone “Ms. Hill”.

Lauryn Hill ci ha dato due album con i Fugees, uno da solista, The Miseducation Of Lauryn Hill, e l’MTV Unplugged 2.0. Quanto arrogante dovrei essere per dire che mi deve qualcosa? Che razza di assurda pretesa egocentrica sarebbe?

Quando studiavo alla NYU, condividevo la stanza con John Forte e ci trovavamo spesso con Ms. Hill, che frequentava la Columbia University. Aveva l’abitudine di venire a trovarmi al Nkiru Books a Brooklyn, il negozio di libri dove lavoravo e che poi ho comprato insieme a Yasiin, con i guadagni dei nostri spettacoli. Andavamo all’African Street Festival alla Boys and Girls High School e poi a sentir parlare professori come la Dott.ssa Frances Cress Welsing.

Prima dell’enorme successo dei Fugees, questa splendida diciannovenne nera con i dreadlock studiava in un prestigioso college della Ivy League e aveva già al suo attivo due film e una soap opera (King of the Hill, Sister Act 2, As The World Turns). Era una giovane di notevole talento. Quando i Fugees sfondarono, cambiarono per sempre il panorama musicale. The Score ha alzato il livello dell’hip-hop e ha dato alla gente di Haiti qualcosa di cui essere orgogliosa. Ha venduto 30 milioni di copie ed è finito nella classifica dei migliori album di tutti i tempi della rivista Rolling Stone, in gran parte grazie all’incredibile voce di Lauryn Hill come cantante e rapper.

Momenti da ricordare: Lauryn con John Forte (a sinistra) e con l’autore di questo articolo (a destra)

I Fugees cantavano di amore e di unità ed erano orgogliosi di creare musica che parlasse dei mali della propria comunità in modi significativi. Gli spettacoli dal vivo dei Fugees erano una fusione di tutti gli elementi della black music e rappresentavano un’esperienza che è stata unica nel mondo dell’hip-hop. Hanno ispirato milioni di persone.

Poco dopo essere diventata una delle donne di colore più famose del mondo, Lauryn Hill fondò il Refugee Project, un’organizzazione di beneficenza che cercava di migliorare la situazione dei giovani a rischio. Portò ragazzi dei quartieri più difficili di New York City al campo estivo di Camp Hill, nelle montagne di Catskill, anche quello fondato da lei. Andò in Kenya e in Uganda per aiutare a costruire pozzi di acqua potabile e nel 1997 organizzò un concerto gratuito ad Harlem per convincere la gente della comunità locale ad andare a votare. Tutto questo è stato il contributo che Lauryn Hill ha dato al mondo prima di darci quel classico che è The Miseducation.

Se non avete mai ascoltato The Miseducation of Lauryn Hill, non avete vissuto davvero. È un lavoro straordinario. È la voce pura, senza filtri e senza esitazioni, di una cantante e rapper donna che si spinge oltre i limiti di qualsiasi etichetta restrittiva il mondo le volesse affibbiare. Mi sono venute le lacrime agli occhi, la prima volta che ho sentito questo album. “Ex Factor” è un pezzo di feroce intensità, “To Zion” raggiunge vette sublimi e “Lost Ones” resta un’esplosione di ritmi ballabili.

Non importa ciò che Lauryn Hill abbia deciso di fare dopo averci dato The Miseducation: non dimenticate mai che ci ha già dato un album come The Miseducation. Fu l’album più acclamato dalla critica nel 1998 ed è diventato un classico moderno. L’anno dopo, Lauryn Hill è stata la prima donna ad essere nominata in dieci diverse categorie ai Grammy, vincendone ben cinque, tra cui quella di album dell’anno. Fu un altro record storico per le donne. Nel suo discorso di accettazione, Lauryn Hill espresse a gran voce e con orgoglio il suo sostegno per gli altri musicisti della scena dichiarando: “Questo è incredibile. Questo è l’hip-hop”. Per questo, starò sempre dalla parte di Lauryn Hill. Per questo, avrà sempre il mio sostegno, anche se non dovesse mai più pubblicare niente di nuovo. Mi ha già dato così tanto, che mi sento io in debito con lei.

“I saw the same thing as Clef and Lauryn, when they saw it
Lauryn went looking for God and Clef kept touring”*
~ dal mio pezzo “Before He Walked”

*[ho visto la stessa cosa di Clef e Lauryn, quando l’hanno vista / Lauryn è andata alla ricerca di Dio e Clef ha continuato a fare tour]

Nei primi anni 2000, Lauryn Hill si è allontanata dalle luci della ribalta per dedicarsi alla spiritualità e alla famiglia. Questa, per me, è una decisione rispettabile. Quando i Fugees si sono riuniti brevemente per esibirsi al Block Party di Dave Chappelle, nel 2004, qualcuno tra la folla ha urlato: “Lauryn, dov’eri finita?” Ms. Hill ha risposto indicando uno dei suoi figli: “ecco dov’ero finita”.

Anche le pressioni della fama sembravano pesarle. Alla Lauryn Hill diciannovenne che avevo conosciuto non interessava attirare il cancan mediatico riservato ai personaggi famosi. Era un’artista e la celebrità la stava allontanando dall’essere un’artista. Quando si presentava sul palco in quel periodo, era oggetto di pesanti critiche sul suo aspetto, sul tipo di performance che aveva scelto e sugli occasionali ritardi. I fan che dicevano di aver amato Lauryn all’epoca di Miseducation le voltarono le spalle. Questo abbandono di massa di una dei nostri eroi ha fatto sì che uno scrittore maschio bianco di nome Stefan Schumacher si ritenesse legittimato a scrivere un articolo dal titolo: “È ora di infischiarsene di Lauryn Hill: una volta la amavo, ora non più”.

Quando paghi per andare a un concerto di Lauryn Hill, non la paghi per farle fare quello che vuoi tu, ma per lasciarle fare quello che vuole lei. Non è obbligata a cantare i suoi successi e non è obbligata a cantare le canzoni nel modo che vuoi tu. Non ha nessun obbligo nei tuoi confronti. Il mondo non gira intorno a te, che ti piaccia o no. Non crederti così importante. Se hai un’esperienza negativa a un suo concerto, vai a casa, metti su The Miseducation of Lauryn Hill e la prossima volta che terrà un concerto dalle tue parti, non andarci. Problema risolto. Solo perché hai avuto un’esperienza negativa a uno spettacolo di Lauryn Hill, non vuol dire che quanto ha dato al mondo non sia più valido o che non si meriti più il tuo rispetto.

Nella polemica incredibilmente egocentrica contro Ms. Hill, Schumacher la descrive come “un’artista che non ha prodotto nulla di rilevante da quasi due decenni”. È per questo che 88 dollari sono troppi per il prezzo di un biglietto, anche se l’autore tiene a farci sapere che non è certo al verde. Quanto costano di questi tempi i biglietti per un concerto dei Rolling Stones? E quando è stato il loro ultimo successo “rilevante”? Non ho mai visto gli Stones, ma a quanto pare dal vivo non sono più quelli di una volta. E come potrebbero esserlo? Ormai sono anziani. Sono andato a vedere i Mötley Crüe l’estate scorsa. Uno show divertente. Ero tra gli invitati, ma i biglietti costavano più di 200 dollari.

Schumacher scrive come uno stalker. Ecco una frase presa parola per parola dal suo pezzo: “Che cosa sta facendo di questi tempi? Quanti figli ha? È rimasta al verde? Riuscirà a tornare al suo antico splendore?” Mi vien da rispondergli: amico, datti una calmata. Smettila di ficcare il naso nella sua vita personale e nel suo portafogli. Piantala di essere così ossessivo.

Non è obbligata a dare risposte né a te né a nessun altro.

Schumacher si descrive come uno dei fan più appassionati di Ms. Hill. Stronzate, dico io. I fan appassionati di Ms. Hill la accettano così com’è, non scrivono pezzi sensazionalistici su come non sia più una brava artista perché non è quello che loro vogliono che sia. La grandezza di Lauryn non è sminuita dalla mancanza di nuove uscite sul mercato. Un fan veramente “appassionato” non penserebbe mai una cosa così poco rispettosa.

Apprezzo il fatto che Stefan Schumacher sembra essere un fan del nostro album Black Star, che uscì lo stesso anno di Miseducation. Lo cita favorevolmente nel suo articolo. Ma difendere l’onore di qualcuno che ha dato così tanto a me e alla mia comunità come Ms. Hill viene prima di qualsiasi altra cosa per me. Chissà, forse un giorno farò io qualcosa che il signor Schumacher non ama o non capisce e allora toccherà a me essere oggetto di un attacco sensazionalistico. Forse l’ho già fatto. Sigh.

D’Angelo e Sade ci hanno fatto aspettare decenni per i loro nuovi dischi. Detox di Dr. Dre potrebbe non uscire mai. Non so esattamente perché e non mi interessa. Dr. Dre mi ha dato N.W.A, The Chronic, e 2001. Mi deve qualcosa in più? Ma anche no. Per me The Chronic è un album così splendido che potrei sentirmi io in dovere di dargli ancora un po’ della mia grana, anche se non gli serve di certo dopo il passaggio di Beats alla Apple.

I veri fan celebrano quello che hanno già ricevuto e non piagnucolano come bambini viziati quando non ottengono cose che comunque non erano loro dovute. Quando (e se) un artista condivide la sua arte, è un privilegio, non un diritto. Provate a togliere le vostre opinioni personali dall’equazione.

Ho visto Lauryn dal vivo in un concerto al Brooklyn Bowl l’estate scorsa. Era una serata intima e il locale era strapieno di fan appassionati. Quei fan non urlavano i titoli delle canzoni che volevano ascoltare e non si arrabbiavano perché Lauryn stava eseguendo versioni più nuove di pezzi classici. Eravamo venuti a vedere quello che Ms. Hill era venuta ad esprimere: niente di più, niente di meno.

Lauryn ha iniziato il suo set con classici di Bob Marley, che hanno subito scaldato il pubblico di Brooklyn. Una volta che ci aveva in pugno, ha fatto versioni in stile soul/doo-wop delle canzoni di Miseducation. Erano ben concepite, ben ritmate e cariche di rimandi alla musica con cui Lauryn, nata nel 1975 come me, è cresciuta. Mi sono reso conto in quel momento che erano le versioni dal vivo delle canzoni di Miseducation sulle quali aveva lavorato negli ultimi anni.

Lauryn era andata oltre la sua fase “L-Boogie” molto tempo fa: ora aveva deciso di presentare l’intero canone della musica nera sul palco. Non si è mai trattato solo di lei o della sua musica. Quando ha offerto al pubblico alcune canzoni dall’album dei Fugees The Score, ha eseguito anche le canzoni originali che i Fugees avevano campionato per quei pezzi. È stata una lezione di storia della musica ed è stata una splendida performance. Forse, se guardiamo quello che Lauryn sta effettivamente facendo, invece di lamentarci di quello che non sta facendo, possiamo continuare a lasciarci ispirare da lei.

Nel 2005, Lauryn Hill ha dichiarato a USA Today: “Se oggi faccio musica, è solo per comunicare qualcosa ai miei figli. Se poi altre persone ci trovano qualcosa di buono, tanto meglio”. Se c’è qualcuno che può permettersi di dire una cosa del genere, è la leggendaria Ms. Hill.

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Monica Cainarca

Translator, editor, dreamer • formerly translator and editor for Medium Italia