Il mio comune galleggia: nell’attesa di affondare o cominciare a navigare?

Gli open data a Palermo a distanza di un anno dalla genesi 

Giulio Di Chiara
3 min readFeb 24, 2014

Si torna a casa dopo l’Open Data Day 2014 per ordinare le idee e dare un peso ai pensieri che frullano ancora in testa.

Dall’evento di Palermo capto barlumi di vitalità, se non altro per la forte spinta dal basso che ha consentito, giusto per dirne una, lo svolgimento della conferenza stessa, aperta a tutti e per tutti.

All’incontro mi sono reso conto che gli opendata sono ancora oggetto di pochissimi appassionati e addetti ai lavori. Tra questi pochi paradossalmente non c’è ancora il Comune di Palermo.

L’Assessore alla Partecipazione, il webmaster e alcuni funzionari della macchina comunale si sono rincorsi in interventi tra loro sconnessi che hanno palesato di fatto diverse velocità di crociera tra chi “fa” e chi “annuncia” : negli uffici pubblici vige ancora tanta disorganizzazione e manca fortemente una cabina di regia.

Sono passati circa 365 giorni da quando il Comune si è tuffato sul tema opendata con l’inaugurazione del portale dedicato. Oggi mi chiedo se, con tutte le difficoltà intrinseche di una amministrazione pubblica, questa barca dovrà continuare a galleggiare oppure qualcuno al timone si decida a indicare la rotta all’equipaggio e spartisca i primi ordini.

Alle Linee Guida sugli Opendata approvate in giunta (prelevate da terzi, ritoccate e pubblicate) non è ancora seguito uno, dicasi uno, provvedimento attuato previsto da quello stesso documento. E’ vero, c’è in corso un riassetto organizzativo. Ma mi si consenta di pensare che in realtà non sarebbe andata diversamente. Ed il perchè è presto detto: ad una superficialità organizzativa interna manifesta, dal Comune si continua a rispondere con contest pubblici di idee, premi in palio, ricchi premi e cotillon. E mentre ci si sfrega le mani compiaciuti di ciò (chissà poi perchè), nelle stanze degli impiegati si scrive ancora a macchina e si comunica con i piccioni viaggiatori.

La produzione dei dati è la vera sfida che va affrontata. Ed è umiliante per una città come Palermo demandare agli straordinari lavorativi di pochi stakanovisti l’incremento straordinariamente saltuario del numero dei dataset pubblicati.

Caro Comune, pensiamo alla sostanza. Dobbiamo mettere gli uffici nelle condizioni di lavorare e produrre in autonomia e sintonia.

A febbraio 2014 mi sembra che l’amministrazione non l’abbia ancora capito e la sensazione è che, in tal senso, si sia perso un anno di tempo. Il Comune non deve dare risposte all’esterno in termini di eventi, ma di fatti concreti e propedeutici al cambiamento. Se un’auto non cammina, non le cambiamo il colore della vernice, ma alziamo il cofano e cerchiamo di risolvere il guasto.

Nutro grande speranza in quei soggetti virtuosi che negli uffici si spendono per cominciare a seminare dal basso. E con la collaborazione di tutti coloro che credono in una pubblica amministrazione migliore, fra qualche anno potremo vedere i primi frutti.

Se poi il comandante della barca cominciasse a dare seriamente una mano….

Qui un post che ricostruisce la giornata dell’OpenDataDay — Palermo 2014

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Giulio Di Chiara

Presidente @MobilitaPalermo. Mi occupo di #mobilità e trasformazione delle città. Partecipo al miglioramento della #PA e #opendata. Mi muovo con @muovity