Come abbiamo creato il nuovo logo di Medium

Medium Italiano
4 min readOct 9, 2015

--

di Erich Nagler e Karen Jaimes

Fin dal primo lancio di Medium in versione beta tre anni fa, abbiamo avuto come logo una grande M in grassetto, in bianco e nero, con il font serif Stag.

Anche se era semplice, elegante e di forte impatto, questa M in Stag si è dimostrata piuttosto inflessibile come logo. Andava benissimo per i primi anni ma, man mano che Medium è cresciuta e si è evoluta come piattaforma, il logo ha cominciato a sembrarci un po’ piatto, impenetrabile, troppo rigoroso, non qualcosa con cui si poteva giocare. E non era nemmeno un logo particolarmente distintivo. In breve, la nostra M non rispecchiava e non trasmetteva più quello che Medium era diventato.

Così, l’estate scorsa ci siamo posti l’obiettivo di creare un logo che potesse meglio rispecchiare chi siamo e in che direzione vogliamo andare.

Dopo aver esplorato più o meno un milione di idee diverse per una nuova icona, siamo tornati alla M maiuscola come marchio grafico che volevamo tenere. Il passo successivo: abbiamo iniziato a giocare e divertirci un po’ con la forma della M, piegandola, allungandola e adattandola in vari modi per vedere come potesse rispecchiare l’idea che abbiamo di Medium.

Da lì, abbiamo iniziato a darci dentro sul serio, lavorando con il type designer Rod Cavazos di PSY/OPS. Insieme a Rod, abbiamo esplorato il concetto del nostro logo come costituito da una serie di idee o forme interconnesse che, unite, formano un nuovo pensiero. Un logo che scorre, si dispiega e si sviluppa come una bella e memorabile conversazione.

Finalmente, eravamo sulla buona strada! Questa semplice interpretazione geometrica della M ci sembrava divertente, come un gioco accattivante o un puzzle coinvolgente. Abbiamo continuato a giocare con tutte le diverse interpretazioni, variazioni e combinazioni di colori che ci ispirava.

Abbiamo iniziato a vedere i quattro piani del logo come i fili di una conversazione che si sovrappongono. Una conversazione nella quale il tono e la direzione si spostano man mano che i piani entrano in contatto tra loro.

Poi, siamo tornati dai nostri amici esperti di design tipografico a PSY/OPS per sviluppare un wordmark unico che fosse esteticamente affine e potesse affiancarsi bene alla nostra nuova M. Il risultato è una serie di lettere che riprende magnificamente gli angoli e lo spirito del logo, senza diventare troppo dura o troppo geometrica.

Infine, dopo un gran filosofare sul design per decidere se rendere il nostro logo in proiezione prospettica, isometrica o assonometrica (abbiamo scelto quella isometrica), abbiamo creato una gamma completa di diverse altezze e diversi angoli per trovare la forma più costante e più piacevole alla vista.

E come ultimissimo tocco finale, abbiamo arrotondato appena un po’ quegli angoli appuntiti, tanto per non rischiare di cavare un occhio a qualcuno. Il risultato finale, signore e signori, è qualcosa di cui siamo molto orgogliosi:

E infine, solo per divertimento:

--

--