Ho smesso di cliccare “Mi piace” su Facebook. Ecco come ha cambiato la mia visione dell’umanità

uno sguardo ottimista a cosa succede quando dai un taglio al “Like”

Monica Cainarca
7 min readOct 29, 2014

Lo scorso 1 agosto, ho annunciato di aver deciso di smettere di cliccare “Mi piace” su Facebook. Al momento, ho detto solo che non volevo più contribuire in modo così attivo a insegnare a Facebook che tipo di pubblicità mostrarmi, ma il vero motivo della mia decisione era la curiosità su una questione molto più ampia: come sarebbe cambiata la mia esperienza su Facebook smettendo di alimentare il sistema con il “Like”?

Ho chiuso con il Like, ed è stata dura.

La prima cosa che ho notato era quanto fosse difficile non mettere “Mi piace” su Facebook. Mentre scorrevo gli aggiornamenti, il mio dito tendeva per istinto a spostarsi verso il tasto “Like” su centinaia di post e commenti. Ormai era diventato un riflesso condizionato. Vedevo aggiornamenti di stato che mi piacevano e volevo farlo saper sapere ad altri, così mi trovavo quasi inconsciamente a fare clic su quel tasto per esprimere la mia approvazione.

Il “Mi piace” è un po’ come un silenzioso cenno di approvazione in una stanza rumorosa. È il modo più facile di dire: “sì, sono d’accordo, anch’io la vedo così”. Mi sono pure sentita in colpa per non aver messo “Mi piace” sugli aggiornamenti degli amici, come se la mancanza del mio “Like” personale potesse tradursi in disapprovazione o freddezza emotiva. Mi sembrava che la mia capacità di comunicare si fosse in qualche modo inceppata. Il tasto “Mi piace” mi aveva fatto risparmiare così tanti commenti nel corso degli anni, che avrei potuto scrivere un romanzo traboccante di brillanti battute e lungo come Guerra e pace.

Man mano che passavano i giorni, però, evitare il tasto “Like” è diventata un’abitudine sempre più facile e iniziavo a vederne gli effetti positivi: una notevole differenza nella mia sezione notizie su Facebook. Non ero ancora sicura che valesse la pena scrivere qualcosa sulla mia esperienza, finché non ho letto l’articolo di Mat Honan su Wired, Ho messo “Mi piace” a tutto quello che ho visto su Facebook per due giorni ed ecco cosa è successo. Honan aveva fatto l’esatto contrario di quello che stavo facendo io. I risultati combinati dei nostri esperimenti mi sembravano un’ulteriore conferma di quello che avevo scoperto con la mia decisione.

Vantaggio numero 1 di smettere di cliccare “Mi piace” su Facebook: una migliore sezione notizie su Facebook

È impossibile affermarlo con certezza scientifica, ma la mia sezione notizie su Facebook sembra decisamente diversa da quella di una volta.

Il presupposto del “Like” a specifici aggiornamenti è di insegnare all’algoritmo di Facebook a mostrarti più notizie che ti possano piacere, ma l’algoritmo non è umano. Non può capire le sfumature psicologiche del motivo per cui può piacerti una cosa e non un’altra, anche se entrambe hanno parole chiave relativamente simili e sono rivolte a un pubblico simile. Così, quando mettevo “Mi piace” a video o immagini di animali divertenti e teneri, Facebook mi presentava sempre più storie sugli animali, ma in gran parte tutt’altro che divertenti: erano casi di maltrattamenti. A quanto pare, Facebook aveva interpretato il mio amore per gli animali come un desiderio di vedere immagini di elefanti vittime di violenti abusi.

L’algoritmo ha fatto lo stesso errore con i post di politica, moda e lifestyle. Cercava di mostrarmi più aggiornamenti che considerava simili a quelli che mi erano già piaciuti, ma finiva per presentarmi un sacco di cose che proprio non mi piacevano. L’algoritmo non poteva capire le mille sfumature politiche, filosofiche ed emotive di un determinato argomento. Se metto un “Like” alla pagina del veterinario locale non vuol certo dire che io voglia vedere cani maltrattati, e se mi piace un post con le foto di uno splendido matrimonio non significa che io voglia leggere la storia di ogni singolo essere umano degno di nota mai esistito a New York. L’algoritmo però non può sapere tutto questo, perché non può conoscere gli individui.

Era come se la funzione “Like” mi avesse intrappolata in un universo dominato da robot pubblicitari a scatto automatico. Ti piace lo yogurt? Questo nuovo yogurt super rinforzato ti piacerà ancora di più! Ti sono piaciuti otto video di teneri gattini? Allora devi assolutamente vedere questa immagine scioccante di otto gattini torturati dagli scienziati!

Ora che sto commentando di più su Facebook invece di mettere un “Mi piace” dopo l’altro, la mia sezione notizie è molto più rilassata e più ricca di vere e proprie conversazioni. È come se tutti i megalomani che urlavano dai loro megafoni fossero stati scortati fuori dalla stanza: da quando non clicco più “Mi piace”, ho smesso di incoraggiare involontariamente quel tipo di aggiornamenti. Non ho più visto una sola immagine ripugnante di tortura sugli animali, non mi sono più capitate sotto gli occhi le solite discussioni polemiche sulla politica e non sono stata più inondata dal flusso di carinerie sdolcinate scatenato dai “Like” sulle foto dei gattini. (Anche se non riesco a rinunciare del tutto ai gattini).

Mi sembra quasi che sia tornata a regnare la ragione. Posso lasciare un commento alla foto carina di un gattino senza essere sommersa da tutti i video di animali condivisi da 800 persone questa settimana, o a un post sulle relazioni interrazziali senza che Facebook mi proponga una serie infinita di polemiche al vetriolo.

Facebook senza il “Mi piace” sembra quasi sensato.

Vantaggio numero 2 di smettere di cliccare “Mi piace” su Facebook: più umanità e più amore

Quando mi sono proibita l’uso del tasto “Like” su Facebook come metodo di comunicazione, mi è rimasto il desiderio inappagato di far sapere agli altri che leggo i loro post e che mi sono piaciuti, e mi sono sentita improvvisamente invisibile. Ero ancora lì, leggevo gli aggiornamenti, ma nessuno sapeva che c’ero. Ho capito così che il mio stile abituale di interazione su Facebook doveva cambiare: senza fare affidamento sulla funzione “Mi piace”, dovevo commentare per non rischiare di passare per un’antisociale e sentirmi ancora più isolata, così ho iniziato a lasciare più commenti di quanto avessi mai fatto prima su Facebook.

Se una volta semplicemente mettevo un “Mi piace” a un post con le foto del bimbo appena nato, ora invece lasciavo un commento: “Che splendidi ciuffetti di capelli”. Se una volta mettevo “Mi piace” a un aggiornamento su un anniversario di matrimonio, ora scrivevo: “Ti ricordi quando ci nascondevamo nel gazebo a fumare sigarette per non farci vedere da tua nonna?” Ho usato addirittura intere frasi per congratularmi con i successi della vita da genitori, condividere il mio segreto per fare deliziosi smoothies con gli spinaci (frullare per primi gli spinaci) e scherzare sul comportamento sociopatico dei gatti di casa.

Prima di chiudere con il “Like” su Facebook, provavo un senso di distacco nelle comunità online a cui partecipavo: mi sembrava che ci fossero meno conversazioni, più luoghi comuni e lodi superficiali, e una caterva di dichiarazioni da opinionisti saccenti su politica e religione. Era una cosa estenuante e deprimente. Dopo aver chiuso con il “Like” su Facebook, tutto questo è cambiato. Sono diventata più attenta e più partecipe, perché ho dovuto usare le mie parole, piuttosto che una funzione che non conosce le vie di mezzo. Mi sono presa il tempo di dire agli altri quello che pensavo e provavo, di partecipare alla vita degli amici, di condividere gioie e dolori con altri esseri umani.

Ho scoperto che c’è più umanità e amore nelle parole che in un “Mi piace”.

In breve, la fine del “Mi piace” ha reso Facebook migliore e ha riportato l’amore.

Sia chiaro: come ho già detto, il mio esperimento di astinenza dal tasto “Like” su Facebook non è stato scientifico. Non ho tenuto statistiche, non ho tracciato l’attività di utenti specifici, non ho creato stilosi grafici a torta. Il risultato empirico che ho osservato è stato comunque molto chiaro, e ha confermato il risultato dell’esperimento al contrario di Mat Honan: Facebook è semplicemente meglio senza il “Mi piace”.

Quando mettevo “Mi piace” a qualsiasi cosa non trovassi noiosa o irritante, la mia sezione notizie su Facebook era più come una serie di comizi polemici mischiati a foto di matrimoni e cuccioli, e solo di tanto in tanto vedevo veri e propri contenuti degni di essere letti. Da quando ignoro completamente la funzione “Mi piace”, il mio feed su Facebook è più simile a una festa tra amici con gusti eclettici. Ci sono conversazioni, ci sono divergenze e dissensi, espressi (per lo più) senza ostilità, e c’è comunicazione. Ci sono più contenuti che voglio davvero vedere, piuttosto che variazioni sempre più estreme di quello che un tempo “mi piaceva”.

A parte il terribile algoritmo utilizzato dal sistema, ci sono altri aspetti di Facebook che ho già criticato apertamente in passato: i termini di servizio e le condizioni di utilizzo, i problemi di privacy e la tendenza a spingere in modo subdolo una buona fetta della popolazione del pianeta verso comportamenti sempre meno desiderabili. Ma da quando ho eliminato la funzione “Mi piace” dalle mie abitudini personali, usare Facebook inizia quasi a piacermi. Anche i tuoi amici su Facebook iniziano a piacerti di più quando non sei più sommersa dagli aggiornamenti sfalsati dalla funzione “Like”. Forse il crescente senso di distacco che molti di noi provano è solo l’effetto provocato da un algoritmo insensibile e stonato.

Se facciamo a meno del “Mi piace”, potremmo scoprire di piacerci di più. Potremmo addirittura comunicare.

Smetti di cliccare “Mi piace”. Prova a vedere come migliora la tua esperienza umana su Facebook.

Dai un taglio al “Like” e stai a vedere che succede. Scegli di commentare con parole tue. Osserva i cambiamenti nella tua sezione notizie. Io ormai non uso più la funzione “Mi piace” su Facebook dallo scorso 1 agosto, e i cambiamenti sono stati così evidenti e positivi che non credo proprio che riprenderò a usarla per un bel po’.

L’effetto che ho notato è evidente e mi ha convinto che l’umanità e l’amore, gli atteggiamenti più gentili e moderati che in molti temevamo di veder ridotti a una minoranza sempre più esigua, siano stati semplicemente ricacciati nell’ombra da un algoritmo disumano. Sono convinta che possiamo riportare alla luce queste esperienze di importanza fondamentale nei nostri rapporti sociali.

Smetti di cliccare “Mi piace” e vedrai contenuti e interazioni migliori. Che succederà al tuo Facebook senza i “Like”? Che succederà alla tua percezione dei tuoi amici su Facebook e del mondo in generale? Che succederà a tutti noi?

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Monica Cainarca

Translator, editor, dreamer • formerly translator and editor for Medium Italia