Magic Experience Design
La tecnologia per il reincanto del mondo
Magia al Popolo! Sulla eco di questo richiamo ho concepito, insieme a Mariano Tomatis, il libro L’arte di stupire. Sfidando la concezione mainstream di una Magia riservata a un’élite, ho coniato l’espressione magic experience design (“progettazione di esperienze magiche”) senza il bisogno di rivendicarne alcun copyright. Si tratta di un concetto open source che mira a coinvolgere chiunque in una missione di fondamentale importanza: il reincanto del mondo.
Pur manipolando energie sottili, la Magia ha da sempre un impatto tangibile sulla realtà; merito dei potenti simboli con cui ha a che fare. Acquisita tale consapevolezza, è irresponsabile voltarsi dall’altra parte: come ogni arte marziale, anche il magic experience design può essere usato per fini oscuri. Come spiega Erik Davis (qui),
Molti […] settori della società sono ben contenti di adoperarne gli strumenti per scopi ben più inquietanti. Il mondo della pubblicità e del marketing è solo il primo e più ovvio esempio di quello che chiamerei il versante destrorso dell’experience design. (“Magia nera” sarebbe forse il termine più appropriato, ma per ora preferisco lasciare da parte la dimensione occulta dell’experience design) […] In un momento in cui l’Occidente si imbarca in una Guerra Ombra contro il terrorismo, ogni strumento di propaganda e di controllo psichico non può che proliferare.
Urge restituire la Magia alle moltitudini, senza il timore di far leva sui suoi aspetti spirituali. Perché, come scrive ancora Davis,
la crescente attenzione verso il concetto di “esperienza”, nell’arte e nella tecnologia, è collegata a un sempre maggiore interesse per i discorsi e le pratiche spirituali. Che la si incontri o meno all’interno di tradizioni fideistiche, la spiritualità si focalizza notevolmente sull’uso di sottili tecniche psicologiche e pratiche che incoraggiano l’apertura e la trasformazione del nostro incontro — di natura esistenziale, personale e soggettiva — con il mondo e con il sé.