“Io e lei, assieme a altre centinaia di madri in Egitto”

La lettera di una madre di uno studente egiziano scomparso alla madre di Giulio Regeni: “Invidio il suo coraggio”

Luca Magrone
2 min readApr 7, 2016

Traduzione di Luca Magrone

Amr Ibrahim Metwally

Dopo mille giorni dal rapimento di mio figlio Amr Ibrahim Metwally e dalla sua sparizione nelle carceri delle autorità egiziane, ho ascoltato con attenzione il suo discorso.

Mentre chiedeva giustizia nei confronti degli assassini di suo figlio Giulio, ho percepito un forte dolore dentro di lei. Quello stesso dolore che provo da mille giorni e per questo voglio esprimere le mie condoglianze per la perdita di suo figlio avvenuta in un modo così brutale e disumano.

Condivido il suo dolore e tristezza, tuttavia devo dirle che provo anche invidia.

Invidio il coraggio delle sue richieste, invidio l’attenzione da parte del suo governo per il vostro caso e la invidio anche per esser riuscita a vedere suo figlio un’ultima volta, benché in una situazione drammatica.

Spero che saranno puniti i responsabili dell’assassinio di Giulio, così che la sua anima possa riposare in pace. E spero anche, io come altre centinaia di madri egiziane, di rivedere mio figlio. Anche se avvolto da un telo bianco. Anche se ricoperto dal suo stesso sangue oppure nell'ufficio del Procuratore Generale con i segni della tortura, o anche prima che venga giustiziato a morte, come è successo con tanti altri come lui, io e tante altre madri continuiamo a sperare di rivedere i nostri figli.

Quel che invece quasi non spero più è che i media del mio paese parlino del mio caso. Ci avevo creduto: solo così forse i miei connazionali avrebbero ascoltato la mia tragedia e smesso di bersagliarmi con accuse e menzogne, utili solo a rafforzare la mia sofferenza. Avevo anche creduto che almeno il Procuratore Generale avesse preso in carico le mie denunce, come ha fatto la magistratura italiana, ed invece il nulla.

Signora Regeni, io, assieme ad altre centinaia di madri in Egitto, le esprimiamo la nostra più sentita vicinanza e la nostra solidarietà.

So che purtroppo è solo questo il massimo che possiamo fare, ma vogliamo anche dirle che il caso di suo figlio è il nostro caso, e noi consideriamo il caso dei nostri figli nelle sue mani: trovare la verità per Giulio porterebbe al ritorno dei nostri figli e al ritorno dei nostri diritti.

Noi tutte potremo tirare un sospiro di sollievo solo nel giorno in cui lei otterrà giustizia per suo figlio.

La madre di Ibrahim Amr Metwally sparito forzatamente in Egitto da mille giorni.

Il Cairo, 7 aprile 2016

Questa lettera è stata inviata al reporting team di Verità per Giulio dalla Ong Egyptian Coordination for rights and freedoms.

(traduzione di Luca Magrone)

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