10 cose da sapere sui tapiri

Aiutano lo sviluppo delle foreste, hanno nasi prensili e i cuccioli somigliano a cocomeri: le curiosità più affascinanti su questo antico e raro animale.

Angelo Varlotta
6 min readFeb 12, 2015
Patricia Medici, TED Fellow, lavora con i tapiri — i mammiferi più grandi del sud America. Foto: Marina Klink

Se in Brasile intendi dare del somaro a qualcuno, lo chiami “tapiro”. Questi grandi mammiferi, abitanti delle foreste, somigliano a un incrocio tra un cinghiale e un formichiere. Anche se spesso sono presi in giro, in realtà sono degli splendidi animali.

La biologa brasiliana Patricia Medici, presidente dello IUCN Tapir Specialist Group, dedica la sua vita allo studio dei tapiri. Quando ha iniziato a lavorare con gli animali nel 1996, non si conosceva quasi nulla su questi sfuggenti erbivori. Ora, grazie anche alle sue ricerche, sappiamo che i tapiri sono fondamentali per la salute degli ecosistemi forestali – e che sono in serio pericolo.

Le abbiamo chiesto di raccontarci alcune curiosità interessanti sul suo animale preferito. Ecco quello che ci ha detto, in parole sue.

1. I tapiri sono considerati fossili viventi.

Sono apparsi durante l’Eocene, superando diversi periodi di estinzione. Oggi ne sopravvivono quattro specie: i tapiri di montagna che vivono nelle montagne andine; i tapiri dell’America centrale; i tapiri asiatici del sud-est asiatico; e i tapiri sudamericani – quelli che studio più da vicino.

2. La gravidanza dei tapiri dura più di un anno.

In realtà è piuttosto sorprendente che i tapiri siano ancora in giro, considerando il fatto che si riproducono molto lentamente. Hanno un periodo di gestazione di 13-14 mesi e mettono alla luce solo un piccolo alla volta. Se una popolazione diminuisce di numero – a causa di deforestazioni, malattie, caccia, o incidenti stradali – è molto improbabile che possa riprendersi. In effetti, si può arrivare al un punto in cui non si parla più di popolazione, bensì di esemplari isolati. I tapiri solitari sanno essere tenaci e mostrano grande spirito di adattamento, ed è per questo che sono riusciti a sopravvivere per così tanto tempo. Ma nonostante la loro resilienza, il loro patrimonio genetico viene compromesso.

Meglio lasciare in pace una madre e il suo cucciolo— questi docili animali diventano aggressivi quando sono minacciati. Foto: Daniel Zupanc

3. I tapiri sono i mammiferi di terra più grandi del sud America.

Possono pesare fino a 300 kg, circa la metà di un cavallo. Questo peso permette agli animali di scuotere gli alberi per far cadere i frutti. Sebbene siano in genere animali docili e amichevoli, possono attaccare quando si sentono minacciati – soprattutto le femmine con i cuccioli. I tapiri sono anche notturni, si nascondono a dormire per la maggior parte della giornata nelle fitte macchie di bosco e si svegliano alle 3:30 circa del pomeriggio per lo spuntino. La combinazione tra il loro peso e le loro abitudini notturne li rende animali molto difficili da studiare sul campo – non si può semplicemente seguire un tapiro e raccogliere dati. Bisogna catturarli, anestetizzarli e applicargli un radio-collare, posizionare fotocamere nascoste e rilevare i loro spostamenti radio durante la notte, quando sono attivi. Questo può essere il motivo per cui ci è voluto così tanto tempo prima che le persone iniziassero a studiare seriamente i tapiri.

4. I tapiri sono chiamati “i giardinieri della foresta”.

I tapiri prediligono gli spazi aperti, e coprono grandi distanze tra vari tipi di habitat mentre viaggiano da una foresta all’altra, creando un collegamento funzionale tra diversi luoghi. Mangiano la frutta fermandosi in un posto, ne ingoiano i semi, percorrono lunghe distanze, e producono escrementi lungo il cammino – disperdendo i semi e creando un flusso genetico tra le piante appartenenti ad habitat diversi. Molti altri animali svolgono questo ruolo, ma poiché i tapiri mangiano enormi quantità di frutta, distribuiscono anche una quantità enorme di semi. La struttura della foresta e la biodiversità sarebbero ben diverse senza la presenza dei tapiri!

Il naso prensile del tapiro è utile per frugare tra foglie e frutta. Foto: Luciano Candisani

5. I tapiri sono considerati una specie ombrello.

I tapiri necessitano di un sacco di spazio per trovare tutte le risorse di cui hanno bisogno, e condividono l’habitat con molti altri animali – pecari, cervi, uccelli, insetti, e così via. Ciò significa che se si protegge l’habitat del tapiro, si finisce per proteggere anche l’habitat di molte altre specie.

6. Il naso dei tapiri è flessibile.

Anche se il loro muso prensile non è flessibile come ad esempio la proboscide di un elefante, è molto utile per annusare in giro e afferrare foglie e frutti.

7. Il tapiro sudamericano rischia l’estinzione, ma è dura farlo capire alla gente.

I tapiri sudamericani sono distribuiti in tutto il Sud America, in 11 paesi e in una moltitudine di diverse ecoregioni. In Brasile, questa specie di tapiro vive in quattro diversi biomi: Foresta Atlantica, Pantanal, Amazzonia e Cerrado. La loro ampia distribuzione fa credere alla gente che i tapiri siano molto numerosi, ma in realtà i biomi non sono collegati. È rimasto solo il 7 per cento della Foresta Atlantica e il Cerrado sta andando più o meno nella stessa direzione. In questo preciso momento, i margini della foresta amazzonica vengono erosi di continuo. Quindi, in realtà, abbiamo solo piccole popolazioni isolate di tapiri in Sud America. Eppure, ogni anno gli ambientalisti devono sollevare un caso e spiegare dettagliatamente i motivi per mantenere il tapiro sudamericano sulla IUCN Red List of Threatened Species (la lista delle specie a rischio della IUCN).

8. I tapiri sono cacciati per la loro carne, e per questo sterminati in Amazzonia.

Recenti studi sulle abitudini di caccia degli indigeni in Amazzonia hanno rivelato che le aree immediatamente circostanti le comunità indigene sono prive di mammiferi. Ci sono enormi zone senza tapiri, pecari, aguti, o qualsivoglia specie animale— in aree dove la deforestazione non è ancora iniziata.

I tapiri purtroppo sono considerati stupidi e inutili, a torto. Molti li vedono come simili agli asini, ma io preferisco paragonarli ai giaguari. Sono forti e nobili.

Alcuni fanno confusione tra tapiri, formichieri e altri animali – non avendo la più pallida idea di cosa siano. Mi impegno molto anche per cambiare queste impressioni errate, perché credo che una consapevolezza maggiore aiuterà gli sforzi per la conservazione della specie.

Strisce e macchie fanno sembrare i cuccioli di tapiro dei piccoli cocomeri. Sfortunatamente, perdono queste caratteristiche con la maturità. Photo: LIana John

9. I baby tapiri sono i cuccioli più graziosi del regno animale!

Nascono scuri e ricoperti da strisce e macchie di colore giallo o bianco, e assomigliano molto a un cocomero. Queste strisce e macchie cominciano a svanire a tre mesi e scompaiono completamente dopo cinque o sei mesi, anche se alcune tracce delle macchie possono rimanere nei giovani adulti. Servono per mimetizzarsi contro i predatori. I cuccioli di tapiro rimangono con la madre da 12 a 18 mesi.

10. Parlando di cuccioli di tapiro, uno nel Pantanal in Brasile si chiama TED!

Lavoro nel Pantanal dal 2008 e da allora abbiamo catturato e monitorato 45 tapiri. Una delle femmine monitorate – Justine, catturata per la prima volta nel maggio 2013 – ha avuto un cucciolo tra aprile e maggio 2014, e di recente siamo riusciti a ottenere una foto del piccolo “cocomero” grazie a una fotocamera nascosta. Ho chiamato questo piccolo cucciolo di tapiro TED!

Una foto del nuovo arrivato nella famiglia Medici: baby TED. Foto: Patricia Medici

A version of this interview was originally published on the TED Blog >>>

The TED Fellows program hand-picks young innovators from around the world to raise international awareness of their work and maximize their impact.

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Angelo Varlotta

I'm interested in Applied ML, Sustainability, and Responsible AI. Volunteer @ClimateMatch 🌱 I’m currently working on Applied AI for Sustainability