STORIE DI ESTRANEI SUL TRENO: IL CRISTIANO E SUA FIGLIA GAY

Di Lauren Modery

Non ricordo come fosse iniziata la nostra conversazione, ma parlammo dalle 08:00 alle 10:15. Aveva 60 anni, faceva il camionista. Aveva uno smartphone nuovo, il suo primo smartpone, un regalo di sua figlia, e mi chiese se potessi scaricargli alcune applicazioni. Rimasi sorpresa dal suo modo rilassato di darmi il suo telefono e le sue informazioni personali, ma il treno ha un modo tutto suo di farti sentire a tuo agio. Mi ritrovo spesso anch’io a condividere storie della mia vita con degli estranei.

Mentre scaricavo le applicazioni, iniziò a raccontarmi della figlia che gli aveva regalato il telefono. Il suo viso si illuminò mentre parlava di lei: «È un’artista, una poetessa, una rapper. Fa cose fighe». Non si erano visti per molti anni, e quando si incontrarono di nuovo, notò che aveva una bellissima “amica” con lei. «Sa, a mia figlia piacciono persone del suo stesso sesso», mi spiegò. Aveva menzionato Dio una o due volte durante la nostra conversazione, quindi non ero sicura dove volesse andare a parare ora. «Aveva paura di dirmi che le piacevano le donne. Tutti in famiglia lo sapevano, tranne me».

La sua ex-moglie aveva incoraggiato la figlia ad andare a trovare il padre per dirglielo di persona. Così, mentre facevano una passeggiata, la figlia gli aveva chiesto: “Papà, cosa ne pensi di chi ama persone del suo stesso sesso?” Mi confessò che non si era ancora reso conto di cosa stesse cercando di dirgli sua figlia, finché lei non lo dichiarò apertamente: «Mi piacciono le donne». Al che il padre si era girato verso la figlia e le aveva detto: «Piccola mia, io ti voglio bene per quello che sei».

Alzò la mano in aria, intrecciò l’indice con il dito medio e mi disse: «Ora io e lei siamo così».

Mi chiese di cercare il profilo della figlia su Facebook per vederla in foto, e si capiva che questo uomo timorato di Dio era così orgoglioso di sua figlia gay.

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