Musica e innovazione: un percorso comune all’insegna della creatività

Il legame reciproco tra l’evoluzione del linguaggio musicale e l’innovazione della società: due mondi che camminano insieme, spinti dalla creatività e dal talento

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5 min readJan 24, 2023

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di Paolo Petrocelli, Manager Culturale e Direttore Generale dello Stauffer Center for Strings di Cremona

Original illustration by Salvatore Liberti for PagoPA S.p.A.

La creatività è la forza rivoluzionaria più grande e più pura di tutte.

Alla fine costringe tutto il resto a seguire i suoi passi.

Charles Bukowski

Si stima che oggi nel mondo esistano oltre 7.100 lingue viventi: una varietà e una complessità che permette a più di otto miliardi di persone di comunicare, di esprimersi, di rimanere in contatto.

Spesso definiamo la musica come un linguaggio universale. L’espressione non è del tutto vera, perché esistono tanti stili musicali diversi, e se ci spostiamo dalla nostra prospettiva europea verso altre culture, in Asia o in altre regioni del mondo, scopriamo che anche i linguaggi della musica cambiano molto.

Tuttavia, questa definizione nasconde una verità profonda.

Secondo gli archeologi, il primo strumento musicale di cui si ha notizia risale a 40 mila anni fa, un osso di animale trasformato in quello che oggi potremmo definire un flauto. Era un’epoca in cui non avevamo ancora elaborato nessuna delle oltre settemila lingue odierne, ma avevamo il controllo del linguaggio dei suoni, un linguaggio che a suo modo era, e resta, universale.

Da allora lo sviluppo del linguaggio musicale è sempre stato strettamente legato alla creatività e al processo evolutivo e innovativo dell’uomo, e ancora oggi questi due universi camminano fianco a fianco.

Creatività e innovazione nella musica

Il primo esempio di spartito musicale risale al 2000 a.C. e rivela l’esigenza dell’uomo di fissare quello che era un linguaggio astratto, per essere in grado di replicarlo.

Molti secoli dopo, fu un italiano a fissare il sistema della notazione musicale moderna, Guido d’Arezzo: un frate benedettino che inventò un metodo per ricordare “le altezze dei suoni” e tradurle in un sistema mnemonico, da cui è nata la notazione moderna.

Tutti i grandi compositori nelle epoche storiche successive hanno utilizzato e sviluppato questo linguaggio, tenendosi in connessione con il momento storico, con la realtà, con tutti i fattori di trasformazione che la società stava vivendo.

Restando in Italia, c’è una valle in Trentino che è famosa per aver fornito per centinaia di anni uno splendido legno, ottimo per la costruzione di strumenti musicali. Questo legno fu usato anche da Antonio Stradivari, grande liutaio di Cremona, che tra la fine del 1600 e il 1700 creò quello che è oggi il violino. Una straordinaria innovazione, nata da una materia prima, il legno, e dal talento e la capacità di modellarlo per dar vita al linguaggio musicale.

Non tutti sanno che anche il pianoforte fu inventato da un italiano, Bartolomeo Cristofori, di Padova. Attraverso l’innovazione e l’utilizzo dell’arte del lavorare il legno, riuscì a sviluppare quello che prima era un clavicembalo e a trasformarlo in un pianoforte.

Negli anni e nei secoli successivi la trasformazione tecnologica ha influenzato molto l’evoluzione musicale, ad esempio:

  • a partire dagli anni ’40 e ’50 la trasformazione degli strumenti acustici in strumenti elettrici ha consentito di esplorare nuovi linguaggi e al suono di arrivare più distante;
  • l’avvento del digitale, che stiamo ancora esplorando, ci consente di proiettare ulteriormente i linguaggi musicali in una dimensione nuova.

Ma c’è un momento nella storia recente in cui la tecnologia entra in maniera prepotente nella storia della musica, offrendo l’opportunità straordinaria di registrare la musica. Fino al 1800 se volevamo interagire con il linguaggio musicale dovevamo andare a un concerto o prendere in mano uno strumento.

Dal vinile, al compact disc, dal walkman all’iPod, a partire dal secolo scorso abbiamo questa straordinaria invasione di campo della tecnologia che ci consente di registrare e riascoltare un’esecuzione, di replicarla, di portarla sempre con noi. Fino ad arrivare ad oggi: anche in metropolitana abbiamo in tasca praticamente tutto il database musicale del mondo.

Musica, motore del cambiamento

Il rapporto tra musica e innovazione è reciproco. La musica è straordinaria perché ha la capacità di connettersi con tutti i livelli della società e tutte le dimensioni della nostra esperienza umana, e di influenzarci.

A livello individuale la musica ci eleva: nella dimensione spirituale, lo fa con gioia, con astrazione, ci cambia. Per questo l’educazione alla musica è un passaggio fondamentale nella creazione dell’identità di una persona, se una persona si abitua a far musica, impara ad ascoltarsi, ascoltare gli altri, rispettare le diversità, trasmettere le emozioni.

A livello sociale, la musica può contribuire a cambiare il mondo. Musicisti hanno accompagnato eventi storici, come il celebre violoncellista Mstislav Rostropovich che suonò davanti alla caduta del muro di Berlino. La musica può essere presente con forza anche dove è difficile dare continuità alla parola, al servizio della diplomazia o delle rivolte. Un musicista in una piazza affollata crea una sintesi, parla a nome di tutti presenti. I concerti a volte hanno la forza di accendere un faro su un argomento, di veicolare al mondo un messaggio di pace, di azione.

La musica ha anche la forza di tenerci insieme, in contesti intimi o in grandi teatri dove accettiamo di stare spalla a spalla, di emozionarci, con persone che non conosciamo, o in uno stadio dove urliamo e balliamo insieme a migliaia di altri individui.

In tutti questi casi, la creatività, il talento, sono sempre al centro dell’utilizzo del linguaggio musicale come motore del cambiamento.

Per chi fa un lavoro come il mio, legato alla musica, quando si entra in contatto con un giovane artista che cerca di avvicinarsi a uno strumento e di esprimersi attraverso la musica, è sempre molto affascinante pensare a cosa potrà fare quel giovane artista. In che modo potrà cambiare la nostra vita con una canzone, che magari modificherà il nostro modo di vedere le cose? Creerà un nuovo strumento musicale? Ci proporrà una nuova forma di concerto? Utilizzerà la tecnologia per creare una nuova evoluzione?

Questa è la straordinaria opportunità che abbiamo in questo momento storico: puntare sul talento, sulla creatività, sul mondo della cultura, per continuare insieme questo processo di evoluzione, di trasformazione, anche grazie alle opportunità offerte dal digitale.

Perché tutti rispondiamo al bisogno di migliorarci quotidianamente, di elevarci in quella che è la nostra esistenza in questo mondo.

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