Inizia l’era delle notifiche digitali per i Comuni

I vantaggi per gli enti locali con la piattaforma SEND per la gestione delle notifiche a valore legale

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3 min readJul 26, 2023

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di Gianpiero Zaffi Borgetti, responsabile Area ICT e servizi ai Comuni Fondazione IFEL

Foto di ROBIN WORRALL su Unsplash

Quando ha previsto la creazione di una piattaforma per la gestione delle notifiche digitali, il legislatore non si è limitato a istituire un canale digitale per replicare i precedenti modelli analogici ma ha introdotto una nuova modalità di notificazione, con l’obiettivo di semplificare il processo per gli enti e renderne certa e celere la chiusura.

Sulla base di questa impostazione normativa, SEND — Servizio Notifiche Digitali permette all’ente di limitarsi a caricare sulla piattaforma l’atto amministrativo e creare la notifica: è la piattaforma stessa che si occupa in autonomia di recapitare un avviso ai destinatari, attraverso differenti canali digitali.

Dal punto di vista dei Comuni, questo cambio di prospettiva può avere un impatto molto positivo, in particolare perché introduce la certezza della notifica e una chiusura più rapida del processo. Questo significa ad esempio:

  • risolvere i casi di irreperibilità assoluta del destinatario, che fino ad oggi hanno gravato molto sull’attività delle amministrazioni locali;
  • permettere in prospettiva una riduzione dei costi, grazie al progressivo passaggio su canale digitale delle notifiche, che finirà per lasciare un ruolo marginale alle comunicazioni analogiche;
  • innescare un sistema virtuoso, che permette in alcuni casi di chiudere il processo di notifica in tempi immediati, ad esempio quando il destinatario riceve e visualizza l’atto notificato in SEND direttamente tramite app IO.

Un servizio atteso

SEND riguarda un aspetto importante e a volte critico per diversi Comuni italiani: basti pensare a quanto influisce l’efficienza del processo di notifica rispetto a un tema centrale come quello della riscossione dei tributi.

Anche per questo, sin dalla pubblicazione della norma che ha istituito una piattaforma per le notifiche digitali (il DL 70 del 16 luglio 2020), si è creata una grande attesa tra gli enti, che già oggi — con l’annuncio del primo avviso del Piano nazionale di ripresa e resilienza — stanno rispondendo massivamente per integrarsi alla piattaforma.

Come per tutte le infrastrutture digitali centrali complesse, anche SEND deve confrontarsi con una realtà frastagliata di enti, a volte piccoli e poco strutturati, che possono faticare per gestire il processo di integrazione. Il principale fattore discriminante è la capacità degli enti di lavorare in maniera agevole e costruttiva con una varietà di fornitori e partner tecnologici: un obiettivo che come Fondazione IFEL e come Associazione Nazionale Comuni Italiani ci sforziamo di illustrare con sempre maggiore chiarezza alle amministrazioni.

Foto di Rasheed Kemy su Unsplash

Un modello per la trasformazione digitale

Oltre alle ricadute immediate che può avere nel processo di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione in Italia, SEND può essere vista come un modello virtuoso di progettazione di un’infrastruttura centrale che abilita e supporta lo svolgimento di funzioni locali. In questo senso, gli elementi distintivi del progetto sono:

  • Un elevato livello di concertazione con tutti gli stakeholder, in tutte le fasi di ideazione e progettazione della piattaforma, che non è stata calata dall’alto ma disegnata in funzione delle reali esigenze e criticità degli enti.
  • Un’adeguata fase di sperimentazione, che ha coinvolto gli enti locali e ha permesso di capire e testare le funzionalità del servizio, anticipare le criticità e migliorare i processi prima del lancio.

SEND è il risultato infine di un modo virtuoso di progettare servizi digitali: ridisegnare i processi, senza limitarsi a digitalizzare quelli preesistenti, con lo scopo di semplificare e rendere più efficienti i servizi.

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