20 Pensieri gonfiati del 1/3/2021

Cosa ci hanno fatto pensare le gare dell’ultimo weekend di febbraio, pieno di sfide calde.

Alessandro Giura
Palloni Gonfiati
10 min readMar 3, 2021

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via AC Milan/Getty Images
  1. Il primo pensiero non può non andare alla rete gonfiata più pazzesca del weekend o probabilmente dell’anno realizzata in Football League Two, quarta serie inglese. L’ha realizzata Elisha Sam, attaccante belga del Notts County. Contro l’Oxford City ha realizzato un gol di tacco privo di senso, un no look per quanto meno colpire il pallone su un cross impreciso che alla fine si insacca a palombella, la classica situazione che dopo aver lasciato sbalorditi fa dire “come gli è venuto in mente di provare a colpire la palla così?”. Su questo gol ha pubblicato un bellissimo pezzo Daniele Manusia, scrivendo “Una cosa eccezionale successa a/fatta da un calciatore normale. Non è esattamente a questo che serve il Puskas Award?”

2. Restiamo in Inghilterra pensando a chi invece di gol non è stato in grado di farli neanche di facili. Chelsea-Manchester United è finita 0–0 nonstante promettesse scintille. Stando ai dati di The xG Philosophy dei 29 tiri totali solo uno aveva un expected Goal rate superiore a 0.10. Al contrario il Brighton ha avuta una percentuale di expected goal di 3.14 contro il WBA, grazie anche ai due rigori assegnati a favore. I tiri dagli undici metri sono entrambi stati calciati sui legni della porta e non hanno segnato alcuna rete perdendo 1–0 contro il WBA.

3. Con la vittoria sul West Ham il Manchester City è arrivato a 20 vittorie consecutive. Il City non è nuovo a grandi record, ma deve fare occhio alle “dispute” con chi tiene le statistiche. Stando a Opta è stata la vittoria numero 200 di Guardiola come allenatore dei Citizens. Mail City questa cosa l’ha già celebrata 3 settimana fa dopo la vittoria sullo Swansea in coppa. Perchè Opta la calcola solo adesso? Perchè secondo loro le vittorie a seguito di calci di rigore contano come pareggio. Per il City ovviamente no. Questo disaccordo sui numeri era già accaduto nel 2017–18 quando anche allora il City vinse 20 partite consecutive. Ma Opta si era fermato a 12 causa la vittoria solo ai rigori con il Wolverhampton. Insomma la matematica in realtà è opinione propria.

4. Bentornato Gareth Bale. Il ritorno al Tottenham del fenomeno gallese è stato fortemente negativo, dovuto anche al poco spazio avuto per problemi di forma fisica. Ma dopo la buona prova con il West Ham e le due reti al Wolfsberger in Europa League sembrano avergli fatto ritrovare sensibile consapevolezza. Contro il Burnley ha realizzato una doppietta nel 4–0 degli Spurs. Ma la sua giocata più pregevole è stato l’assist da 40 metri per Harry Kane.

Certo anche il suo secondo gol non scherza. Prima ancora che avesse l’intenzione di calciare si era già capito che avrebbe messo il pallone proprio sul palo opposto. Pallone gonfiato gallese.

5. Sabato sera l’Hellas Verona pareggiava 1–1 contro la Juventus. Uscire indenne dalla partita contro chi da quasi 10 anni domina il campionato italiano è sempre un bel risultato che va celebrato. Invece al fischio finale più che a esultare i giocatori veronesi si sono preoccupati di chiedere la maglietta a Cristiano Ronaldo. Comincia Lovato, seguono a ruota tutti gli altri. La loro richiesta viene mano a mano respinta. Motivo? Ronaldo fa capire di averla promessa al suo compagno di nazionale Miguel Veloso. Bisogna essere raccomandati anche per gli scambi di maglia oramai.

6. In Germania invece fare punti con la capolista porta sventura nelle gare successive. L’Eintracht Francoforte dopo la vittoria sul Bayern Monaco della scorsa settimana si sono fatti battere per 2–1 dal Werder Brema, interrompendo una striscia di 12 partite senza sconfitte.

Profetico.

7. Avete presente quando si dice “hanno preso due gol identici”? Ecco lo Schalke 04 nella sconfitta per 5–1 contro lo Stoccarda ha portato questo concetto ad un livello più alto. I primi due gol subiti più che identici sono addirittura speculari essendo stati segnati dallo stesso giocatore, il centrocampista giapponese Wataru Endō e con la stessa dinamica invertendo solo l’angolo di fondo.

8. A proposito di cose uguali. Il dito portato alla bocca per zittire dopo un gol segnato è eseguito spesso da vari calciatori, anche come sfogo verso qualcuno o la fine di un digiuno. Questa settimana ce ne sono stati due molto eclatanti. Uno lo ha fatto Ante Rebic dopo lo splendido gol contro la Roma a seguito di una girata usando la suola. Il suo zittire è stato rivolto alla telecamera ed è molto generico. Potrebbe essere rivolto sia a chi ha criticato tutto il Milan nell’ultimo periodo che lui in prima persona. Comunque si propende per dire che riguarda i giornalisti.

Molto più colorito e curioso quello di João Félix, che dopo il gol del 2–0 al Villareal ha sia zittito che insultato qualcuno guardando esplicitamente la propria panchina. Dopo la gara è venuto fuori che il destinatario era il suo compagno Renan Lodi, reo di averlo pizzicato per la sua recente scarsa forma sotto porta. All’Atletico ci tengono ad un clima sereno e disteso.

9. Sta per iniziare la settimana del Festival di Sanremo, l’unica cosa che tiene gli italiani impegnati oltre al calcio. E quindi le due cose tendono ad andare a braccetto. Se l’anno scorso il gettone di presenza se lo beccarono Cristiano Ronaldo e consorte, quest’anno tocca a Zlatan Ibrahimovic. Duetterà con Siniša Mihajlović. Se Amadeus fosse un direttore artistico serio inviterebbe Frans e a dividere il palco con lui. Frans è l’oramai non più bambino che 15 fa anni cantava il tormentone stile raggae “Who’s da man” del gruppo Elias ispirato proprio all’attaccante svedese in grado di stare primo in classifica in Svezia per 10 settimane. Quello sì che sarebbe un bel duetto.

10. A proposito di calcio e televisione (perchè Sanremo è televisione, non musica, sia chiaro) questa settimana il Fenerbache è incappato in una battaglia legale con il canale BeIn. Il club accusa l’emittente televisiva di trattare il discorso attorno alla squadra in maniera imparziale. Addirittura insinuando che manipolino le immagini da dare alla sala Var per andargli contro. Una dipendente del canale ha subito attacchi sia sui social che in televisione. La scorsa settimana i giocatori nel riscaldamento pre gara hanno indossato una maglietta ricordando il logo del canale, ma con scritto BE FAIR, che possiamo tradurre con “sii corretto”. Da qui parte la causa, che secondo The Athletic potrebbe avere ripercussioni sul calcio turco.

11. A Los Angeles la serie The Crown faceva il pieno di premi ai Golden Globes. Restando in tema di monarchia, in Spagna ci si preparava per la sfida tra le squadre più nobili. Real Madrid contro Real Sociedad. IL Real contro LA Real. È finita 1–1 con i gol di Portu e Vinicius Junior. Ma sapete quale di queste due è stata insignita per prima dell’aggettivo che richiama alla monarchia? Il Madrid, essendo squadra della capitale direste vero? Sbagliereste. È stata la squadra basca, è originariamente nata nel 1909 come Sociedad de Futbol in seguito ad una scissione da altri club ricreativi di San Sebastian, giocando però la sua prima competizione con il nome Vasconia de San Sebastián. L’anno successivo Re Alfonso XIII, che passava l’estate in città, si interessò al club e gli concesse il titolo monarchico da inserire nel nome. Al Madrid Club de Futbol successe lo stesso solo nel 1920. Prima le signore.

12. È finita la pausa invernale e il campionato russo può finalmente esordire in questa rubrica. Nessuna delle prime tre in classifica ha vinto la propria gara. E allora dedichiamo un intero pensiero ai palloni gonfiati che hanno fatto vittime illustri nella gelida tundra.

  • Djordje Despotovic — Attaccante serbo del Rubin Kazan che ha steso lo Spartak Mosca con una doppietta in maniera tirannica come si evince dal suo nome.
  • Grzegorz Krychowiak — Il centrocampista polacco ex PSG e Siviglia ha trovato il gol del 2–0 del suo Lokomotiv Mosca nel Derby contro lo Spartak. Se non lo sapeste è un calciatore molto acculturato che ama viaggiare. Seguirlo su Instagram è consigliato.
  • Ali Sowe — Doppietta all’esordio contro lo Zenit capolista per l’attaccante gambiano del Rostov. È arrivato nel campionato russo dal CSKA Sofia nell’ultima sessione di mercato. Il gol dell’1–0 entra di diritto nella categoria gollonzo.

13. Ma mai come il gollonzo di Politano contro il Benevento. Chissà quante partite al fantacalcio ha compromesso.

14. In Francia intanto nella sfida tra Olympique Marsiglia e Olympique Lione finita 1–1 si sono fatti notare un paio di volti conosciuti. Arkadiusz Milik ha trovato la rete su rigore causato da un fallo di mano di Lucas Paquetà. Il centrocampista brasiliano ha servito l’assist per il gol di Ekambi, ma si è fatto espellere nel secondo tempo. Si è fatto vedere anche Mattia De Sciglio, evidentemente male stando a Twitter. Insomma Mattia si fa volere bene sempre da tutti.

15. Weekend ricco di sfide calde in giro per l’Europa. In Belgio c’era la partita per eccellenza. Standard Liegi-Anderlecht. Hanno vinto gli ospiti allenati da Vincent Kompany per 3–1. Questa la trovo una sfida decadente. Nel senso mi ricordo che a inizio millennio l’Anderlecht suscitava sempre molto rispetto che ora ha completamente perso. Lo Standard invece ci ha provato ad ottenerne, ma non ci è mai riuscito. Ma ogni mio pensiero riguardante queste due compagini non riesce ad essere diverso dalla macabra coreografia dei tifosi di Liegi per riaccogliere Steven Defour, loro ex beniamino trasferitosi agli acerrimi rivali nel 2014. Oggi Defour gioca nel Mechelen.

16. In Portogallo Porto-Sporting Lisbona prometteva fuochi d’artificio per riaprire o chiudere la corsa al titolo portoghese! 0–0.

17. In Olanda si giocava un’altra sfida calda PSV Eindhoven-Ajax finita anch’essa 1–1. Zahavi ha realizzato un gran calcio di punizione. Solita magata del nostro pallone gonfiato isrealiano preferito. Il finale è stato particolarmente teso e chi questa tensione l’ha innescata sono stati i due capitani delle squadre, Tadic e Dumfries. Di solito i capitani dovrebbero distendere gli animi, qua invece ci tenevano a scaldarli, sopratutto quello ajacide che dopo aver segnato il rigore a tempo scaduto ci teneva più a dire due paroline a Dumfries che a esultare.

18. Proprio dai Paesi Bassi arriva il Pallone Gonfiato della settimana. L’MPG se lo aggiudica Myron Boadu, giovane centravanti dell’AZ Alkmaar autore di una tripletta nella vittoria dei suoi contro il Feyenoord. 20 anni compiuti da pochi giorni. È il secondo calciatore più giovane di sempre a realizzare tre gol in una gara contro i Rotterdammers in Eredivisie dopo un tale Marco van Basten. Il feeling con il gol è di quelli importanti, 34 gol fatti in sole 79 partite. 11 in questo campionato che stanno aiutando l’AZ a lottare per il secondo posto. Che vuol dire Champions League. Spero continui così e che la sua carriera vada meglio dell’ultimo goleador uscito dalla squadra di Alkmaar. Un certo Vincent Janssen. Ve lo ricordate? No? Appunto.

19. In una gara del campionato danese parlano la lingua della generazione Z. Che non so se è quella di Tha Supreme, non credo. Comunque la gara è Nordsjaelland-Aalborg finita 2–2. Hanno segnato un 2001, un 2002 e un 2003. Questi sono rispettivamente Maxwell Woledzi, Tim Prica e Tochi Chukwuani. E il rigore del 2–2 se lo è conquistato un 2000, Lukas Klitten a seguito di un tunnel pazzesco.

20. L’ultimo pensiero va all’ultima caldissima sfida del weekend, giocata però al lunedì sera. In Zweite Liga, seconda divisione tedesca si disputava il sempre suggestivo derby di Amburgo tra Sankt Pauli e HSV. HSV è diminutivo di Hamburger Sport-Verein, noto in italiano più semplicemente come Amburgo. È un derby che non si gioca spesso visto che l’Amburgo è retrocesso in Zweite per la prima volta solo 3 stagioni fa e i Pirati raramente fanno capolino in massima serie e che rende ancora più affascinante la città del nord della Germania. Ma non per questo la stracittadina è meno sentita e coreografica. “L’HSV rappresenta la città, il St. Pauli rappresenta un quartiere”, così aveva scaldato gli animi l’allenatore dei Rothosen Daniel Thioune. Nonostante l’Amburgo sia più blasonato da quando ha raggiunto i rivali nella serie inferiore fatica ad avere la meglio. Lo scorso anno perse entrambe le partite. 6 punti che alla fine costarono la promozione. E quest’anno nonostante gli scenari di classifica non siano cambiati non è variato neanche il copione della gara. 1–0 per il Sankt Pauli grazie al gol di Kyereh poco prima del novantesimo. L’impresa è arrivata senza il proprio pubblico, ma che ha comunque illuminato il cielo scuro sopra lo stadio Millerntor e il folkloristico quartiere con dei fuochi d’artificio prima del match. Una splendida cornice per una splendida partita in una splendida città.

di Alessandro Giura

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Alessandro Giura
Palloni Gonfiati

Studente di scienze della comunicazione a UniTo. Editor e Copywriter. Scrivo su Palloni Gonfiati e Ultimo Uomo. Conduco il podcast Britannia.