20 pensieri gonfiati sul weekend calcistico: 18/1/2021

Alessandro Giura
Palloni Gonfiati
Published in
10 min readJan 19, 2021

Un po’ di pensieri e considerazioni sull’ultimo weekend calcistico.

via Twitter/Athletic Bilbao
  1. Mi pare corretto cominciare con quello che è in realtà è stato l’ultimo pensiero di questo weekend calcistico. L’Athletic Bilbao ha vinto la Supercoppa spagnola, battendo il Barcellona per 3–2 dopo i tempi supplementari. La partita è stata molto bella, il gol della vittoria di Inaki Williams è un capolavoro da non perdere e Messi è stato espulso per la prima volta con la maglia del Barça. Ma il protagonista assoluto è stato Asier Villalibre, che ha segnato il gol del 2–2 al 90esimo minuto permettendo ai suoi di andare ai supplementari e vincere partita e trofeo.
    Dopo la partita è spuntata una tromba con cui Aiser si è esibito per intrattenere i festeggiamenti della squadra. Cioè questo si è portato la tromba alla partita. E non è la prima volta, l’aveva già suonata dopo che i suoi si erano qualificati per la finale di Copa del Rey nel 2020. Una partita che è ancora da giocare, visto che l’altra qualificata è la Real Sociedad e le due squadre si sono accordate per giocare questo derby così importante solo quando sarà possibile riavere il pubblico sugli spalti. Una bellissima cosa.
Rosenborg, scansati proprio

2. Ok, ora dalla fine del weekend facciamo un bel flashback fino all’inizio, pur senza perdere riferimenti al mondo degli strumenti musicali*. Al venerdì sera c’era il derby di Roma. La Lazio ha vinto 3–0, dominando la Roma. Protagonisti assoluti Manuel Lazzari — tutti i gol nascono da una sua giocata — e Luis Alberto, autore di una doppietta. Anche se in realtà il vero migliore in campo per la Lazio è stato Ibañez, interprete di gravi errori nei primi due gol subiti dai giallorossi.

*per chi non lo sapesse Ibanez è anche il nome di una nota marca di chitarre. Che gancio con il primo pensiero vero?

3. Al venerdì sera c’è stata anche la vittoria dell’Union Berlino per 1–0 sul Bayer Leverkusen, arrivata con un gol di Teuchert nel finale di gara. Sorprendente. No dai, l’Union oramai non stupisce più, può addirittura pensare alla Champions League, distante un solo punto. Tutto questo al loro secondo anno nel massimo campionato tedesco. Il loro calcio reattivo e compatto è ben giocato. Sfruttano molto bene ogni occasione che creano. E pensare che alcuni giocatori un anno fa non sembravano neanche adatti a competere in Bundesliga. Un peccato che la loro partita sia stata rovinata dal loro difensore Florian Hübner, che avrebbe rivolto insulti razzisti a Amiri, di origini afgane. Episodio ora sotto indagine dalla Federazione. Amiri ha comunque dichiarato che Hübner è andato a porgere scuse sincere dopo la partita.

4. Passiamo al sabato, facendo un rapido scalo in Turchia. Si è giocata Istanbul Basaksehir- Sivasspor, finita 1–1. Non è che sia stato uno scontro degno di nota, le due squadre si trovano entrambe a metà classifica. Lo sono state la nevicata a Istanbul e la decisione del Sivasspor di giocare in maglia bianca.

Una sola squadra in campo o come si dice.

Prima di ripartire, andiamo ad Ankara, dove si giocava Gençlerbirliği Spor Kulübü contro Fatih Karagumurk finita 1–3. Perché vi potrebbe interessare? Perché l’1–0 del Fatih lo ha segnato Lucas Biglia. E non è l’unica vecchia conoscenza tra le file di questa squadra. A centrocampo con lui giocano Andrea Bertolacci — in gol settimana scorsa — e Fabio Borini. E in porta c’è Emiliano Viviano. Quanto sarebbe bello se il Fatih diventasse completamente una squadra satellite della Serie A, una sorta di società a disposizione dei giocatori iscritti all’AIC che vogliono rilanciare la propria carriera, andando a Istanbul per allenarsi e mantenersi in forma sul campo, sperando di ritornare in Italia sull’onda di tutto il bello fatto vedere in Süper Lig? Secondo me molto.

5. Noi lasceremo a breve la Turchia. Farà il percorso inverso Mesut Özil. Il fantasista tedesco di origini turche si è accordato per risolvere il suo contratto con l’Arsenal. Non gioca un partita da marzo e la sua prossima squadra sarà il Fenerbaçhe. Chissà se in questa nuova avventura Mesut ritroverà amore per il calcio, e viceversa.

E adesso Gunnersaurus chi lo paga?

6. Da un bel giocatore tedesco figlio di immigrati ad un altro. Dentro Pensieri Gonfiati mi piace segnalarvi 19enni intriganti. Questa settimana è il turno di Felix Agu, terzino sinistro del Werder Brema. Ha origini nigeriane, ma è nato ad Osnabrück, in bassa Sassonia. Ha deciso la sfida dei suoi contro l’Augsburg nei minuti finali con un assist e un gol.

7. Il Borussia Dortmund ha avuto il 73% di possesso palla contro il Mainz ultimo in classifica, tirando 17 volte, con 6 grandi occasioni e un rigore sbagliato da Marco Reus. Ma non ha vinto. Il Mainz ha pescato il gol della domenica con Levin Öztunalı. Addirittura ha rischiato di vincere nel finale di partita, colpendo un palo a porta quasi sguarnita. 1–1 finale e grandi rimpianti per i giallo-neri.

La splendida rete di Levin Öztunalı

8. Allontaniamoci un secondo dal calcio giocato per parlare di quello che pare essere successo lo scorso dicembre a Fabio Cannavaro, emerso solo questa settimana. A seguito dell’eliminazione da parte del Guangzhou Evergrande, la squadra che allena nella Asian Champions League, la società lo avrebbe rinchiuso insieme al suo staff per 12 giorni in un albergo di Doha senza nessuna possibilità di uscire, come punizione per i risultati non ottenuti. Una punizione a dir poco gonfiata, anche se restare imprigionati in un albergo a Doha, dove penso che sotto le 5 stelle non si trovi nulla non sia poi così terribile. Eccovi quindi 5 alberghi dove sarebbe bello restare rinchiusi, a spese di altri ovviamente. Sia mai che non ne troviate spunto per quando potrete ricominciare a viaggiare in grande.
Burj Al Arab Jumeirah, Dubai
The Romanos, Costa Navarino — Grecia
North Island Resort, Seychelles
The Oberoi Udaivilas, Udaipur — India
Soneva Jani, Maldive

9. Torniamo quindi in Italia per parlare di una partita brutta. Torino-Spezia è finita 0–0. È sembrata una sconfitta per i padroni di casa, che hanno giocato in superiorità numerica per 82 minuti, ma non hanno trovato i 3 punti che servivano come il pane. Questa partita mi ha fatto pensare all’assenza di pubblico negli impianti sportivi. Lo Spezia sta giocando la sua prima stagione in Serie A della sua storia ottenendo dei risultati fin qui forse sorprendenti e i suoi tifosi non possono vivere ed esultare di questa avventura da vicino. Dall’altra parte i tifosi del Torino non possono neanche sfogare la frustrazione per questa stagione in cui sembrano toccare il fondo con i fischi verso i propri giocatori a pochi metri dal campo.

10. In Inghilterra si è giocato il Black Country Derby tra West Bromwich Albion e Wolverhampton. Forse sorprendentemente visto il divario in classifica, hanno vinto i primi per 3–2 grazie alla doppietta su rigore di Matheus Pereira. Il nome a questo scontro viene dato dalla grande presenza di miniere di carbone nella zona, e non si giocava da 9 anni. In teoria a questo derby parteciperebbe pure il Walsall, ma le volte in cui ha potuto sfidare le altre due rivali di territorio sono pochissime.

11. Questo fine settimana è stato caratterizzato da scontri tra grandi rivali. In Portogallo si è giocato O Clássico, ovvero Porto contro Benfica. È finito 1–1. Il gol di Grimaldo arriva a seguito di un favoloso assist di Seferovic. Più fortunato che altro il pari del Porto: Marega devia senza volerlo il tiro fuori misura del compagno Taremi, che non accorgendosene ha esultato come un pazzo. Ma il campo sapeva che non era un suo gol e gli ha rovinato i festeggiamenti.

12.Il giorno dopo lo Sporting* non ha approfittato del segno X nella sfida tra le due avversarie che gli contendono il titolo, pareggiando a sua volta per 1–1 contro il Rio Ave. Resta così primo in classifica a +4.

*Edit: ah scusate giusto specificare. SPORTING LISBONA, sia mai che pensavate parlassi del Braga.

13. Altro giro, altro classico. Questa volta in lingua olandese. Der Klassiker. Ajax contro Feyenoord. Una delle sfide più calde d’Europa, in campo e fuori. L’ha decisa un solo gol di Ryan Gravenberch, classe 2002 ma con già 36 presenze e 7 gol da professionista con la squadra di Amsterdam. Se non sapeste chi sia, segnatevi questo nome. Ne risentirete parlare — anche perché il suo agente è Mino Raiola.

14. In Francia il Lione ha clamorosamente perso contro il Metz, che lo ha beffato con un gol al 89esimo di Aaron Leya Iseka. Anche il Marsiglia ha perso 2–1 contro il Nimes, complice un rigore sbagliato malamente da Thauvin. Perché metto queste due partite nello stesso pensiero? Perché queste piccole società, che hanno strappato punti a compagini ben più blasonate di loro, hanno entrambe un rettile come simbolo della squadra e della città. Un coccodrillo per il Nimes e un drago mitologico chiamato Graoully per il Metz.

Stando a Wikipedia il Graoully è una creatura mitologica avente le fattezze di un drago. Secondo la tradizione viveva a Metz, terrorizzando la città e richiedendo un continuo tributo di vittime. Il Graoully continuò a mietere vittime finché non venne cacciato nel II secolo da Clemente di Metz.

15. Ma torniamo ai grandi classici. In Inghilterra si giocava Liverpool-Manchester United. Credo non ci sia bisogno di dire che sono le due squadre con più argenteria in bacheca in patria. Prima in classifica in visita alla seconda. Una sfida che prometteva fuoco e fiamme. Ovviamente è finita 0–0. Il migliore del match è stato Luke Shaw che ha egregiamente tenuto a bada Salah e Alexander-Arnold. Se li è messi in tasca insomma. E l’occasione più ghiotta della partita sprecata da Bruno Fernandes l’ha apparecchiata lui.

Per non parlare di quando a mandato per terra Thiago Alcantara

16. Pallone altrettanto gonfiato è Tanguy Ndombele autore del gol più pazzesco della giornata. Il passaggio per il suo attacco allo spazio è leggermente lungo e defilato. Per non perdere il pallone in un precario equilibrio può solo tentare un pallonetto che diventa imparabile per il portiere e si infila nell’angolino. Il centrocampista del Tottenham avrà tirato o questo è un cross/ tentativo di non perdere la palla sbagliato? Dopo aver visto il replay più volte mi sento di dire che ha cercato la porta e gli è andata come meglio non poteva sperare.

17. Torniamo in Serie A. Napoli-Fiorentina è stata un bagno di sangue per i viola — che giocavano in rosso però. 6–0 finale. Dopo la partita Prandelli ha parlato del gol di Lozano come fosse la fotografia della partita. “L’emblema della partita è il terzo gol: Insigne non può uscire in mezzo a 5”. Mi è sembrato il tentativo di sminuire una grande giocata individuale. La Fiorentina è stata passiva in quel caso, ma non così tanto. C’è stata po’ di sfortuna nei rimpalli. Piuttosto Insigne è stato particolarmente abile nel destreggiarsi palla al piede tra gli avversari. E poi che assist ha fatto? E il taglio di Lozano? Ho dovuto stropicciarmi gli occhi per rendermi conto che non fosse Callejon. Sembrava proprio una delle combinazioni che si era abituato a fare con lo spagnolo negli anni passati. Chissà se Josè, che ha assistito alla giocata in campo ma da avversario, ha pensato: Ecco, quello potevo essere io.

18. Bello l’assist di Insigne eh. Ma mai quanto quello di Bastoni per Barella.

19. Restando sul Derby d’Italia — quante partite condite da rivalità piccanti in questo fine settimana — due settimane fa mi chiedevo in questa rubrica cosa fosse successo ad Arturo Vidal, mettendolo in discussione. Una cosa che non credo di essere stato l’unico a fare. Ebbene Arturo nella gara più importante, contro l’avversario più importante non ha mancato all’appuntamento. Dopo che ha passato il pallone a Barella, ho osservato il suo inserimento in area. Ho guardato solo lui, come mi avesse fatto annusare che stesse per segnare. L’ho seguito con lo sguardo mentre andava ad attaccare proprio lo spazio tra Bonucci e Danilo — ovvero tra il centrale e terzino di destra — che stavano già marcando altri uomini. Barella — che pallone gonfiato contro la Juve! — lo ha guardato anche lui, e gli ha servito l’assist per un secco colpo di testa. Il più classico dei gol dell’ex. Chissà se Vidal aveva cerchiato la data per la partita contro la Juventus sul calendario — ma chi cerchia più le date sul calendario? Al massimo avrà chiesto a Siri di lasciargli un promemoria. Comunque sia, proprio quando sembrava poter essere messo in discussione da chiunque non si chiami Antonio Conte, Arturo si è fatto trovare pronto con una partita di spessore.

20. Chiudiamo però con quello che probabilmente è stato il protagonista assoluto in questa settimana, ovvero Luka Jović. L’attaccante serbo è tornato all’Eintracht Francoforte, che aveva lasciato due estati fa per andare al Real Madrid. Ma è come se non se ne fosse mai andato. 10 minuti dopo il suo ingresso in campo aveva già trovato il gol. Ne troverà un altro nel recupero, chiudendo la pratica nel 3–1 dei suoi contro lo Schalke04. Se dovessi assegnare il premio per il pallone più gonfiato del weekend andrebbe a lui. E sapete che c’è? Da questa settimana comincio ad assegnarlo. Congratulazioni Luka, e bentornato.

di Alessandro Giura

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Alessandro Giura
Palloni Gonfiati

Studente di scienze della comunicazione a UniTo. Editor e Copywriter. Scrivo su Palloni Gonfiati e Ultimo Uomo. Conduco il podcast Britannia.