20 pensieri gonfiati sul weekend calcistico: 25/1/2021

Un po’ di pensieri e considerazioni sull’ultimo weekend calcistico.

Alessandro Giura
Palloni Gonfiati
9 min readJan 27, 2021

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Foto Getty Images
  1. Venerdì sera il Benevento, e un bel numero di fantallenatori, ha riabbracciato Nicolas Viola, rientrato in campo dopo un lungo infortunio. Ritorno impreziosito dal gol del vantaggio dei campani, su calcio di rigore guadagnato da Lapadula. L’attaccante italo-peruviano in questa stagione era il tiratore dagli 11 metri designato, ma da questo fine settimana potrebbe aver passato l’impegno al suo compagno, pur non nascondendone il dispiacere.
Viola dice a Lapadula che calcia lui. Mettendo in pausa al momento giusto si può vedere il momento esatto in cui gli si spezza il cuore.

2. Il Milan dopo 10 anni è campione d’inverno, un titolo che non vuole dire nulla, e lo è diventato perdendo molto male. Nei minuti finali di Milan-Atalanta, sul punteggio di 3–0 per i bergamaschi, i giocatori si sono scambiati qualche battuta. La più udibile è stata quella pronunciata da Ibrahimovic rivolta a Zapata. “Ho fatto più gol io che partite in tua carriera, aho” Curioso l’aho finale visto che Ibrahimovic non ha mai giocato a Roma. Comunque sia per scrupolo sono andato a vedere su Transfermarkt. Partite giocate da Zapata in carriera: 350. Gol di Zlatan Ibrahimovic in carriera: 542.

Ibra non aveva previsto il troll di de Roon.

3. A proposito di gol in base alle presenza, si sa che i difensori sono quelli che hanno la peggiore voce in questa statistica. Eppure Moussa Niakhate del Mainz quando affronta il RB Lipsia diventa prolifico quanto una punta. Sabato ha infatti segnato una doppietta nella sorprendente vittoria del Mainz contro i Rote Bullen. Dei suoi 4 gol in Bundesliga ne ha segnati ben tre contro la squadra di proprietà del gruppo Red Bull.

Piacere, Moussa Niakhate, nella vita faccio gol al Lipsia.

4. In Bundesliga è stata la giornata dei difensori. Oltre a Niakhate ha trovato una sorprendente doppietta anche Nico Elvedi, difensore svizzero del Borussia Mönchengladbach. Questa, assieme ai gol di Bensebaini e Marcus Thuram, ha permesso al Gladbach di vincere il derby dei Borussia, contro il Dortmund. Il termine Borussia equivale al nome latino della Prussia, regione dell’Europa centrale corrispondente alla zona nord-est della Germania e comprendente una parte della Polonia e della Lituania. Entrambe le compagini però giocano nella zona nord-ovest della Germania. Il Dortmund lo ha scelto per onorare un birrificio in città. Il Mönchengladbach invece perché a inizio 1900 molte squadre lo sceglievano come nome. Questioni di moda quindi.

5. In Francia si è giocato il Derby del Rodano tra St. Etienne e Olympique Lione. È considerata la sfida più sentita di Francia a causa della forte rivalità tra le due squadre, che prima dell’arrivo dei soldi a Saint Germain, erano le migliori rappresentanti dell’élite nel campionato transalpino. Il Saint Etienne ha infatti vinto 10 campionato, e l’OL ne ha vinti 7 nel nuovo millennio. Partita però questa volta non c’è praticamente stata. Il Lione ha vinto 5–0.

6. Questo weekend si è giocato il quarto turno di FA Cup, il torneo più antico del mondo e uno dei più affascinanti grazie alla sua formula che permette a squadre semi professionistiche di poter affrontare i campioni della Premier League, dando quindi speranza di assistere a clamorosi upset. Non ce ne sono stati questa volta, ma il Cheltenham Town ci è andato molto vicino. Questa squadra di League Two — quarta serie — al minuto 80 era in vantaggio contro il Manchester City. Alla fine ha perso 3–1. Possono così tornare a darsi all’ippica, visto che all’ippodromo di Cheltenham si tengono alcune delle corse più importanti del mondo.

7. Anche il Wycombe Wanderers ha impensierito il Tottenham, portandosi in vantaggio e subendo a loro volta i gol dell’eliminazione per 4–1 negli ultimi minuti. La squadra del Buckinghamshire milita in Championship e dispone di un paio di elementi diventati di culto nel calcio inglese. L’enorme attaccante Adebayo Akinfenwa e l’allenatore/rocker Gareth Ainsworth.

I motivi per cui lo vorresti come allenatore: indossa spesso questa giacca di pelle in panchina; canta nella band The Cold Blooded Hearts; guida una Mustang vintage; è soprannominato the Wild Thing. Allena il Wycombe dal 2012 e lo portato in Championship.

8. La FA Cup mi ha dato la possibilità di pensare per due settimane di fila alla partita Manchester United-Liverpool. Se settimana scorsa in campionato finì 0–0, la partita secca di coppa è stata decisamente più entusiasmante. È finita 3–2 per i Red Devils, in questo momento la miglior squadra della perfida Albione. La partita ha fatto salire molti appassionati sul treno dell’hype guidato dalla coppia Rashford-Greenwood. La palla di Rashford nel gol dell’1–1 di Greenwood è stata una delle cose più belle della domenica, e nel secondo tempo è stata ricambiata. Alla fine la partita l’ha decisa il solito Bruno Fernandes, che in un solo anno ha combinato 47 tra gol e assist con la maglia dello United. Spero che chi in Italia, tra Novara, Udinese e Sampdoria, non abbia visto il suo talento sia andato a farsi un intervento di chirurgia refrattiva alla vista.

9. Nel frattempo il Chelsea ha esonerato Frank Lampard. È stato fatto notare che il suo allontanamento è il più “ricco” in termini di comunicato stampa della storia del Chelsea con Roman Abramovic alla guida.

Jackpot in grazie per l’impegno, buona fortuna e sarai sempre il benvenuto qui.

10. Weston McKennie è una delle sorprese più liete della Serie A. Domenica dopo il suo gol al Bologna ha esultato mimando di lanciare un incantesimo. Su Instagram ne ha postato la foto, dicendo che il suo segreto è essere un fan della saga di Harry Potter.

Questo mi ha fatto pensare a quanto sarebbe bello un crossover tra la Serie A e il mondo magico creato da JK Rowling. Ecco a voi un elenco di calciatori e la rispettiva casa di Hogwarts in cui verrebbero secondo me smistati. Visto che a Quidditch si gioca in 7, è questo il numero di componenti scelti per casa, tra cui un portiere.

Serpeverde: Marco Silvestri, Federico Chiesa, Leonardo Bonucci, Arturo Vidal, Radja Naingollan, Andrea Petagna, Zlatan Ibrahimovic.
Grifondoro: Gigio Donnarumma, Romelu Lukaku, Andrea Belotti, Francesco Acerbi, German Pezzella, Lorenzo Insigne, Nicolò Zaniolo.
Corvonero: Andrea Consigli, Manuel Locatelli, Josip Ilicic, Sergej Milinkovic-Savic, Hakan Calhanoglu, Henrikh Mkhitaryan, Simeon Tochukwu Nwanko “Simy”.
Tassorosso: Mattia Perin, Francesco Caputo, Antonio Candreva, Federico Bernardeschi, Alexis Saelemakers, Marten de Roon, Christian Eriksen*.

*Eriksen era sicuro che sarebbe finito con Corvonero, invece il cappello parlante lo vedeva meglio con i Tassorosso.
**Cristiano Ronaldo è Lord Voldemort.

11. Tornando a pensare alle cose più belle del weekend, il gol di Uroš Račić del Valencia è sicuramente la rete gonfiata più pazzesca del weekend. Un tiro a effetto degno dei migliori videogiochi.

12. Questo gol alla fine è stato inutile perchè l’Atletico Madrid ha ribaltato la partita, vincendola per 3–1 con i gol di Felix, Suarez e Correa. In una Liga in netto calo di appeal rispetto al decennio appena finito, anche a causa del fatto che Real Madrid e Barcellona sono incappati in un macchinoso e imperfetto cambio della guardia, i Colchoneros di Simeone sembrano ormai i favoriti per la vittoria finale. Ripeterebbero il clamoroso successo del 2014.

Everybody is Kung Fu fighting

13. Suarez ha trovato il 12esimo gol in Liga nel giorno del suo compleanno, ed è capocannoniere del campionato. Occupa il primato assieme ad un altro giocatore. Sapreste dire chi senza guardare? Messi? No. Benzema? Non smette mai di segnare Karim, ma non è lui. Griezmann o Joao Felix? Ma no! Allora proviamo Iago Aspas. Neanche. Dai ve lo dico. È Youssef En-Nesyri, attaccante marocchino del Siviglia. Si trova lì in alto grazie alla tripletta realizzata contro il Cádiz. L’ennesima scommessa vinta dal quel mago di Monchi in Andalusia. È un giocatore un po’ grezzo a vederlo, per niente appariscente e poco associativo con i compagni, ma fa gol ogni 5,5 palloni giocati. Pur essendo enorme, 1,90 di altezza, in area sembra guizzare come un anguilla. Ha solo 23 anni e potrebbe presto attirare interessi prestigiosi.

14. Facciamo una rapidissima tappa in Belgio. Avete mai visto una squadra cominciare una gara meglio del Saint-Gilloise, squadra di seconda divisione belga?

3 passaggi e un gol in 6 secondi.

15. Chissà se un giorno davvero i maggiori campionati olandese e belga verranno uniti. Intanto proprio in Olanda c’è stata una delle prestazioni più da pallone gonfiato del weekend. Reza Ghoochannejhad del PEC Zwolle ha realizzato una tripletta al Willem II. E ha fatto la storia: è il primo giocatore a realizzare per due volte una tripletta da subentrante in Eredivisie. È un attaccante iraniano di 33 anni. Nella sua carriera ha giocato per la maggior parte del tempo in Olanda, ma anche in Belgio, Inghilterra, Kuwait, Qatar, Cipro e Australia. Un bel vagabondare insomma. È soprannominato Gucci. Ma è un’abbreviazione del cognome, non un soprannome da trapper.

16. A proposito di attaccanti che hanno segnato triplette in Eredivisie, Klaas Jan Huntelaar ha salutato l’Ajax per tornare allo Schalke 04. Chi mi legge sa che lo Schalke è messo malissimo, ultimo in classifica a 7 punti. Per qualche ragione credono che affidarsi alle loro glorie dell’ultimo decennio possa compiere l’impresa, o meglio, il miracolo di restare in Bundesliga. Oltre a Huntelaar è tornato anche Sead Kolasinac dall’Arsenal. Insomma lo Schalke, a caccia di carisma e risultati, si è rivolto al Cacciatore per eccellenza.

17. Se si parla di mercato di gennaio non si può non pensare al Genoa. Il Governo Ballardini quater a Marassi sta riuscendo in un’impresa forse ancora maggiore di quella per salvare il Grifone, ovvero ridare un senso alla carriera di Mattia Destro. Destro è uno degli emblemi della generazione più talentuosa di calciatori italiani che negli anni ’10 si sono persi invece di diventare protagonisti sia in Serie A che in Nazionale. Oltre a lui mi vengono in mente El Shaarawy, Balotelli, Zaza o Saponara, per dire. Lui forse era uno di quelli che era caduto più nell’abisso. Del resto quanti gol sbagliati diventano addirittura coreografie? A Genova, nel club che lo ha lanciato tra i professionisti, si sta ritrovando a suon di gol. Ne ha segnati ben 7 in 15 partite, tra cui la doppietta al Milan. Ho sempre pensato che Destro fosse uno dei giocatori più belli da vedere quando esultano per una rete. Era un costante ritratto di gioia nel fare sempre la stessa cosa: gol. Cadendo anche nell’arroganza, ma sempre in maniera simpatica. Da 3 o 4 stagioni invece era diventato il ritratto della depressione. Benritrovato Mattia.

18. Il 19enne di cui vi voglio parlare oggi è Roberto Piccoli, che ha segnato uno dei 7 gol che la Roma ha subito dallo Spezia in 5 giorni. E sono ancora in tempo a considerarlo 19enne visto che il 27 gennaio non lo sarà più. Piccoli è in prestito dall’Atalanta e ha già segnato 2 reti in Serie A con i liguri. Nella sua bio su Wikipedia dice di ispirarsi a Mario Mandzukic e Duvan Zapata, mentre per caratteristiche è stato paragonato a Vieri. I paragoni sono abbastanza importanti, forse anche troppo. Però qualche segno del predestinato c’è visto che le sue prime vittime in Serie A sono state l’Inter e la Roma, appunto. Non mancare a certi appuntamenti è sempre molto importante.

19. Il premio al miglior pallone gonfiato del weekend lo vince ancora un giocatore dell’Eintracht Francoforte. Luka Jović consegna il premio direttamente al suo compagno Andre Silva. Il portoghese è andato a segno due volte nel 5–1 dei suoi a Bielefeld. Ha portato a 14 il proprio bottino stagionale in Bundesliga. Ha segnato quanto Haaland, per dire. Gli mancano giusto un paio di reti per eguagliare il suo campionato più prolifico con la maglia del Porto. In Serie A francamente non aveva lasciato un bel ricordo, ma neanche l’impressione che forse da un’altra parte sarebbe potuta andare tanto meglio. Sembrava proprio non poter fare il centravanti ad altissimo livello. Un bel fisico, si muoveva bene in campo, quasi scolastico, ma non il finalizzatore che la sponsorizzazione di Cristiano Ronaldo ci aveva venduto. Ora invece a Francoforte ha ritrovato la via del gol come nel suo primo anno da titolare al Dragao. È cresciuto in tutti gli aspetti del gioco in area dallo smarcamento alla capacità di lettura della situazione. Sorge spontaneo chiedersi se Francoforte sia solo uno scalo per la sua carriera.

20. Intanto siamo a fine gennaio e mi sento già di espormi sul fatto che il Bayern Monaco ha già messo una mano sull’ennesimo titolo di campione di Germania. Sarebbe il nono consecutivo. A gennaio di solito la Bundesliga si prende una pausa, quindi il fatto che tutte le avversarie più insidiose per i bavaresi non si siano fatte trovare preparate e lo abbiano messo in fuga sotto sotto non è poi così sorprendente. Questa giornata Leverkusen, Lipsia e Dortmund hanno perso, ed ora più che davanti devono guardarsi alle spalle da Wolfsburg, Borussia Mönchengladbach e Eintracht. Un vero peccato che un campionato così ricco di talenti e spunti tattici sia sempre condannato alla noia del dominio assoluto del Bayern.

Tra l’altro Lewandowski è a quota 23 gol in campionato. Gliene servono altri 17 per eguagliare il record di Gerd Müller di 40 centri in una singola stagione di Bundesliga. Ha ancora 16 partite a disposizione per fare questa impresa. Mi sembra tutto abbastanza alla portata.

di Alessandro Giura

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Alessandro Giura
Palloni Gonfiati

Studente di scienze della comunicazione a UniTo. Editor e Copywriter. Scrivo su Palloni Gonfiati e Ultimo Uomo. Conduco il podcast Britannia.