Gran premio Serie A: la corsa per la Champions League

Come stanno le cinque squadre in lotta per tre posti e chi è più indiziato a fare la differenza nel finale.

Marco Alesiani
Palloni Gonfiati
12 min readMay 7, 2021

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Marco Luzzani/Getty Images

Il campionato 2020/2021 sta per terminare non senza scossoni: polemiche per la festa scudetto in piazza Duomo a Milano dei tifosi interisti (prevedibile) e l’annuncio di Mourinho alla Roma (imprevedibile). La Serie A 2020/2021 è stata sicuramente interessante a livello tattico, anche se la qualità generale tende sempre verso il basso. Di solito molti verdetti in questo periodo sono già assegnati, o quasi, senza grandi sorprese e questa stagione sembra, per certi versi, sulla falsa riga delle precedenti. La corsa al titolo è stata già archiviata dall’Inter con quattro giornate di anticipo e Parma e Crotone sono aritmeticamente retrocesse. Rimane l’incertezza su chi potrà partecipare alla prossima Champions League, con cinque squadre racchiuse in pochissimi punti. Con molta probabilità vedremo mini gran premio di quattro giri con solo tre posti che conteranno davvero, soprattutto a livello economico per i club, mentre per il verdetto dovremmo forse aspettare l’ultima curva.

Atalanta e Napoli (le favorite.)

L’Atalanta rimane la favorita per il secondo posto, anche se l’1–1 a Sassuolo ne ha complicato i piani. Dalla sua l’Atalanta ha la forza dei numeri, infatti, è seconda per produzione gol x90min con 2,3 dietro solo all’Inter con 2,4. Secondi anche per volumi di tiri effettuati x90min con 16,76 dietro solo al Napoli, mentre sono primi per tiri subiti x90min con 8,39. La loro intensità e il loro stato di salute si possono vedere con la facilità con cui arrivano al tiro in porta (201 tiri nello specchio, primo dato in Serie A) e l’alta percentuale di conversione tiri-gol(14,1% anche qui primi). L’Atalanta è la migliore anche negli intercetti con 469 e, se abbinato ai precedenti dati, spiega la loro capacità di effettuare transizioni a folle velocità mantenendo alta la qualità con cui arrivano al tiro. Nelle ultime tredici partite hanno subito una sola sconfitta, contro l’Inter 1–0, e due pareggi per 1–1, entrambi con l’uomo in meno. Le prossime tre partite per la Dea sono alla portata, dati alla mano. La partita con il Parma, già retrocesso, sembra la classica situazione in cui il nero azzurri possano dilagare mentre la partita con il Benevento potrebbe rivelarsi più complicata del previsto: i Sanniti sono in grossa crisi di risultati e vedono sempre più vicino il ritorno in B (hanno all’attivo una sola vittoria, contro la Juventus, nelle ultime 19 partite). La partita con il Genoa potrebbe avere poco valore per questi ultimi, forse già salvi. L’ultima contro il Milan, di conseguenza, potrebbe avere poco senso per i bergamaschi se dovessero fare percorso netto rispetto alla squadra di Pioli che ha uno scontro diretto in più, quello contro la Juve.

Giocatore da tenere d’occhio: Ruslan Malinovskiy

Da marzo l’ucraino sembra aver ritrovato fiducia nei suoi mezzi e ha avuto benefici con il cambio modulo, passando da trequartista nel 3–4–2–1 a esterno di destra nel 4–2–3–1. La mossa di spostarlo più sull’esterno da parte di Gasperini è stata vincente e i numeri da marzo in poi ne sono un indicatore. Malinovskiy sta dimostrando efficacia sia da titolare sia da subentrante riuscendo, finalmente, a mettere in mostra i concetti assimilati per giocare nel sistema di Gasperini in modo più organico. Tra le prestazioni più importanti vi è sicuramente quella contro la Juve: grazie alla sua entrata in campo nel secondo tempo l’ucraino dalla “pezza” è riuscito con il suo sinistro a bucare Szczesny per l’1–0 Atalanta- ah, la vittoria con la Juve in casa mancava dal lontano 2001.

Discorso simile a quello atalantino è per il Napoli di Gattuso che ha il calendario, in teoria, più facile delle squadre del lotto. Dovrà affrontare squadre che non hanno molto da chiedere al loro campionato come Udinese e Hellas mentre alla penultima affronterà, presumibilmente, una Fiorentina già salva. Il pericolo principale è alla prossima, contro lo Spezia di Italiano in cerca di punti per una salvezza che a inizio anno sembrava impossibile. Il Napoli rimane una squadra in salute e con il recupero di alcuni giocatori chiave sono riusciti a risalire la classifica, anche con un calendario non semplicissimo. Infatti, faceva strano vedere il Napoli qualche mese fa dietro a squadre meno attrezzate come Roma, Lazio e Milan ma la tenacia e la preparazione di Gattuso -spesso sottovalutata- ha dato fiducia ai giocatori e con questa sono arrivati i risultati come le vittorie importanti e spettacolari contro le stesse dirimpettaie. Dopo il pareggio con il Cagliari per 1–1 di domenica scorsa, la striscia di risultati utili è arrivata a undici e forse potrebbe aumentare. Sicuramente la fase offensiva è quella che meglio caratterizza i partenopei, a livello realizzativo sono dietro solo a Inter e Atalanta con 2,1 gol x90min, mentre sono primi per volume di tiri x90min con 16,82 e rispettivamente primi e secondi per tiri dentro lo specchio della porta con 198 e occasioni create con 412. Secondo i dati forniti da Calcio Datato il Napoli fino alla 32esima giornata generava 0,76 xG in più rispetto ai propri avversari, dando prova della sua capacità offensiva, fuori scala per la sua posizione di classifica.

Giocatore da tenere d’occhio: Piotr Zielinski

Il campionato di Zielinski fino a qui è stato il migliore con la maglia del Napoli, con il record di assist (8) in una singola stagione. Il problema che ha avuto il centrocampista polacco in questi anni era la sua collocazione tattica: non si capiva a fondo dove potesse rendere di più, Mezzala? Trequartista? Interno di centrocampo?. Gattuso sembra aver trovato la soluzione schierandolo dietro la punta nel suo 4–2–3–1. Il ruolo che ricopre Zielinski, però, è ibrido come il suo talento, infatti può tranquillamente diventare un incursore o trequartista puro o, come è successo contro la Lazio, occupa lo spazio di prima punta mentre Mertens, in veste di rifinitore, va a servire sulla corsa Politano per il 2–0. La connessione fra Mertens e Zielinski è forte, quasi inaspettata, il quarto gol del Napoli contro la Lazio ne è una dimostrazione. Il polacco con una finta evita pressing avversario, dopo aver ricevuto il pallone da una rimessa laterale e con un cross (era più un missile) basso e arretrato trova il piede ipersensibile di Mertens. Sicuramente non potrà prendere in eredità il ruolo di Hamsik, troppo più impattante nel contesto Napoli, ma con i suoi colpi può far arrivare più vicino il Napoli ai gironi di Champions.

Juventus e Milan (le sfavorite)

La Juventus dopo nove anni di dominio in Serie A ha dovuto cedere il passo all’Inter di Conte. Poteva essere un passaggio di consegne fisiologico ma il come questo passaggio è avvenuto ha lasciato perplessi molti tifosi e osservatori più o meno interessati; perplessità che probabilmente rimarrà anche l’anno prossimo, soprattutto se dovesse essere riconfermato ex regista della Nazionale. La fase di ricostruzione Juventina ha sempre mostrato segnali ambigui e i quesiti aperti rimangono gli stessi: La fase di ricostruzione è stata decisa dalla proprietà dopo la scorsa stagione? O è iniziata dal post Allegri? E’ mai iniziata questa ricostruzione? Domande che per ora non trovano risposta. I risultati di quest’anno sembrano rispecchiare lo stato d’animo della società, ondivaghi, estemporanei nello spazio e nel tempo raggiungendo il loro climax nella doppia sfida con il Porto. Però non è tutto da buttare in questa stagione, ci sono giovani interessanti (Frabotta, Kulusevsky e De Ligt) su cui poter fondare una nuova Juve e alcuni giocatori importanti che hanno sbagliato la stagione (fra tutti Dybala) e che potrebbero far bene il prossimo anno. In questa fase si percepisce la paura del cambiamento, la mancanza di pazienza e la difficoltà di uscire da una zona di comfort che ha portato molti trofei italiani e delusioni europee. La scelta di Pirlo potrebbe rivelarsi vincente ma ci vorrà del tempo; tempo che forse potrebbe guadagnarsi in queste ultime giornate.

Tifo Football/YouTube

Il calendario della Juve è abbastanza complicato, con le sfide contro le milanesi sempre difficili. La partita decisiva rimane quella di questa giornata, contro il Milan, mentre quella contro l’Inter, già campione in carica, potrebbe perdere qualche grado d’intensità, ma non sarà una partita scontata soprattutto per Conte. La Juve sembra una squadra in difficoltà e discontinua nei risultati ma nel girone di ritorno ha perso solo tre volte e tutte e tre per 1–0 contro Napoli, Atalanta e Benevento. La Juventus, per ora, rimane troppo ancorata alla presenza di Ronaldo in fase realizzativa e al suo peso offensivo, forse non più sostenibile per le qualità della squadra, inoltre potrebbe non bastare per la qualificazione in Champions.

Giocatore da tenere d’occhio: Federico Chiesa

E’ infortunato e gli adduttori sono muscoli particolari con tempi di recupero spesso dilatati, è in dubbio per la partita con il Milan ma Federico sembra incarnare il più classico dei giocatori della Juventus e se sarà disponibile, potrebbe creare da subito grossi problemi alla difesa del Milan ultimamente in difficoltà. Proprio nel girone di andata Chiesa segnò una doppietta al diavolo- si questa cosa fa molto allegoria ma non ho resistito- il giorno dell’epifania e quell’epifania sembrava aver colto chi aveva visto la partita. Chiesa non è più un giovane talento ma è diventato un giocatore che sposta le partite; questo grazie all’intuizione di Pirlo che lo ha trasformato in una sorta di ball carrier, non potendo far affidamento sulle performance di Ramsey sulla trequarti, spesso infortunato. Principalmente Pirlo utilizza Chiesa come strumento per creare superiorità numerica e spezzare le linee avversarie come si vede da questa statistica di OptaPaolo su Twitter:

Il Milan sembra avere il peggior calendario delle squadre in corsa per la Champions. La squadra di Pioli si è “normalizzata” e nel corso del campionato era difficile, se non impensabile, mantenere il ritmo che lo ha reso campione d’inverno. Tant’è che nel 2021 il Milan ha raccolto più punti in trasferta che in casa, fornendo prova delle sue oscillazioni, infatti nel girone di ritorno ha praticamente raddoppiato le sconfitte. Se quelle con Spezia e Inter erano arrivate in un momento di difficoltà fisica, nel bel mezzo della sfida contro la Stella Rossa, quelle contro Sassuolo e Lazio hanno sancito le difficoltà del 2021. Rimane una squadra fortemente legata ad Ibrahimovic, che ha rallentato sotto l’aspetto realizzativo, ma rimane ancora un giocatore fondamentale nella fase di creazione del gioco. Sono mancati spesso giocatori di contorno ad Ibra come Rebic e Theo Hernandez che hanno, a fine stagione, un saldo negativo delle buone prestazioni. Discorso diverso è per Leao che sembra specchiarsi un po’ troppo nei suoi mezzi rimanendo spesso velleitario. Il Milan avrà tre partite fuori casa -anche se il concetto di casa e trasferta durante la pandemia assume una parte molto relativa- ma, avrà due scontri diretti e una partita contro il Torino difficile da interpretare perché quest’ultimo potrebbe non essere ancora salvo. Stesso discorso è per la sfida contro il Cagliari che, anzi, sembra esaltarsi nelle partite difficili. Il Milan potrebbe chiudere la stagione con la somma punti più alta dal campionato 2012/2013, ma potrebbe non bastare. Se a fine girone d’andata la Champions rimaneva un obiettivo concreto, in queste ultime giornate c’è la possibilità che quest’ obiettivo possa sgretolarsi come un vecchio vaso di porcellana.

Giocatore da tenere d’occhio: Hakan Çalhanoğlu

Il turco ex Leverkusen è esattamente quello che potrebbe servire ora al Milan. Le sue qualità sono innegabili e in questi anni si è specializzato in grandi finali di stagione. La sua essenza è questa, appare e scompare a suo piacimento come un gatto di Istanbul. Le sue letture offensive possono essere esaltate dalla creazione di spazi di Ibrahimovic rendendolo un’arma per far saltare le marcature avversarie. La sua qualità primaria rimane l’assist, secondo StatsBomb, il turco viaggia a 0,34 xA x90 minuti, uno dei migliori dati della Serie A. Oltre all’assist, Çalhanoğlu dovrà aiutare la squadra sotto l’aspetto realizzativo se le sue doti balistiche avranno più consistenza, potrebbe diventare un fattore essenziale per questa fase finale. Un esempio esaustivo di come può aiutare il Milan in fase realizzata è il gol arrivato contro il Benevento: appena il centravanti svedese si abbassa per ricevere il pallone da Rebic, per poi appoggiarlo di nuovo all’ex Francoforte, Çalhanoğlu va ad occupare lo spazio lasciato libero da Ibrahimovic e con un tocco di punta si libera di due giocatori del Benevento e di Meite, che spalle alla porta aveva gestito il pallone, e con un triangolo stretto con Saelemakers arriva davanti a Montipò per l’1–0.

Lazio (Underdog)

Il calendario della Lazio è fra i più agevoli, ma può nascondere delle trappole soprattutto nella fase finale. Se Fiorentina e Parma sembrano sulla carta due possibili vittorie, il Derby rimane sempre un’incognita e le partite contro il Torino e Sassuolo potrebbero aver ancora un senso anche per le rispettive avversarie sia per la salvezza sia per la Conference League. La squadra di Inzaghi, anche quest’anno ha dimostrato di essere competitiva ma in modo meno coriaceo rispetto all’anno precedente. Le fatiche di Champions hanno poi chiesto il conto e il solito problema della panchina corta ha messo davanti alla Lazio le solite problematiche che riguardano la competitività della rosa. In questa fase finale di campionato, però, sembra aver ritrovato smalto offensivo, grazie al ritorno al gol di Immobile - la doppietta contro il Benevento è arrivata dopo 10 partite senza gol da parte dell’attaccante della Nazionale- che sapendo della sua poca lucidità sotto porta ha cercato di aiutare la squadra in quei mesi, mettendosi al servizio della squadra mentre per il gol dichiara << ho avuto pazienza, con il lavoro, con l’impegno e l’aiuto dei compagni ho ritrovato il gol>> dimostrando la sua maturazione come giocatore di riferimento ma che ha sino al midollo voglia di far gol, tant’è che subito dopo davanti ai microfoni spiega <<speriamo che cercano di premiare la fase offensiva ho parlato pure con Depaoli anche a lui fa piacere che non gli si dia l’autorete>> dimostrando ancora una volta che Immobile si alimenta con i gol. La Lazio è la classica underdog del gruppone, ha vinto le ultime undici partite all’olimpico-ne dovrà affrontare tre, anche se una di queste sarà il derby ma senza pubblico-e ha voglia di confermare il trend. La Champions non è lontana.

Giocatore da tenere d’occhio: Joaquin Correa

El tucu è un giocatore dai numeri potenzialmente clamorosi ma anche lui, come Chalanoglu, sembra accendersi non a piacimento e in porzioni brevi di campionato senza un vero e proprio controllo. Correa sembra vivere ancora nella dimensione di giocatore da highlights. Se contro il Genoa la sua doppietta sembra un po’ casuale nelle partite contro Napoli e Milan danno idea di quanto El Tucu potrebbe dare alla squadra. La mossa di Inzaghi di posizionarlo dietro ad Immobile, gli permette di spostarsi per tutta l’ampiezza della trequarti avversaria con libertà di scelta e di sostituire, all’occorrenza, proprio Immobile come prima punta-Correa è di struttura filiforme ma importante, sfiora il metro e novanta può tranquillamente lavorare da prima punta. Quest’anno, potenzialmente, può migliorare il suo record di gol mentre ha già migliorato gli assist se questo momento magico riuscirà a prolungarlo fino a fine stagione, potremmo vedere la Lazio come serie contendente per il quarto posto.

Disclaimer: In questo articolo ho provato a dare una previsione il più possibile reale cercando di analizzare le possibili favorite, sfavorite e l’underdog. Il dato più aleatorio è proprio il calendario perché soggetto a variazioni giornata in giornata e se una partita è complicata oggi può essere meno complicata fra due settimane. Inoltre l’aspetto soggettivo sul calendario ha un ruolo ineliminabile e non ho voluto nasconderlo, proprio per dare un’ opinione il più possibile reale ma al contempo personale. Infine ho voluto inserire giocatori da tenere d’occhio delle rispettive squadre in corsa perché - anche qui, l’analisi è parzialmente soggettiva - sono o potrebbero essere gli strumenti decisivi per la corsa Champions; il fatto che siano tutti giocatori della trequarti è pura casualità ma per vincere le partite oltre alla disciplina e alla forza fisica serve fantasia.

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Marco Alesiani
Palloni Gonfiati

Laureato in economia, appassionato di sport e libri. Tifoso della Roma e dei Boston Celtics