Palloni Gonfiati: #1 Bukayo Saka

Alessandro Giura
Palloni Gonfiati
Published in
6 min readJan 2, 2021

Nella settimana del Boxing Day l’Arsenal ha scartato sotto l’albero il regalo in cui fortemente sperava: l’esplosione di Bukayo Saka.

Tom Jenkins/NMC Pool/The Observer

Il 2020 dell’Arsenal è stato condizionato da alti e bassi. Era cominciato con l’ingaggio di Mikel Arteta come allenatore, sul quale venivano riposte le aspettative conseguenti ai suoi anni di lavoro come assistente di Pep Guardiola. Un percorso che guarda sicuramente al lungo termine e che necessita di tempo per cogliere i frutti sopratutto in Premier League, terminando la prima stagione all’ottavo posto. Ma è stato agevolato dalla vittoria in FA Cup dando ad Arteta il primo trofeo dopo appena 8 mesi di lavoro. Questo doveva essere un’iniezione di notevole fiducia nell’ambiente, accompagnata dalla vittoria ai rigori nel Community Shield contro il Liverpool, una gara che ha mostrato come i principi del lavoro di Arteta stessero cominciando ad attecchire nella testa dei suoi calciatori.

L’azione del gol di Aubameyang contro il Liverpool nel Community Shield.
Da quando Arteta è diventato allenatore dell’Arsenal ci sono stati 9 gol in Premier League a seguito di una sequenza con 19 o più passaggi. L’Arsenal ha realizzato 4 di questi. Le conseguenze del lavoro di Arteta sono evidenti.

Nonostante un inizio di stagione incoraggiante con buone prestazioni, la macchina di Arteta si è inceppata nella proprio sterilità, crollando in una crisi di risultati in campionato. Dopo 14 partite l’Arsenal era 15esimo in classifica con 14 punti, solo 4 in più del Fulham terzultimo, e Aubameyang — capocannoniere della premier per due anni di seguito — fermo a soli 3 gol, aspetto che ha suscitato dubbi sull’utilizzo del giocatore da parte dell’allenatore spagnolo.
Nel Boxing Day del 26 dicembre è però riuscita a conquistare una bella vittoria per 3–1 nel derby contro il Chelsea, provando a scacciare la negatività che stava condizionando l’ambiente. Ma più che la vittoria contro i rivali cittadini, la cosa da cui i Gunners potrebbero trovare più linfa per il seguito della stagione è stata la grande partita da leader tecnico di Bukayo Saka, classe 2001, la giovane promessa dell’academy su cui ripongono più speranze.

Contro il Chelsea Saka è stato il protagonista assoluto dei suoi, procurandosi il fallo da cui è nata la punizione trasformata in gol da Xhaka e realizzando a sua volta il 3–0 con un tiro-cross infilatosi all’incrocio con precisione millimetrica. A fine partita è stato anche nominato King of the Match dalla Premier League. Nella successiva partita a distanza di tre giorni contro il Brighton, Bukayo ha replicato la grande prestazione del Boxing Day, servendo l’assist per il gol partita a Lacazette e venendo di nuovo nominato migliore in campo. Questa doppia vittoria con lo stesso protagonista principale è una buona base di partenza per la rincorsa ad un posto in Europa nel 2021 dei Gunners.

Un “I mean it” che ha fatto nascere uno strano siparietto social con Jack Grealish.

La volontarietà sul fatto che il suo bellissimo gol al Chelsea fosse un cross o un tiro è irrilevante. È una giocata fortunata, sì, ma sappiamo come si dice, la fortuna aiuta gli audaci. Le grandi prestazioni degli ultimi giorni sono arrivate dopo un anno in cui Saka cresceva partita dopo partita, regalando grandi giocate per se e per la squadra. Seppur giovanissimo ha già giocato un consistente numero di partite con la prima squadra, e nel 2020 è il terzo giocatore dell’Arsenal per minuti giocati, dietro Aubameyang e Xhaka.

La sua partita contro il Brighton.

Nonostante sia spesso il più giovane in campo nell’undici di Arteta, mostra sempre grandi doti di coraggio nel cercare la giocata difficile, uno che raramente si tira indietro o gioca solo semplice, sempre a testa alta. Mancino puro, dotato di una corsa notevole ad appena 19 anni ha già mostrato buona confidenza con la sua capacità di dribbling e acquisendo consapevolezza del suo fisico può solo migliorarla. Ne è un esempio proprio la partita contro il Brighton e il suo assist a Lacazette, arrivato a seguito di un’azione nata da un suo dribbling a centrocampo seguita da una conduzione palla al piede fino all’ingresso in area. Un perfetto spot delle sue doti atletiche e il suo controllo con la palla in corsa. Nella sua ancora breve carriera ha già fatto vedere giocate importanti, per niente intimidito dagli avversari, essendo in grado di sorprenderli usando solo con la tecnica di cui dispone. Anche senza palla sfrutta le qualità di andatura, difficilmente non prova mai ad attaccare lo spazio. Al talento cristallino aggiunge un indole grintosa, acquisita avendo giocato come esterno difensivo nelle giovanili, prima di venire spostato più avanti nel campo. Sembra predisposto al sacrificio e non si tira indietro nei duelli fisici.

Top 3 migliori momenti di questo video: 1 vs 3 vinto più il passaggio per assist contro il Southampton (01:00); il tunnel a Lazaro e conseguente assist (2:40); la finta con cui manda al bar Johnny Evans prima di servire l’assist (2:22).

E’ un giocatore a cui piace avere la palla sui piedi e caricarsi di responsabilità, una cosa che non va data per scontata in un giovane di una squadra ambiziosa che però storicamente da anni incappa in momenti storti durante la stagione. Anche la gestione delle sue scelte quando deve liberarsi della palla lo fa sembrare un giocatore più esperto di quello che è, come mostrano i 5 assist della stagione scorsa. Non sembra mai farsi condizionare dallo sconforto quando la squadra non vince. Un barlume di affidabilità, che lo ha portato alla titolarità fissa e al consegnargli la pesante maglia numero 7, quella di Robert Pires. In prima squadra aveva cominciato giocando sull’esterno sinistro del campo, ma ora viene schierato regolarmente sulla fascia destra, associando il suo talento a quello di Bellerin.

Saka è il sesto giocatore più giovane a raggiungere 50 presenze con l’Arsenal, il quarto inglese.

Nella lista dei giocatori più giovani a raggiungere 50 presenze con l’Arsenal oltre a lui c’è anche Liam Brady, leggenda del club, che era il capo del settore giovanile dei Gunners — head of youth development — quando Saka fece i primi passi a Hale End, dove gioca l’academy. Intervistato da The Athletic ha detto che Saka “ha sempre avuto velocità. L’ha usata come meccanismo per diventare una star. L’intelligenza calcistica è di solito una cosa naturale, ce l’hai o non ce l’hai. Quando crossa, sceglie le persone. Il suo gioco a tutto tondo è eccezionale. Gioca a sinistra, ma ora puoi vedere come riesca a saltare l’uomo anche a destra. Diventerà un grande giocatore per l’Arsenal”. L’anno di Saka è stata la migliore notizia dalle parti di London Colney, impreziosito dal rinnovo di contratto fino al 2024. “Mi ha impressionato per etica e lavoro” ha detto Arteta alla sua firma nel luglio scorso, “rappresenta ogni valore in cui il nostro club si identifica”.

La tecnica, la grinta e il QI calcistico di cui parla Brady sono le sue grandi doti. Ma non c’è solo quello. A vederlo trasmette gioia di giocare a calcio, la felicità di poter aiutare la sua squadra. Sembra non abbia paura di nulla, tantomeno della pressione a cui giovani come lui devono convivere nel calcio moderno. Tutte caratteristiche che potrebbero farlo diventare presto il leader dell’Arsenal, l’uomo da cercare quanto il capitano Aubameyang. E potrebbe esserlo anche in nazionale, visto che il CT Southgate ha già deciso di convocarlo con i grandi e ha disputato 4 partite.

In queste ultime partite dell’anno ha anche potute condividere l’attacco con un suo compagno di academy, Emile Smith Rowe. Un altro bel talento formato a Hale End, un numero 10, che ha fornito anche lui prestazioni più che convincenti contro Chelsea e Brighton. Quello di utilizzare le armi del proprio settore giovanile è un trend che Arteta potrebbe seguire anche nel nuovo anno. Oltre a loro ci sono altri prodotti del vivaio aggregati alla prima squadra: il classe ‘97 Ainsley Maitland-Niles, i classe ‘99 Joe Willock, Eddie Nketiah e Reiss Nelson e il classe 2001 Folarin Balogun — sperando firmi anche lui un lungo rinnovo come Saka. Tutti giocatori che possono dare un buon contributo dalla panchina e quando chiamati in causa dal primo minuto. Aggiungiamo a questo gruppo fatto in casa anche Gabriel Martinelli — appena rientrato dopo 9 mesi di assenza per infortunio — e Kieran Tierney, entrambi già protagonisti della squadra pochi mesi dopo il loro arrivo nell’estate 2019. Un nucleo giovane che trasuda qualità in una squadra ancora in transizione. Affiancato a interpreti di livello mondiale — come Aubameyang e Thomas Partey — potrebbe regalare grandi gioie nella zona rossa del nord di Londra.

Una bella scena in un periodo dove gli abbracci sono fuori moda

Il 2020 ha portato sia gioia che sconforto dalle parti dell’Emirates Stadium. Ma i tifosi dell’Arsenal possono guardare speranzosi al futuro, visto che si sono trovati in casa un probabile talento generazionale e ha anche deciso di legarsi a lungo con il loro club. E potrebbe essere ben accompagnato dai suoi compagni di “scuola”. La Generazione Z di Hale End può aiutare l’Arsenal a tornare grande in Premier League, con Saka in prima linea.

di Alessandro Giura

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Alessandro Giura
Palloni Gonfiati

Studente di scienze della comunicazione a UniTo. Editor e Copywriter. Scrivo su Palloni Gonfiati e Ultimo Uomo. Conduco il podcast Britannia.