Palloni Gonfiati: week 2

5 palloni gonfiati ogni fine settimana. Ultimo weekend di agosto.

Palloni Gonfiati
Palloni Gonfiati
8 min readAug 31, 2021

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Seconda puntata. Lo so doveva essere la quarta. Questa rubrica era iniziata anche per darsi una scadenza e ho commesso l’errore di cominciarla prima di andare a fare un viaggio in camper in Islanda. Non la situazione ideale per vedere calcio e scriverne. Di conseguenza avrei già potuto parlarvi di alcuni palloni gonfiati, tipo Erik Lamela, ma le loro puntate sono semplicemente rimandate a un altro weekend da pallone gonfiato. In compenso questa settimana ho cominciato scrivendo di un pallone gonfiato molto banale. Si avete capito, parlo di Kylian Mbappé. Quanto devi essere un pallone gonfiato per fare doppietta nel PSG quando sembri in procinto di lasciarlo malamente preferendo il Real Madrid che giocare con Messi e Neymar assieme e, allo stesso tempo, sembrare così contento di segnare una doppietta nel PSG con quell’espressione da bambino che trova il biglietto d’oro per la fabbrica di Willy Wonka ? Non lo so, credo tantissimo. Comunque questa rubrica non nasce per parlare di Mbappe, quello lo lasciamo fare alle grandi firme del giornalismo sportivo italiano. Io invece preferisco parlarvi di storie più povere ma non meno interessanti. Insomma mi piace parlarvi di calcio in maniera un po’ hipster. Si può ancora dire la parola hipster o non si fa più? Vabbè cominciamo, questa volta ci sono anche tutti i campionati più importanti in corso quindi il mazzo da cui pescare è bello ampio.

Demiray Gray • Everton
Nuova squadra, 3 partite in Premier League, 2 gol e un coro dei tifosi. Cosa poteva chiedere di più Demirai Gray da questo inizio di stagione? Un impatto elettrico per il nuovo esterno offensivo dell’Everton. Nella sua ultima partita i difensori del Brighton lo hanno sofferto in continuazione. Non riuscivano a tenere il suo passo e il gol dell’1–0 è emblematico. Webster più che difenderlo lo osserva terrorizzato, incapace di affrontare la sua velocità e ritmo intimorito da un possibile cambio di direzione. Appena Demirai gli guadagna mezzo metro fa partire un rasoterra angolato che va a segno. Il resto della sua partita sono tanti tocchi sontuosi e la voglia di essere decisivo ad ogni azione. Certo, c’è anche un’occasione sprecata male per non aver servito Richarlison, ma credo che Benitez lo abbia perdonato seppur frustato lì per lì. Questo impatto nel secondo viaggio in Premier non è affatto male per un giocatore che è sempre stato giudicato come inconsistente nelle sue stagioni a Leicester e nella comparsata di quest’anno in Bundesliga a Leverkusen. Arrivato per 1.7 milioni di sterline, è il giocatore che sembra più prosperare dall’arrivo di Benitez a Goodison Park. Il suo approccio è promettente quanto quello di tutti i suoi compagni di squadra, e i tifosi sembrano apprezzare dopo un estate di cambiamenti e discordie visto l’arrivo in panchina di una leggenda dei rivali a Liverpool. Il coro che i tifosi gli hanno dedicato è un po’ fiacco, ma chissà che non subirà un aggiornamento qualora Demirai continuasse così.

Sandro Tonali • Milan
C’è qualcosa di mistico nella prima di Tonali con la maglia del Milan in un San Siro pieno o quasi (32mila persone di sti tempi è una manna). Tonali veniva da un primo anno in rossonero difficile, che ha anche fatto capire come sia un giocatore molto diverso da come era stato descritto quando regalava giocate al Brescia, giocando con il paragone con Pirlo per fisionomia e origini. Dal regista che tutti si aspettavano, e da cui lui stesso si discostava nelle dichiarazioni, ci si è trovati un giocatore da strappi palla al piede e gioco corto. Questa pressione e gli infortuni ne hanno bloccato l’esplosione. Nonostante questo il Milan lo ha riscattato dal Brescia, un’eccezione nella storia recente del mercato rossonero. Quanti prestiti non sono stati riscattati in questi anni? Pensate a Pasalic, Deulofeu o anche ad Aquilani. Tonali deve aver percepito questa fiducia e nelle prime uscite stagionali, sfruttando l’assenza di Kessie, si è preso la mediana del Milan mostrando una grande sicurezza negli strappi di cui parlavo prima. Contro il Cagliari è arrivato anche il primo gol in rossonero. Su punizione, calciata magistralmente. Ha esultato urlando un “E andiamo”, una gioia che sapeva tanto di sollievo, di chi si è tolto un peso dalle spalle. La partita poi è diventato lo show personale di Giroud, ma Tonali si è guadagnato l’idea di potersi prendere il centrocampo del Milan di Pioli come protagonista. Un tempismo perfetto viste le incertezze sul futuro di Kessie, che a gennaio sarà comunque assente per la coppa d’Africa come Bennacer. Tonali sembra aver alzato l’asticella delle proprie prestazioni nel momento propizio. Rivista 11 ha fatto notare come il suo gol sia uguale alla prima rete di Pirlo con la maglia del Milan, e la stampa in generale è ritornata sull’accostamento tra i due. Paragoni gonfiati.

Jeong Woo-yeong • Freiburg
Il Derby del Baden-Württenberg tra Stoccarda e Friburgo finito 2–3 non era la partita più attesa nel weekend di Bundesliga, ma ha regalato una prestazione folgorante degna del campionato dove si danno battaglia due divinità come Haaland e Lewandowski (che non steccano un fine settimana da palloni gonfiati neanche a morire). Il coreano Jeong Woo-yeong ci ha messo appena 10 minuti a indirizzare la gara. Prima con un colpo di testa da centro area su cross dalla sinistra. Un esecuzione molto scolastica, fronte piena e pallone preciso verso l’angolino basso che lascia il portiere inerme (meno scolastica la totale non marcatura dei difensori dello Stoccarda nei suoi confronti). Poi il secondo gol è uno di quelli che fa saltare dal divano: calcio d’angolo battuto verso l’area piccola intasata che il portiere respinge affannosamente, sulla respinta defilata Jeong calcia un fucilata di controbalzo con il piatto interno che si infila all’incrocio. Con questo tentativo di bucare la rete alla Holly e Benji maniera diventa il giocatore più veloce del Friburgo a realizzare una doppietta nei primi 10 minuti di un match. L’esterno sud-coreano ci ha preso particolarmente gusto a segnare in questo derby avendo già deciso quello di gennaio scorso con la rete del 2–1 finale. Jeong è un giocatore sempre molto bravo ad attaccare lo spazio e ha un estro che fin qui è venuto fuori a sprazzi. Dopo tanti alti e bassi questo inizio di stagione sembra decisamente più incoraggiante per l’esplosione finale del 21enne cresciuto nel Bayern Monaco, che ogni anno sta gradualmente prendendo sempre più spazio nella squadra di Christian Streich. Un motivo in più per guardare le partite del Friburgo oltre a Vincenzo Grifo.

Dante Vanzeir • Royale Union Saint-Gilloise
Royale Union Saint-Gilloise. Sembra un associazione massonica con sede nella svizzera francese, e invece è una squadra di calcio con sede nel comune di Saint-Gilles, nell’area metropolitana di Bruxelles. E addirittura è attualmente in testa alla classifica del campionato belga. Questo fine settimana ha fatto il grande exploit battendo per 4–0 lo Standard Liegi in casa. Mica poco conoscendo il blasone in patria dello Standard e non conoscendo affatto il RUSG prima di questo fine settimana. Protagonista assoluto Dante Vanzeir. Un bellissimo nome, degno di qualche romanzo di Victor Hugo. Ha realizzato una tripletta alla Pippo Inzaghi, tutta di prima servito a un metro dalla porta spalancata. E oltre al modo di segnare assomiglia a Pippo Inzaghi anche per l’aspetto belloccio, con un taglio di capello più corto e ordinato, e il fisico (alto 1.75) che ricorda tutto meno che una macchina da gol. Ovviamente statistiche alla mano è una macchina da gol: lo scorso anno 19 gol in 24 partite, quest’anno siamo a 5 in 6, e se vi guardate i suoi highlights su Youtube noterete come si fa sempre trovare al posto giusto in area di rigore. Abbiamo quindi il “Pippo Inzaghi belga”. Tra l’altro anche sua sorella fa la calciatrice e deve essere molto forte visto che ho trovato un articolo che dice “dopo gli Hazard e i Lukaku, ecco i Vanzeir”.

Matteo Guendouzi • Olympique Marsiglia
“È come la pubertà per lui. È una specie di ribelle. Deve imparare a lavorare come un animale”. È così che l’allenatore dell’Hertha Berlino Pal Dardai ha descritto Matteo Guendouzi all’inizio di quest’anno, quando il centrocampista francese stava vivendo una stagione molto fumosa, in linea con quella della squadra. All’Olympique Marsiglia, arrivatoci quest’estate ancora in prestito dall’Arsenal, sembra proprio un animale nel suo habitat naturale. In primis perché è un giocatore che si scalda facilmente. In campo è un pesce che sguazza benissimo nella squadra di Sampaoli. Tanto dinamismo, tanta grinta, tanti palloni smistati intelligentemente, tanti tagli in area. Un giocatore che con quella chioma riccia ondulante diventa molto suggestivo. Matteo contro il St Etienne ha trovato anche il primo gol con la maglia degli Olympiens, realizzato dopo aver seguito una transizione dei suoi con un tiro secco sul primo palo che ha lasciato inerme il portiere Ethiene Greene. Ha esultato urlando a bocca spalancata e indicando i tifosi, una famiglia a cui sembra faccia molto piacere appartenere. A fine primo tempo è andato vicino alla doppietta grazie ad un tiro dai 25 metri che ha colpito il palo esterno. Il Marsiglia ha vinto 3–1 e Matteo è stato inserito nella top11 settimanale della Ligue 1. Le sue prestazioni hanno messo ancora più malumore nei tifosi dell’Arsenal, club da cui è in prestito, che lo hanno sempre apprezzato e ne fanno ulteriore sfogo verso Arteta. L’allenatore spagnolo non ha mai avuto un grande rapporto con il centrocampista francese: lo aveva messo momentaneamente fuori rosa a giugno 2020 a cui seguirono problemi fino a spingerlo gradualmente a chiedere la cessione al club. Uno dei meme più in voga su Twitter questo fine settimana sottolineava come Guendouzi avesse segnato più gol dell’Arsenal fino a qui. Ora i tifosi dei Gunners vorrebbero Arteta via e il ritorno del francese tra un anno, perchè ASAP come chiedono non è possibile. Ma, visto il suo temperamento, a Matteo Marsiglia gli si addice molto più del nord di Londra. “L’atmosfera migliore è qui. È incredibile giocare di fronte a un pubblico come questo. Solleva davvero i giocatori”.

Per questa settimana è tutto, ma per salutarvi vi regalo un pallone sgonfiato. Aïssa Mandi, difensore del Villareal che a 15 secondi dalla fine in totale controllo ha deciso di far perdere due preziosissimi punti ai suoi contro l’Atletico Madrid.

di Alessandro Giura

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