Palloni Gonfiati: week 3

5 palloni gonfiati ogni fine settimana. Secondo weekend di settembre.

Palloni Gonfiati
Palloni Gonfiati
7 min readSep 15, 2021

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Avevate dubbi sul secondo esordio al Manchester da pallone gonfiato di Ronaldo? E sul ritorno dall’infortunio di Ibrahimovic con tanto di semi rissa finale? Qui non ne avevamo. Ma a parte loro il weekend non è stato avaro di palloni gonfiati su cui scrivere qualcosa.

Tarem Moffi • Lorient
Quando pensiamo ad un calciatore enorme che parte a testa bassa verso la porta consapevole di non poter essere fermato neanche con le brutte di solito ci viene in mente Lukaku, o Haaland (per non dire Ronaldo, Messi o Lewandowski che incutono però un altro tipo di timore). Ebbene nella categoria bisogna aggiungere Tarem Moffi, come ha dimostrato venerdì sera coprendo di ridicolo l’intera difesa del Lille. Non sono passati neanche 10 minuti, Lille e Lorient sono ancora in fase di studio, lui riceve nel cerchio di centrocampo spalle alla porta e si gira dopo un cambio di direzione che spiazza Botman dandogli già il vantaggio di puntare la porta da lì. Sfida senza esitare l’altro centrale Jose Fonte, già in evidente difficoltà, e allunga il pallone proprio quando sta arrivando l’aiuto del terzino sinistro Reinildo, alzando la marcia proprio nell’ingresso in area. Una volta arrivato quasi a tu per tu con il portiere ha 4 avversari attorno (4!), quindi frena senza calciare eludendoli tutti in una volta (Reinaldo aveva cercato una scivolata da dietro con intenzioni più vicine ad un fallo che ad un recupero), fa una macchinosa girata con il pallone e serve l’assist per il gol di Lauriente, rimasto tutto solo visto che ogni difensore aveva deciso di andare a chiudere su di lui. La classica situazione dove i telecronisti dicono “ segna X, ma ha fatto tutto Y”. Poche volte ho visto un calciatore emanare così tanto terrore e impotenza nell’intera linea difensiva e di sicuro non me lo aspettavo da un calciatore del Lorient. All’87esimo ha trovato anche il gol per il 2–1 finale dei suoi, una zampata in scivolata che ha regalato una vittoria prestigiosissima per i Merlus. Moffi è nigeriano, ha 22 anni, è alto 1.89 per 89 chili. Prima di arrivare nella Bretagna meridionale aveva dominato nel campionato lituano (20 gol in 29 partite nel Riterial) per poi fare una breve comparsa al Kortrijk in Belgio. Non è la prima volta che da il colpo di grazia ai campioni in carica di Francia: lo aveva già fatto segnando il 3–2 al 91esimo contro il PSG lo scorso anno, uno dei suoi 14 gol nella stagione d’esordio in Ligue One. È il tipo di giocatore che per descriverlo si rischia di ricadere nello stereotipo dell’attaccante africano forte fisicamente che non sa fare altro che andare verso la porta come un bufalo. Ma a guardarlo giocare mostra un’ottima tecnica e comprensione di come usare il suo pesante corpo. Ammetto comunque di avere un debole per gli attaccanti grossi, bravi spalle alla porta e in grado sempre di sbaragliare un’intera difesa.

David Okereke • Venezia
67esimo minuto di Empoli Venezia. I lagunari sono avanti per 1–0. C’è un cambio: esce Junior Vacca, zoppicante, per lasciare posto a David Okereke. Il commentatore inglese di DAZN dice “un peccato per il Venezia che perde un giocatore fondamentale”. 75 secondi dopo Okereke segna il gol del 2–0. E lo fa in una maniera Weahesca, partendo da poco dietro la metà campo con un passo a cui i difensori dell’Empoli non riescono a stare dietro normalmente, figuriamoci correndo all’indietro verso la propria porta. Arrivato in area prima dribbla Luperto con un cambio di direzione, poi Ismajili con una leggera frenata e spostando il pallone lateralmente giusto quello che gli serve per avere margine di una conclusione efficace e angolata per non farci arrivare Vicario. Un approccio alla gara folgorante. Okereke, 24 anni e nigeriano anche lui come Moffi, è arrivato al Venezia durante il loro pazzo mercato estivo dal Bruges (ha giocato in Champions), ma prima aveva militato in Italia nelle serie cadette con buoni risultati a Spezia e Cosenza Quest’ultima era stata promossa in Serie B grazie a 3 gol suoi nei playoff, che gli sono una canzone/coro celebrativa. Nel Venezia di Zanetti dovrebbe essere un giocatore incisivo, energico e predisposto al pressing. Un “jolly d’attacco”, come ha detto il tecnico. In effetti nella prima vittoria stagionale del Venezia, per di più in trasferta contro una diretta avversaria per la salvezza, è stata proprio la carta a sorpresa tirata fuori dal mazzo. Spero ci abbiate puntato al fantacalcio.

Douglas Santos •Zenit San Pietroburgo
Tra i giocatori che si sono fatti trasportare dalla giostra Udinese-Granada-Watford degli anni ’10 qualche giocatore che forse meritava migliori lidi in cui esplodere è passato. Uno di questi è Douglas Santos, terzino sinistro brasiliano molto offensivo con il fiuto per la giocata decisiva, facilmente paragonabile al primo Alex Sandro che abbiamo visto tra Porto e Juventus, con ben solo 3 presenze nella Serie A 2013–14, dove era in forza ai friulani in prestito proprio dall’allora affiliata società spagnola. Ma in Spagna non giocò mai e tornò in Brasile, all’Atletico Mineiro. Per le successive esperienze ha scelto città portuali del Nord Europa andando prima all’Amburgo e poi allo Zenit di San Pietroburgo, due metropoli molto affine. Nei rigidi inverni affacciati sul Mar Baltico ha trovato casa e dimensione in campo ideali, aiutato anche dal feticismo nello Zenit per i talenti brasiliani un po’ sottovalutati negli altri campionati (Hulk lo ricordiamo tutti ma oggi in rosa ci sono anche Malcolm, Wendell e Claudinho). Questo fine settimana si è messo in mostra nel 3–1 dello Zenit contro l’Akhmat Grozny, con l’assist per il 2–0 di Yerokhin. Più che l’assist però è sulla serpentina per arrivare a farlo che ha gonfiato molto il suo pallone. Primo controllo per partire in falcata che prende in contro tempo il difensore, cambio di passo per entrare in area, finta di cross, attacco al fondo e cross basso. Funambolo fulminante. La scorsa stagione ha servito 7 assist e creato 64 occasioni, solo Luke Shaw e Federico Dimarco hanno o creato di più in Europa tra i terzini sinistri con 66 (dati Opta). È probabilmente uno dei talenti brasiliani meno conosciuti e sottovalutati: ha vinto l’oro alle olimpiadi di Rio 2016, ma in nazionale deve scontrarsi con pari ruolo come Marcelo, Renan Lodi e Alex Sandro. Ma a lui poco importa, tanto deve trovarsi molto bene a San Pietroburgo visto che ha da poco rinnovato il suo contratto fino al 2026.

Odsonne Edouard •Crystal Palace
Quello di Edouard dovrebbe essere un nome che avrete già sentito visto che lo scorso gennaio sembrava potesse trasferirsi al Milan dal Celtic, ma anche perché di conseguenza sono usciti molti articoli che ricordavano i suoi guai giudiziari per aver usato un arma ad aria compressa quando era un tesserato del Tolosa. Alla fine si è trasferito al Crystal Palace poco prima della chiusura del recente mercato estivo per 14 milioni di sterline. All’esordio assoluto in Premier League, Odsonne si è preso subito i riflettori. Difficilmente si debutta meglio di così: una doppietta in 7 minuti di gioco, il gol più veloce (dopo 28 secondi in campo) segnato da un giocatore al suo debutto in Premier League e il secondo più veloce da un giocatore del Palace nell’ultimo periodo di massima serie del club. Per di più contro il Tottenham, che si trova il proprio inizio di stagione ridimensionato grazie alla sua partita. Una vittoria rotonda e agevolata dalla superiorità numerica, si. Però era dalla tripletta di James Vaughan 11 anni fa che un giocatore del Palace non rubava così l’occhio al proprio esordio. L’attaccante, che è cresciuto nelle giovanili del Paris Saint-Germain e ha rappresentato la Francia nelle selezioni giovanili fino all’under 21, ha segnato 88 gol in quattro stagioni in Scozia (con un media di un gol ogni 99 minuti durante la stagione 2020/21). Numeri che hanno convinto il Palace a sborsare ulteriori sterline nella loro già dispendiosa quanto ambiziosa campagna acquisti. È un attaccante che si muove molto, con grande senso della posizione in area e permette al nuovo allenatore Patrick Vieira, che ha un approccio molto conservativo e pro attivo, di avere un attaccante versatile ai vari cambiamenti tattici durante la gara. Ora, il 23enne ha vertiginosamente alzato le aspettative nei suoi confronti, deve accettarlo ed essere in grado di affrontarle.

Suat Serdar •Hertha Berlino
Nel gennaio 2020, quando la squadra si trovava al quarto posto in Bundesliga e c’era ottimismo sul futuro, lo Schalke e Suat Serdar hanno rifiutato un’offerta da 45 milioni di euro dal West Ham. Oggi lo Schalke è retrocesso dopo una stagione disastrosa, si ritrova con grandi problemi economici e Serdar è andato all’Hertha Berlino per 8 milioni, considerati da molti un prezzo di saldo nonostante la sua involuzione in linea con quella della squadra. Domenica contro il Bochum si è presa la scena da eroe che tanto avrebbero voluto a Gelsenkirchen. Al 37esimo ha raccolto il pallone nella metà campo avversaria, puntato tre difensori e resistendo loro per poi scaricare una rasoiata a fil di palo. Nel secondo tempo ha trovato la doppietta con un gol di puro opportunismo in area, indirizzando definitivamente la gara per i suoi e che finirà 3–1. Suat è il classico centrocampista talentuoso di scuola tedesca che può ricoprire qualsiasi posizione, dalla mediana alla trequarti. Di origine turca, è cresciuto nel Mainz dove ha debuttato in bundes prima di finire allo Schalke. È forte fisicamente, energico, sopratutto in fase di pressing e recupero palla. Allo stesso tempo è elegante, con un’ottima visione e tempi d’inserimento che gli può garantire un buon numero di gol stagionali per un centrocampista dal passo pesante. Dopo il disastro con lo Schalke, chissà se a Berlino riuscirà a trovare la tanto agognata maturità.

Prima di salutarci vi segnalo un paio di cose:

  • Tra i palloni gonfiati di settimana scorsa Demirai Gray ha segnato un altro gol e Sandro Tonali ha dominato in Milan-Lazio.
  • La splendida punizione di Dimarco l’avete vista tutti immagino. E allora vi consiglio quella altrettanto bella di Andre Silva dell’Arouca che è valsa il 2–2 contro il Marítimo.
  • Per la rete gonfiata del weekend è un testa a testa tra Bruno Fernandes che quasi rompe la porta e Ousmane Dembele che fa la mezza rovesciata dei sogni.
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di Alessandro Giura

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