Pensieri euro-gonfiati del 15/4/2021

Alessandro Giura
Palloni Gonfiati
Published in
5 min readApr 15, 2021

Cosa ci hanno fatto pensare Liverpool-Real Madrid e Borussia Dortmund-Manchester City.

Alla fine il talento della generazione Z a prevalere è stato Foden, non Haaland. L’esplosione dei talenti della Gen Z è stato uno dei temi di questa Champions Laegue, scandita dai gol di Haaland e Mbappe, a cui ora si sono aggiunti un po’ a sorpresa e un po’ no quelli di Foden e Mount, che più che Z sono generazione Brexit. E non solo loro. Anche Bellingham e Musiala hanno fatto capire che saranno futuri protagonisti delle proprie squadre ed è quasi un dispiacere dover aspettare la prossima stagione per poterli riammirare su manti erbosi internazionali. Però c’è ancora qualche boomer che non vuole darla vinta a questi giovani così precoci nel volergli fare la scarpe. Sono quelli che indossano la camiseta blanca del Real Madrid, ultimi baluardi del calcio degli anni 10. Mancano solo 5 partite alla fine della Champions League. Ci sarà ancora da divertirsi.

  1. Sollievo. Con questa parola si potrebbe semplificare il passaggio del turno contro il Borussia Dortmund, più complicato del previsto. Dopo 15 minuti il gol di Bellingham aveva fatto fatto rispuntare i fantasmi delle precedenti cocenti eliminazioni. Quelle contro Lione, Tottenham e Monaco. Sembra che il City sia fisiologicamente condannato a tali sofferenze nonostante il predominio in campo. Nel primo tempo la porta è sembrata essere stregata, tra traverse e flipper a due passi dalla porta.
  2. Poi Emre Can al 51esimo ha commesso la sciocchezza fatale ai giallo-neri, con una posa da Superman — o Posaman —in piena area di rigore . L’ennesimo della stagione del Borussia, ormai compromessa da questi errori non forzati, per dirla in gergo tennistico. Neanche l’iniziale tocco con la fronte può giustificare questo fatale calo di concentrazione.
  3. La trasformazione del rigore da parte di Mharez ha svuotato il cuore dei Citizens, che hanno attaccato con molta più calma e organizzazione rispetto alla frenesia e disperazione del primo tempo. Poi il gol dal limite dell’area di Foden, protagonista assoluto dell’eliminatoria, ha tolto definitivamente la tensione collettiva. Che c’era, come si vede dall’esultanza che ha coinvolto tutta la panchina.
  4. Se non vi eravate ancora innamorati del talentino britannico questa partita ha fatto al caso vostro. Foden è un giocatore con il piede sensibilissimo, lo si è visto ripetutamente grazie ai suoi controlli fatti di leggeri tocchetti alla sfera, sempre in grado di resistere alla pressione avversaria. Sempre elegante, anche nelle cose semplici. Un giocatore splendido da vedere. Dopo la gara Foden ha anche pubblicato una sua foto su Twitter, taggando Mbappe per augurargli buona partita in vista delle semifinali. Per fortuna gli zoomer usano ancora Twitter, non solo TikTok e Twitch.

5. Haaland ha raggiunto l’inattesa soglia di 590 minuti senza gol. Una notizia. Il City è anche la prima squadra in Champions a cui non è riuscito a segnare. Siccome pare che il City sia in prima fila per acquistarne le prestazione è partito il tormentone “se non puoi batterli, unisciti a loro”.

6. Jude Bellingham da bravo inglese ha ovviamente sfruttato l’occasione di mettersi in mostra proprio contro una squadra inglese. Il gol ha solo impreziosito il suo splendido primo tempo, dove ha anche salvato un pallone quasi sulla linea. E ha 17 anni. Guardiola non ne era troppo convinto: “forse è un bugiardo. È troppo bravo per avere solo 17 anni. È un giocatore fantastico”.

7. Nel primo tempo di questa serata di Champions il City non era l’unica squadra inglese a dover fare i conti con qualche maleficio a difendere la porta avversaria. Anche il Liverpool ha dovuto fare i conti col non riuscire a capitalizzare le numerose occasione create, ma nel loro caso la loro sfortuna si è protatta per tutto il corso della gara. 0–0 e il Real Madrid torna in semifinale per la prima volta dalla partenza di Cristiano Ronaldo.

8. Milner dopo pochi secondi aveva fatto capire che il clima gara sarebbe stato molto più aggressivo rispetto al quello dell’andata intervenendo in maniera ruvida su Benzema. Dopo pochi istanti Casemiro ha risposto a Milner con un intervento a forbice davanti alla panchina di Klopp, spendendo così la sua ammonizione. Trovate una persona che vi guardi come Zidane guarda Casemiro. A fine gara è stato anche premiato come migliore in campo.

il sorriso di Zizou

9. Uno dei motivi per cui il Real ha passato il turno è stato il muro messo su dall’improvvisata coppia di centrali Militao-Nacho. L’assenza di Sergio Ramos e Varane non si è fatta sentire in questa settimana intensa. Escono indegni dal trio di gare Liverpool-Barcellona-Liverpool, grazie a prestazioni fatti di grandi letture e stoiche coperture su Salah. Oltre loro Cortouis è stato decisivo. Mancavano i terzini destri titolari, con Valverde improvvisato terzino destro, messo in affanno da Mane in avvio, ma ha retto. Sono finiti i tempi in cui la sola assenza di Sergio Ramos si rivela fatale per i blancos. Continuiamo a perdere certezze.

10. Il Real è tornato la squadra che ha nel controllo il suo miglior pregio. Pur non giocando una bella partita, creando un paio di occasioni solo con Benzema , che ha colpito un palo, e la velocità di Vinicius, e venendo costantemente bersagliata non è mai parsa essere in affanno. Ora se la vedranno con il giovanissimo Chelsea di Tuchel, dando una narrativa generazionale a questa sfida. Tra l’altra è una sfida inedita, le due squadre non si sono mai in affrontate in Champions League o Coppa dei Campioni.

11. È finito invece il forsennato Liverpool di Klopp? Questa stagione era già partita in maniera sciagurata causa infortuni di Van Dijk e Gomez, poi è arrivata una crisi di risultati inattesa. I Reds oggi sembrano svuotati dopo due stagioni svolte a ritmi frenetici. È anche finita quella polvere magica che il tedesco spruzzava sui suoi giocatori. Non ne ha trovato neanche un grammo per Thiago Alcantara, emblema della fatica di adattamento del Liverpool 2021. Ora devono trovare le energie per centrare un posto in top 4 e ripresentarsi in Champions l’anno prossimo.

12. Quindi una semifinale sarà la sfida tra veterani e forze fresche. L’altra partita invece sarà fondamentalmente Qatar-Emirati Arabi Uniti due paesi che hanno recentemente ripristinato i rapporti dopo una lunga crisi. Non che servisse ulteriore pepe a PSG-City,una finale anticipata.

di Alessandro Giura

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Alessandro Giura
Palloni Gonfiati

Studente di scienze della comunicazione a UniTo. Editor e Copywriter. Scrivo su Palloni Gonfiati e Ultimo Uomo. Conduco il podcast Britannia.