Pensieri euro-gonfiati del 17/3/2021

Cosa ci hanno fatto pensare Real Madrid-Atalanta e Manchester City-Borussia Mönchengladbach.

Alessandro Giura
Palloni Gonfiati
6 min readMar 17, 2021

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Crediti Foto: Twitter/Real Madrid

Ci sono cose che invecchiano bene. Il primo pensiero va ad una bottiglia di buon vino. Il tipo di invecchiamento che un vino subisce non è mai uguale, ma presenta diversità a seconda delle uve che abbiamo raccolto, dell’annata, del vigneto e quindi delle caratteristiche specifiche di ognuno. Il Real Madrid ha delle caratteristiche che gli permettono di invecchiare molto bene nonostante l’etichetta delle due annate passate non sia invitante. Dopo un paio d’anni rimasto in botte quasi ci sorprendiamo della qualità proprio dai primi acini raccolti: Karim Benzema, Sergio Ramos, Luka Modric e Toni Kroos mantengono ancora un gusto vigoroso. Ma non è da meno anche il vigneto che ha portato gli acini di Lucas Vazquez e Nacho. Migliorano il sapore. Possiamo dire che il Real Madrid è come una buona bottiglia di vino per una serata di classe e elegante, ma non sempre la prima scelta per impressionare gli ospiti avendo perso il componente principale delle vendemmie precedenti. Ieri contro l’Atalanta lo hanno dimostrato. Procediamo con il consueto elenco di cosa ci hanno fatto pensare anche queste gare di ritorno degli ottavi di Champions. Una rubrica che potreste leggere bevendo un buon vino, perché no.

  1. In Champions League, se non hai campioni assoluti a disposizione, una buona organizzazione del sistema di gioco può voler dire farsi strada a suon di imprese, come fatto vedere dal Porto la scorsa settimana. E a quel punto il tuo sistema non deve avere margine di errore nel sfruttare le possibilità. Devi essere preparato a non sbagliare quasi nulla, o comunque abbastanza da evitare di pagare gli errori nel giro di poche frazioni di secondo. L’Atalanta ha pagato due errori di concentrazione ieri sera. Prima quello di Marco Sportiello che, sbagliando quello che non abbiamo ancora capito se voleva essere un passaggio o un rinvio, ha regalato il vantaggio a Benzema.
  2. Poi quello di Toloi, che ha avuto bisogno di abbattere Vinicius al limite dell’area non con un intervento solo, ma ben due. Solo che il secondo, un evidente tentativo di fermare l’avversario con le cattive, era proprio sulla linea dell’area di rigore. E a quel punto la qualificazione che prima sembrava comunque essere in discussione non lo è più stata. Neanche il gol di Muriel ha cullato più di tanto l’entusiasmo dei bergamaschi che hanno poi subito il 3–1 nel giro di appena un minuto.
  3. La verità è che è sempre una questione di qualità degli interpreti. L’Atalanta ha un’organizzazione difensiva migliore del Real. Non c’è dubbio. Lo notiamo tutte le domeniche in Serie A. Ma la qualità superiore dei difensori madrileni è indiscutibile. Ce ne dimentichiamo spesso di quanto siano forti reparti difensivi delle squadre all’estero. Quanto piace sminuire i campionati stranieri dicendo “si bravo quel giocatore, ma vorrei vederlo contro le difese della Serie A”. Manca Bayern-Lazio, ma fin qui siamo a 12 gol subiti dalle italiane in 5 gare.
  4. E quindi cosa resta della seconda gita dell’Atalanta in Champions League? Un’esperienza forse anche più soddisfacente di quella della scorsa stagione anche se conclusa agli ottavi invece che ai quarti. L’anno scorso fu un’autentica impresa qualificarsi con 0 punti e 11 gol subiti dopo 3 partite del girone alla fase eliminatoria e essere stati con un piede in semifinale fino all’89esimo minuto dei quarti. Quest’anno invece sono arrivate due prove di forza che tutti gli atalantini si porteranno nel cuore: le notti vittoriose di Liverpool e Amsterdam. Essere riusciti a domare due aristocratiche d’Europa. Ora l’Atalanta può concentrarsi solo sul ripresentarsi nella competizione l’anno prossimo e può tranquillamente riuscirci.
  5. Cosa gli servirà per fare meglio? Forse un creatore di gioco in più o rifinitore in più. Essere arrivati a questa partita con un Ilicic in forma precaria è un dispiacere. Un rammarico anche l’assenza di Gomez. Almeno per noi appassionati, non certo per Gasperini.

6. Intanto Pasalic ha provato a non farlo rimpiangere troppo.

7. Peccato che nell’Atalanta non ci sia nessuno che reagisca ai dribbling di Pasalic come Sergio Ramos reagisce a quelli di Vinicius.

8. Si è parlato spesso del nuovo che avanza in questa rubrica, anche a causa dell’eliminazione dei nomi veterani più altisonanti (Messi e Ronaldo, ndr). Ecco il vecchio Real invece non ha intenzione di farsi da parte, trascinato proprio dalla leadership dei suoi giocatori più esperti: Benzema (33)e Sergio Ramos (35) in gol; Luka Modric (36) recupero e assist che hanno indirizzato la gara; Kroos (31) intanto faceva rincorrere ai centrocampisti bergamaschi i suoi passaggi. Uno dei temi delle ultime stagioni a Madrid è stato il cambio generazionale sembrato inevitabile dopo l’addio a CR7. Il nucleo di giocatori giovani invece non è riuscito ad emergere a dovere, per quanto giocatori come Asensio, Viniscius e Valverde rubino sempre l ‘occhio.

9. Il Manchester City ci ha messo 18 minuti per annientare il già poco interesse che si poteva avere nella sua gara di ritorno contro il Mönchengladbach rispetto alla gara di Madrid. 2–0 in neanche venti minuti. Vantaggio arrivato grazie ad un potentissimo e sorprendente tiro di De Bruyne. Sorprendersi ancora di De Bruyne, direte voi? Beh, il sinistro sarebbe il piede debole.

10. Dopo il belga ci ha pensato Gündogan, che ha finalizzato una grande azione personale di Foden consacrando la sua trasformazione in goleador. Con 15 reti è il miglior realizzatore del City in stagione. Come se non bastasse Opta ci fa notare che è anche il miglior realizzatore tedesco nei primi 5 campionati europei.

11. Il City passa così agilmente gli ottavi mostrando sia cosa possono fare con la palla senza che la maggior parte dei giocatori abbiano un vero ruolo in campo. Anche ieri la formazione del City era cervellotica a vederla. Per fortuna i giocatori non mostrano grandi dubbi sul come stare in campo. Ecco se Guardiola conquistasse la tanto agognata Champions giocando senza vere punte di ruolo sarebbe una rivoluzione calcistica ancora più grande del suo Barcellona. Comunque il City domina le partite anche per quello che fa senza palla: Lars Stindl ha detto che “ci hanno letteralmente mangiato con il loro pressing”. Se potessi dare un titolo alla foto che segue sarebbe “Asfissiare”.

12. L’ultimo pensiero va a quello che sta succedendo al Borussia. Era necessario annunciare la firma di Rose con il Dortmund ben 5 mesi prima di salutarsi? Per di più all vigilia di un appuntamento così importante come un ottavo di finale di Champions? Non era meglio convivere serenamente con la cosa e annunciarla a stagione finita o poco prima? La gestione di questa vicenda ha rovinato la stagione di una delle più interessanti squadre da vedere giocare, che da allora non è stata più in grado di vincere una partita e ha già perso il treno per ripresentarsi in Europa nella prossima stagione. E pensare che il loro 2021 era cominciato battendo il Bayern Monaco.

di Alessandro Giura

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Alessandro Giura
Palloni Gonfiati

Studente di scienze della comunicazione a UniTo. Editor e Copywriter. Scrivo su Palloni Gonfiati e Ultimo Uomo. Conduco il podcast Britannia.