Pensieri euro-gonfiati del 25/2/2021

Cosa ci hanno fatto pensare Atalanta-Real Madrid e Man City-Borussia Mönchengladbach

Alessandro Giura
Palloni Gonfiati
5 min readFeb 25, 2021

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L’ultima giornata con in programma le gare di andata degli ottavi di Champions proponeva due scontri facilmente associabili alla narrativa anche fin troppo usufruita di Davide contro Golia. Ma Atalanta e Borussia si sono da subito ritrovate senza pietre per la fionda.

  1. Quello in corso è il nono tentativo di Pep Guardiola per cercare conquistare la Champions lontano da Barcellona. E visto lo stato di forma con cui il Manchester City si è presentato agli ottavi sembra possa essere la volta buona. I Citizens non perdono una partita dal 21 novembre scorso, 2–0 a Tottenham. Allora erano incagliati tra le squadre di metà classifica con conseguenti discussioni sul fatto che Pep avesse ormai spremuto tutto quello che poteva da questa squadra. 26 partite dopo il City è in testa alla classifica di Premier League con 10 punti di vantaggio sullo United secondo. Con la vittoria per 2–0 di ieri contro il Borussia Mönchengladbach fanno 19 vittorie consecutive. Un ruolino di marcia devastante senza accenni di voler rallentare.
  2. Le vittorie in questa striscia sono sembrate tutte estremamente facili e contro i tedeschi il copione non è stato differente. La difesa del City è stata molto alta e aggressiva, capace di recuperare il pallone quasi sempre nella metà campo avversaria. I dati di Stats Perform ci mostrano che la distanza media di recupero palla dalla propria porta era di 47 metri per il City, 24 per il Borussia. Al Gladbach non è stato quasi concesso di poter superare la propria metà campo e agire negli spazi come Marco Rose ha insegnato loro a fare. Infatti non ha creato grossi grattacapi a Ederson, salvo nel finale per colpa di uno sciagurato passaggio all’indietro di Rodri che ha messo Wolf a tu per tu con il portiere. L’altra unica grande occasione se l’era creata Plea inventandosi un colpo di tacco che entra tra i candidati per il gol mancato più bello dell’anno.

3. La vittoria del City in questa gara di andata degli ottavi parla lingua portoghese. Le due reti portano la firma di Joao Cancelo e Bernardo Silva, con lo zampino di Gabriel Jesus nel gol del 2–0. Tra questi giocatori il premio di migliore in campo se lo è portato a casa Cancelo. Anche oggi stando alle grafiche della formazione doveva agire come terzino sinistro. Anche oggi invece non abbiamo capito quale zona del campo sia di sua competenza. O meglio abbiamo capito che le può coprire tutte. Joao con Guardiola sta diventando un giocatore che potrebbe ridefinire il concetto di ruolo.

Ha scavalcato Rodri nel ruolo di playmaker principale del City. Contro il Gladbach ha toccato il pallone 119 volte. In Premier League ha un media di oltre 90 passaggi riusciti, oltre 2 occasione e oltre 2 tackle ogni 90 minuti. Chissà se tra qualche anno diremo del nuovo pallone gonfiato di turno “X gioca alla Cancelo”.

4. Quando c’è di mezzo il Real Madrid contro una squadra italiana gli arbitri non hanno cuore. Il dubbio e precipitoso cartellino rosso sventolato a Remo Freuler dopo appena 10 minuti dall’arbitro Stieler purtroppo è l’unica cosa che verrà ricordata di questa gara. Almeno nel discorso mediatico italiano.

5. In realtà ci sarebbero da dire molte cose. Come elogiare la prestazione dei difensori bergamaschi. Romero ha dimostrato ancora che merita di essere membro permanente della nazionale e anche Toloi potrebbe entrare nel giro delle convocazioni visto che è diventato italiano da poco. La compattezza dell’Atalanta stava portando a uno 0–0 casalingo che avrebbe potuto metterli in buone condizioni in vista del ritorno in Spagna. Tutti aspettavamo intrepidi una grande prestazione degli interpreti offensivi e invece ne è arrivata una sontuosa della retroguardia.

6. Ci sarebbe anche da dire come Zidane ha risolto la questione assenze: al posto di Benzema ha messo Isco ad agire da falso nove/punta nel diamante di centrocampo con Vinicius e Asensio esterni pronti a tagliare dentro campo. E questa scelta ha creato l’episodio che ha indirizzato la gara. Isco ha fatto la giocata più importante della partita: la prima volta che il Real ha combinato velocemente palla a terra lo spagnolo si è portato dietro Djimsiti. Avendolo seguito a uomo come se più che un falso fosse un vero nove ha aperto una voragine in difesa in cui si è infilato Mendy ed è costata l’espulsione di Freuler. Dopo di che i rispettivi piani gara sono stati stravolti creando una partita ermetica dove il palleggio del Real non sfondava mai e Courtois ha passato una serata inaspettatamente tranquilla. Mendy dopo essersi guadagnato quel fallo ha poi deciso la gara negli ultimi minuti con un gran tiro da fuori area col piede opposto che si è infilato proprio nello spazio dove i difensori non sono riusciti a chiudere e Gollini ad arrivarci.

7. Ilcic è entrato al 55esimo al posto di Muriel. Ma non è sembrato molto in palla. Anzi non ne teneva una. Come se non bastasse quando all’80esimo Pessina ha sbagliato un passaggio per lui si è lamentato in maniera plateale con il compagno. Gasperini dalla panchina gli ha urlato “Basta lamentarsi! Fai qualcosa!” Dopo 6 minuti l’allenatore ha deciso di richiamarlo in panchina sostituendolo con Malinovskyi prima di un corner per il Real. A seguito di quel calcio d’angolo è arrivato il gol di Mendy. Nel post partita Gasperini ha rimarcato la cosa un paio di volte: “Purtroppo proprio sulla sua sostituzione abbiamo preso gol”. Nelle sue parole mi è sembrato di percepire rammarico, come se avesse collegato le due cose. Come se una fosse legata all’altra. Quasi stesse facendo un riferimento alla teoria del caos e al famoso effetto farfalla, che suggerisce come piccole variazioni nelle condizioni iniziali possano produrre grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema. Magari ha pensato “se avessi fatto quel cambio dopo, o non avessi fatta proprio magari non avremmo preso gol”. Chissà, magari in una diversa linea temporale Gasp non lo ha sostituito e la partita è finita diversamente. O magari in realtà Mendy ha segnato comunque. Solo il Dottor Strange dei fumetti Marvel potrebbe dircelo.

di Alessandro Giura

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Alessandro Giura
Palloni Gonfiati

Studente di scienze della comunicazione a UniTo. Editor e Copywriter. Scrivo su Palloni Gonfiati e Ultimo Uomo. Conduco il podcast Britannia.