Pensieri euro-gonfiati del 28/4/2021
Cosa ci ha fatto pensare Real Madrid-Chelsea.
Pensavo sinceramente che il posto peggiore a livello climatico in Spagna fosse la Galizia, la regione che si affaccia sull’Oceano a nord-ovest, a causa del suo clima oceanico, ovvero secco, temperato e con una buona possibilità di precipitazioni in ogni periodo dell’anno. Una cosa con cui bisogna farci i conti quando programmavamo viaggi spagnoli. Mi sbagliavo. A quanto pare Valdebebas è il posto più piovoso di Spagna. In particolare quando gioca il Real Madrid, come già avevamo notato durante l’ultimo Clásico contro il Barcellona. L’acqua scendeva sul campo con un’intensità feroce, rimbalzando rumorosamente sui teloni che ricoprivano gli spalti e i microfoni a bordo campo. La pioggia battente ai limiti di una tempesta, il campo di un centro di allenamento, l’assenza di pubblico e il disagio a giocare fatto vedere dalle due squadre nel secondo tempo in cui quasi si sono accontentate del pari hanno ricordato molto più una gara di eccellenza italiana recuperata durante la settimana che una semifinale di Champions League.
1.Il Chelsea ha rischiato di chiudere l’eliminatoria nei primi 25 minuti di gara, dove sono stati nettamente superiori al Real Madrid e in grado di tagliare tra le loro linee come fossero fatte di burro. Posizionato con un 3–2–5 in fase di possesso e sfruttando la capacità di Kante di occupare sempre lo spazio giusto nella sua solita maniera instancabile hanno facilmente eluso il pressing del Real, creando occasioni talmente buone qualitativamente che non ci saremmo dovuti sorprendere di un vantaggio per 3–0 del Chelsea dopo 25 minuti. Dai primi piani i giocatori del Real sembravano boccheggiare.
2. Invece si è dovuto fare di nuovo i conti con la cattiva mira di Timo Werner in questa stagione, che all’ottavo minuto si è fatto trovare da una sponda di Pulisic tutto solo davanti alla porta distante due metri calciando però addosso a Courtois. I clamorosi gol sbagliati dall’attaccante tedesco ormai non fanno più notizia. I telecronisti di DAZN Germania ha tirato fuori il dato di 23 chiare occasioni da gol fallite da lui in questa stagione. Cosa gli sarà mai successo? Sarà che il fish & chips di Londra è meno digeribile del Leipziger Allerlei, un tipico piatto di Lipsia a base di verdure?
3. Ci ha pensato Pulisic a sbloccare il risultato della gara mentre sul cronometro scorreva il 14esimo minuto. Facendosi trovare da un lancio di Rüdiger tagliando la difesa del Real in diagonale con ottimo tempismo, ha controllato il pallone con grande compostezza in modo da prima eludere il portiere, dribblarlo verso il centro dell’area e segnare il vantaggio dei Blues. Oltre al gol i numeri di Pulsic ci fanno capire come sia stato il giocatore più importante vicino alla porta per il Chelsea:
- 5 dribbling riusciti (su 7 tentati)
- 3 passaggi chiave
- 89% di passaggi riusciti
Oltre a questo è diventato il miglior realizzatore statunitense in Champions League con 5 reti, superando DeMarcus Beasley, indimenticato esterno d’attacco del PSV.
4. Singolare sul gol la scelta dei difensori centrali del Real di abbondare Courtois nell’1 conto 1 con Pulisic e posizionarsi sulla linea di porta. Un comportamento collettivo sincronizzato molto curioso, anche se un po’ di merito va al movimento di Werner che si porta via Varane.
5. Il Real sembrava incapace di costruire qualcosa, che fosse eludere il pressing o trovare spazi per Vinicius. Poi Benzema dal nulla con un tiro da fuori ha colpito il palo, facendo capire che fosse l’unica cosa per i Blancos su cui aggrapparsi. E subito dopo ha colpito. Al 29esimo sugli sviluppi di un calcio d’angolo corto arriva il cross di Marcelo, doppio colpo di testa in area con Casemiro e Militao, e poi il pallone trova un altra testa, proprio quella di Benzema. Controllo con la fronte sensibilissimo per aggiustarsi la sfera dove può girarla in rete nella maniera più rapida e forte possibile, una conclusione talmente veloce e potente su cui Mendy non può fare altro che strabuzzare gli occhi. Per Benzema è il 71esimo gol in Champions League.
6. Potremmo considerare il gol di Benzema una doccia fredda per la partita del Chelsea, ma vista la tempesta che stava iniziando ad abbattersi su Valdebedas la stava già letteralmente facendo.
7. Dopo il pari del Real la partita ha perso intensità pur sempre con il Chelsea a tenere il controllo della situazione. Nel secondo tempo le due squadre hanno giocato lasciando intendere che il pari andava bene a entrambi: il Chelsea si trova in vantaggio in vista della gara di ritorno e il Real esce a galla nonostante i lunghissimi tratti di apnea.
8. La cosa che chiacchierata del secondo tempo è stato l’inaspettato ingresso di Eden Hazard. Subentrato a Vinicius è stato un tentativo di fare qualcosa da parte di Zidane, forse più mossa della disperazione che altro vista la fatica a tenere palla. Hazard nelle ultime due stagioni ha saltato 58 partite e i giorni in cui era il miglior giocatore della Premier League con la maglia del Chelsea sembrano lontanissimi. Curioso, o forse triste visto sembra che parliamo di un ex calciatore, che la sera in cui riesce a giocare la gara contro il suo vecchio club a brillare sia stato Pulisic, l’uomo che, almeno idealmente, ha preso il suo posto.
9. Il migliore in campo in questa sfida è stato decisamente Ngolo Kante. Una prestazione di grande dinamismo, ma anche di eccelsa qualità, da parte del centrocampista francese. Un costante generatore di entropia sulla gara. La UEFA lo ha premiato a fine gara, e ci sentiamo di considerarlo anche noi il miglior Pallone Gonfiato. Per quanto non possiamo negare che Benzema non ci sia andato vicino con molte meno azioni a disposizione.
10. Saremo ripetitivi ma quella oltre Kante a dettare legge a centrocampo c’è stato anche Jorginho. Il centrocampista italo-brasiliano è stato primo per tocchi, passaggi e distanza coperta nel Chelsea, seppur giocando in maniera meno appariscente del compagno di reparto.
11. Questo 1–1 finale è un risultato agrodolce per il Chelsea, consapevole di aver potuto fare molto di più a inizio gara, ma anche adagiato sulla posizione di vantaggio con cui parte in vista del ritorno a Stamford Bridge. Tuchel ha comunque detto che dopo quel pari la squadra poteva anche rispondere peggio e che al ritorno si aspetta “lo stesso tipo di gara, ma differente”. Qualunque cosa voglia dire quel “differente”.
12. Intanto la notizia del giorno dopo è che Marcelo rischia di non esserci al ritorno poiché è stato sorteggiato per far parte di un seggio elettorale in vista di un’elezione locale a Madrid proprio il giorno del viaggio per Londra. Il Real non ha ancora vinto il ricorso per liberarlo dall’impegno e questo improvviso dovere da bravo cittadino rischia di essere un problema grosso per Zidane. Per quanto la differenza tra le prestazioni del terzino brasiliano e quelle di Mendy, che dovrebbe comunque tornare titolare a Stamford Bridge, si sia vista.