Il rispetto delle autorità

Cosa ci insegna la vicenda tra Bakayoko e Gattuso?

Angelo Moroni
Cristiano Errante
4 min readMay 8, 2019

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Tiémoué Bakayoko

Giusto l’altro giorno, durante una pausa caffè, parlavo con un mio collega ed è uscito il discorso sul rispetto dell’autorità. Contemporaneamente, lunedì, durante la partita Milan-Bologna, siamo stati spettatori di un brutto siparietto tra Bakayoko e il suo allenatore Gattuso. In pratica, i due si sono scambiati parole forti con il primo che manda a cagare il secondo e di risposta riceve un “ci vediamo dopo” molto eloquente.

Oltre al fatto che Bakayoko ha solo da imparare da uno come Gattuso che ha vinto, tra l’altro, un mondiale, un paio di Champions questo è solo l’ultimo episodio di mancanza di rispetto delle autorità nel calcio. Clamoroso è stato anche quando Kepa Arrizabalaga, portiere del Chelsea, rifiutò il cambio ordinato da Sarri, oppure quando De Rossi, nello sfortunato ritorno tra Italia-Svezia, disse platealmente “Ma che entro a fa’ io? Fate entrà Lorenzo”, pre non dimenticarci di tutte le volte che, durante un cambio, i giocatori mandano a quel paese il loro allenatore.

Dunque, in un mondo in cui il calcio si ritrova troppo spesso, ahimè, a ricoprire il ruolo del maestro sia nel bene che nel male, cosa possiamo imparare da episodi del genere?

La faccia di Cutrone è pazzesca!

Il rispetto per le autorità

È facile comprendere come non rispettare il proprio allenatore sia sbagliato.

Il rispetto delle autorità, nella Bibbia, è uno degli insegnamenti fondamentali e il Nuovo Testamento è pieno di brani che trattano l’argomento.

Il primo a indicarci il giusto comportamento è proprio Gesù:

Rendete a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio
Matteo 22:21

ma anche Paolo più volte torna sul discorso. Famosa, infatti, è il passo della lettera ai Romani 13:1–7

Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio, e quelle che esistono sono stabilite da Dio.
Romani 13:1

con il quale, l’apostolo, sprona i cristiani della città eterna a sopportare le dure leggi di Nerone, il quale, per sviare le accuse dell’incendio, le fece ricadere sui cristiani.

Anche Pietro nella sua prima lettera esorta a rispettare l’autorità:

Siate sottomessi, per amore del Signore, a ogni umana istituzione: al re, come al sovrano; ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per dare lode a quelli che fanno il bene. Perché questa è la volontà di Dio: che, facendo il bene, turiate la bocca all’ignoranza degli uomini stolti. Fate questo come uomini liberi, che non si servono della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio. Onorate tutti. Amate i fratelli. Temete Dio. Onorate il re.
1Pietro 2:13–17

Pietro, inoltre, porta a galla un altro problema: cosa fare nel caso in cui l’autorità sbagli? Ci dice, infatti, sottostare alle autorità come uomini liberi, che non si servono della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio. Dunque laddove ci venga comandato il male, siamo esortati a ribellarci, perché prima che delle autorità dobbiamo avere timore di Dio.

Nel libro di Esodo c’è un passo significativo al riguardo:

Ma le levatrici temettero Dio, non fecero quello che il re d’Egitto aveva ordinato loro e lasciarono vivere anche i maschi.
Esodo 1:17

ma anche il profeta Daniele più e più volte, senza disonorare eccessivamente prima Nabucodonosor e poi Dario, decise di sottostare a Dio.

Tuttavia, non credo che Gattuso stia facendo così male da meritarsi una subordinazione del genere.

L’amore

Per chi non è cristiano, questo comportamento dimostra debolezza e in alcuni casi anche menefreghismo e risulta difficile da comprendere.
In effetti, se non viene considerato l’amore verso il prossimo, al quale siamo comandati, è difficile averne una chiara comprensione.

Prima di rispettare l’autorità dovremmo amarla in quanto nostro prossimo e pregare affinché sbagli il meno possibile e, magari, facendo la volontà di Dio.

Ti esorto dunque prima di ogni cosa, che si facciano suppliche, preghiere intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e decoro
1 Timoteo 2:1–2

Questo non significa che dovremmo solo stare in silenzio e subire, anzi, l’amore implica giustizia e riprendere laddove ci siano errori gravi, evitando di disonorare, l’autorità è nostro dovere.

Allo stesso tempo siamo chiamati ad aiutarla evitando di metterle ulteriori pressione. Ritengo, infatti, che non sia facile (per usare un eufemismo) prendere decisioni su qualcuno pronto sempre ad attaccarti.

Continuare a rimproverare l’autorità non gioverà né a noi né a lei.

Contatti della Chiesa di Cristo Re di Biella:

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Angelo Moroni
Cristiano Errante

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