I miei 3 momenti videoludici del 2023

Fabio Di Felice
Panino al salame
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6 min readDec 17, 2023

Tradizione natalizia di Panino, a metà dicembre si decidono i momenti videoludici dell’anno. Come vi ricordo ogni volta, sono tre momenti in cui un titolo che ho giocato negli ultimi 12 mesi mi ha scosso dall’apatia di tenere il pad in mano e di giocare a cervello spento. Tre momenti in cui non ho potuto fare altro che affermare: ecco, questa cosa è geniale.

Non si tratta dei miei 3 giochi dell’anno (che sono Alan Wake 2, Baldur’s Gate 3 e The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom), ma di situazioni ben precise all’interno di titoli che magari poi nemmeno mi hanno convinto del tutto, com’è successo con uno di quelli che trovate nella lista di quest’anno. Senza indugi iniziamo, e vi invito a commentare qui o sui social per raccontarmi i vostri.

Show me the champion of the liiiiiighttt!

Herald of Darkness, il momento musical di Alan Wake 2

Più o meno a metà dell’avventura principale di Alan Wake 2, nei panni dello scrittore ci si trova intrappolati in un loop che prevede la partecipazione a una trasmissione televisiva presentata da Mr.Door, altro personaggio ricorrente nella mitologia di Remedy. All’ennesima iterazione, Alan, Mr.Door, Sam Lake e gli Old God of Asgard sono protagonisti di un lunghissimo segmento musical, che racconta la origin story di Alan, dall’infanzia fino alla fine del primo gioco.

Si tratta di una trovata geniale, un po’ perché colma il gap di quei giocatori che per questioni anagrafiche non hanno potuto giocare al primo capitolo (sono passati 13 anni, chi è ventenne adesso nel 2010 si soffiava il naso con il fazzolettino di stoffa con le iniziali ricamate sopra e a ricreazione mangiava la crostatina alla marmellata Mulino Bianco), e in generale è una rinfrescata super originale per quelli che — come me — con il tempo si sono rincoglioniti.

E poi è genuinamente divertente: il percorso e gli scontri vanno a tempo di musica e il valore della produzione è stellare visto che il pezzo “Herald of Darkness” che accompagna il loop è una bomba atomica. Tra l’altro è diventato in tempo zero un instant cult, è stato replicato ai The Game Awards e in generale, senza timor di smentita, posso dire che è uno dei momenti videoludici dell’anno dell’intera community di giocatori.

Vi lascio un paio di articoli che ho scritto su Alan Wake 2, uno qua su panino e il secondo per gli amici di Games Evolution.

Un momento geniale in un gioco molto meno geniale

La mossa “Psycho Mantis” di Paranormasight

Paranormasight è una visual novel pubblicata da Square Enix che gode di un aspetto visivo delizioso e di diverse idee di gioco molto interessanti. Inoltre adoro il periodo storico in cui è ambientata, l’arrivo del boom dell’occulto in Giappone (ne parleremo presto per un progetto grosso che ho realizzato e dovrebbe uscire a marzo 2024) e il character design mi piace da impazzire.

Ha un gigantesco difetto, però: tutte le meccaniche interessanti sono raccolte nelle prime due ore, poi vanno a diradarsi in favore di chiacchiere su chiacchiere a volte inutilmente ripetitive. Peccato, perché è comunque un bel prodotto, capace di giocare con le aspettative di chi impugna il pad. Specialmente in un frangente che mi ha fatto impazzire di gioia. Se non volete spoiler, passate oltre.

Uno dei personaggi che incontriamo, uno degli avversari da affrontare, è capace di emettere un urlo in grado di uccidere chiunque lo ascolti. La prima volta che lo si affronta non c’è modo di scampare alla trappola, ma Paranormasight fa un uso intelligente del game over dandoti consigli su come affrontare la situazione per evitare la morte. Il consiglio che compare per fronteggiare questo nemico è: “il giocatore conosce già un modo per non sentire ciò che ha attorno”. Mi sono grattato il mento per un pochino, continuando a morire contro lo stesso avversario, poi si è accesa una lampadina. Vuoi vedere che hanno provato la mossa “Psycho Mantis” (ndr: storico nemico della saga di Metal Gear Solid che interagiva con il giocatore rompendo la quarta parete)?

Proprio così: la soluzione è andare nelle opzioni e abbassare il volume generale del gioco. A quel punto l’avversario rimarrà letteralmente a bocca asciutta, sorpreso del fatto di non riuscire a emettere alcun suono. Si tratta di una delle meta-soluzioni più intelligenti e sorprendenti che abbia trovato in un gioco negli ultimi anni. Mi ha lasciato estasiato immaginando tutte le geniali iniziative che il gioco avrebbe preso nelle ore successive. Spoiler: non ce ne sono altre.

Stai per fare un volo zie’…

Hansel e Gretel in Baldur’s Gate 3

Le prime ore che ho passato in Baldur’s Gate 3 sono state un calvario. Forse ero scarso io, o magari l’amalgama di classi che avevo a disposizione non eccelleva come forza bruta, fatto sta che ogni combattimento mi metteva alla prova e pigliavo schiaffi a destra e a sinistra. Avevo letto il consiglio degli sviluppatori di “giocare con la creatività” ma non capivo come essere creativo in un sistema a turni che, tutto sommato, mi sembrava piuttosto canonico. Ho dovuto aprire gli occhi quando mi sono trovato di fronte a un boss che senza una soluzione laterale sarebbe stato insormontabile.

Nel primo atto, a seconda delle scelte che si intraprendono, potrà capitare di affrontare zietta Ethel, ovvero una potente megera contro cui francamente conviene non mettersi. Se invece si segue la sua storyline, alla fine la si affronta nelle profondità del suo covo, attorniata da guerrieri posseduti dalla sua malia e con una tizia da salvare che, turno dopo turno, sprofonda sempre più in un abisso senza fondo. Sì, perché lo scontro ha luogo su uno stretto pontile che affaccia su un crepaccio.

Al primo tentativo la strega me le suona, al punto che ho subito l’impressione che per me quello scontro sia impossibile da superare. In effetti è proprio così: i miei personaggi livello 3 non hanno alcuna speranza contro un’antica strega millenaria. E così, caricamento dopo caricamento, arrivo al decimo tentativo ormai svuotato. A quel punto mi ricordo la raccomandazione di Larian di giocare con la creatività e faccio caso che i miei personaggi hanno una serie di azioni contestuali alle quali non ho mai dato peso. Tra queste una autoesplicativa: spingi. E così mi metto in testa una cosa: eliminare la strega spingendola di sotto, un po’ come Hansel e Gretel che nella fiaba la frullano nel forno.

Il fatto è che per quanto ci provi la strega non si sposta mai abbastanza da finire a gambe all’aria nel burrone. Spulcio nei menù alla ricerca di qualcosa che possa essermi d’aiuto e vedo che Gale, il mago, ha un incantesimo di creazione dell’acqua. All’ennesimo tentativo decido di giocarmela così: il mago crea una pozzanghera ai piedi della strega, Karlach, la mia barbara forzuta, le va alle spalle e le assesta uno spintone allucinante. La strega vola a tre metri da terra dritta dentro l’abisso. Sconfitta in un turno. Perdo il loot ma ho un sorriso largo da parte a parte del viso.

Da questo scontro ho capito la grandiosità di Baldur’s Gate 3.

Vi lascio un articolo che ho scritto sul gioco per gli amici di Outcast!

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Fabio Di Felice
Panino al salame

Qualche giorno fa ho pensato “dovrei proprio cambiare la bio del profilo” e poi eccoci qua: non avevo idea di cosa scriverci.