Papille — Menù 17 luglio 2020

Game Happens
Papille: Una fettina di cultura al limone
7 min readJul 17, 2020

In questo numero parliamo dei livelli di difficoltà nei videogiochi, di una selezione di titoli capaci di farvi vivere esperienze in luoghi unici, della natura perturbante di The Last of Us Part II e della rivisitazione del genere punta e clicca made in Italy.

I Secondi trattano della condivisione in chiave artistica dell’immagine traumatica, di una storia di transizione di genere e del concetto filosofico di transclasse.

I Contorni raccontano storie di vita attraverso messaggi da New York, persone anziane che si trasformano in rockstar e di murales sulla follia.

Il Dessert è offerto da Joon, Pol, Muutsch, Char & Torfi con NUTS. Il Caffè è servito in compagnia di Michaela Coel e della sua serie tv I May Destroy You.

Primi Piatti
Portate dedicate ai giochi (digitali e non) ricche di approfondimenti su critica, game design, arte e sviluppo.

Perché il dibattito sui livelli di difficoltà nei videogiochi è obsoleto
GamesIndustry.biz, 8 luglio 2020
In occasione dell’ultima edizione del festival Ludicious X (quest’anno in versione interamente digitale) Jennifer Scheurle, lead designer di ArenaNet, ha parlato del concetto di difficoltà nei videogiochi. Nel corso degli anni sono state messe a punto diverse strategie volte a declinare i livelli di difficoltà, coinvolgendo direttamente la creatività e l’adattabilità di chi gioca. L’esperienza della sfida è riuscita pertanto a superare il sentimento di frustrazione, proponendo anche nuovi approcci in grado di coinvolgere pubblici differenti.
Articolo in inglese

Jennifer Scheurle at Ludicious X

Viaggia da casa grazie a questi videogiochi immersivi e accessibili
Hyperallergic, 14 luglio 2020
Jason Li ha curato una selezione di videogiochi per viaggiare pur rimanendo a casa. Il desiderio e il fascino della scoperta sono i pilastri centrali alla base della curatela: i titoli proposti ci portano a scoprire luoghi lontani, ritratti a volte in condizioni estreme come nel caso di Hong Kong durante i giorni di protesta (Liberate Hong Kong), o i quartieri dimenticati di Detroit (Home Movie), o ancora i parchi forestali del Wyoming (Firewatch).
Articolo in inglese

Firewatch

Più giochi dovrebbero farci sentire a disagio
Medium, 16 luglio 2020
La recente pubblicazione di The Last of Us Part II ha generato numerosi dibattiti: con questo secondo capitolo, Naughty Dog riesce a polarizzare l’opinione pubblica. Emily Shiel descrive The Last of Us Part II come un’esperienza profonda, in grado di muovere la coscienza di chi gioca attraverso lo sviluppo narrativo e la costruzione dei personaggi. In The Last of Us Part II la rappresentazione della morale umana è terreno fertile per un continuo dialogo interiore, che spesso ci lascia con dubbi e interrogativi senza risposta.
Articolo in inglese

The Last of Us: Parte II

Gli elementi nostalgici dei punta e clicca italiani
Ludica, 16 luglio 2020
L’articolo di Francesco Toniolo e Stefano Giovannini indaga l’origine e lo sviluppo del genere punta e clicca nel panorama italiano. A supportare l’analisi vengono presentati tre casi in cui le caratteristiche e le potenzialità di questo genere vengono rinnovate: Chronicle of Innsmouth (2017), Detective Gallo (2018) e The Wardrobe (2017).
Articolo in italiano

Secondi Piatti
Una selezione di pietanze per soddisfare gli appetiti culturali più vari, dal cinema alla letteratura, passando per l’architettura, le scienze sociali e la fotografia.

Come Paul Pfeiffer e Arthur Jafa ripensano l’etica della condivisione di immagini traumatiche
artnet, 10 luglio 2020
La rubrica settimanale di Ben Davis su artnet raccoglie e commenta le notizie più importanti del mondo dell’arte. Nella prima segnalazione, Marielle Ingram — sulla rivista online Real Life— analizza la rappresentazione della sofferenza delle persone nere attraverso l’interpretazione artistica di Arthur Jafa e Paul Pfeiffer. Il secondo approfondimento è dedicato a The Darkroom in the Attic: Blackness and Visibility scritto da Kristina Kay Robinson, in cui si indaga il lavoro di Paul Mpagi Sepuya in affinità con l’estetica del progetto fotografico Black Book di Robert Mapplethorpe. Infine, Louise Stoppardi racconta l’eredità del lavoro della fotografa Nan Goldin, analizzandone la necessità di rappresentare l’autenticità più disincantata.
Articolo in inglese

Arthur Jafa, Love is the Message, the Message is Death

Cosa mi ha insegnato Avatar: The Last Airbender sul come disimparare la mascolinità tossica
PopMatters, 10 luglio 2020
In questo articolo pubblicato su PopMatters, Donald Collins racconta l’influenza che la serie animata Avatar: The Last Airbender ha avuto sulla sua percezione della mascolinità. A partire dalla propria esperienza personale in quanto uomo transgender, l’autore approfondisce l’analisi di uno dei protagonisti: il principe Zuko. L’arco narrativo di Zuko mette infatti in discussione gli atteggiamenti tossici come l’aggressività e il confronto diretto per lasciare spazio a una maggiore consapevolezza dei limiti e una presa di coscienza delle proprie responsabilità.
Inizialmente distribuita da Nickelodeon dal 2005 al 2008, la serie è ora disponibile su Netflix e si prepara a una seconda fase di popolarità.
Articolo in inglese

Avatar: The Last Airbender

In fuga dalla classe
il Tascabile, 13 luglio 2020
Nel Menù di Papille pubblicato il 19 giugno, abbiamo già parlato delle limitazioni causate da una visione binaria del mondo. Questi approcci dicotomici impongono una presa di posizione, negando l’esistenza di sfumature. L’articolo analizza il concetto di transclasse, termine trattato in Les transclasses. Ou de la non-reproduction, saggio di Chantal Jaquet, filosofa presso l’Università della Sorbona. Con “transclasse” si intende l’appartenenza a un sistema — composto dalle eredità culturali, sociali ed economiche — che ogni individuo porta con sé. Sebbene questa situazione possa sembrare senza via di uscita, è proprio all’interno di essa attraverso meccanismi di vergogna, ambizione o rifiuto che si sviluppa una spinta a trascendere la propria classe di appartenenza.
Articolo in italiano

Ogni individuo nasce in un ambiente familiare, di quartiere, di classe, e fin da subito eredita tre «capitali»: economico, sociale e culturale. È emblematico, infatti, il titolo di quest’importante ricerca, Les héritiers, gli «eredi» appunto. Se il primo dei tre è di diretta comprensione, gli altri due costituiscono per l’epoca una forte novità. L’individuo non acquisisce solo l’eredità economica, ma anche tutto un insieme di attitudini e modi di fare che si è soliti indicare come habitus. Ad esempio: una certa propensione allo studio o al lavoro, o ancora la fluidità o fissità dei ruoli di genere.

Contorni
Bocconcini di gallerie fotografiche, ratatouille di video gustosi e julienne di letture veloci per stuzzicare tutti i sensi.
Dessert
Giochi per tutte le tasche e bonbon offerti dalla casa per sollevare l’umore.

NUTS

Oggi vi proponiamo NUTS, un gioco che premia la pazienza, l’utilizzo intelligente delle risorse a disposizione e che necessita di un pizzico di premeditazione nelle scelte da compiere. Lo scopo principale di NUTS è quello di attrezzare nel modo più efficace possibile le aree circostanti al campo base, per poter registrare i movimenti degli scoiattoli che popolano la foresta in cui è ambientato. NUTS è atteso per il 2021, per ora potete aggiungerlo alla vostra wishlist STEAM.

Caffetteria
La nostra miscela per concludere il pasto, selezionata con cura per voi.

I May Destroy You

La serie tv I May Destroy You segue le vicende di Arabella, interpretata da Michaela Coel, una scrittrice in erba che viene drogata e stuprata durante una serata tra amici. Tra flashback e allucinazioni, la protagonista cerca di ricostruire la propria esperienza. Attraverso una scelta narrativa che include anche elementi dal tono leggero, questa dramedy propone personaggi complessi, raccontando una storia di violenza. Da segnalare anche una ispirata colonna sonora che rinforza la sensazione di incertezza e smarrimento della protagonista. La creatrice, sceneggiatrice e co-regista della serie è la stessa Michaela Coel, che porta sullo schermo una rielaborazione della propria esperienza personale.

Digestivo
Tweet da bere tutto d’un fiato per facilitare la digestione.
Ovetto Sorpresa
Curiosità impreviste.

Questo menù è stato curato da Paolo Jansen, con il supporto di Maddalena Grattarola e Marina Rossi. Grazie per aver banchettato con noi. Ci rivediamo la prossima settimana. Se volete inviarci assaggi imperdibili, potete scrivere a: papille@gamehappens.com

Al momento della pubblicazione di questo menù, nella nostra dispensa sono catalogati 555 titoli di videogiochi, sono collezionate 545 fonti, e sono monitorati 2319 account Twitter.

Legenda

🐣 Pulcini: adatto anche a bambine e bambini a partire dai 7 anni
🌶️️ Piccante: contiene note polemiche
🌾 Allergeni: può contenere tracce di…
❄️ Surgelato: scongelato dagli archivi
📅 Agenda: date da segnare
🌱 Exhibition: gioco già selezionato per uno showcase GH

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Game Happens
Papille: Una fettina di cultura al limone

Game Happens is a nonprofit cultural association based in Genova (Italy) focused on the impact of games. #gamehappens