Che tipo di FISIOTERAPIA è necessaria nella Malattia di Parkinson?
Spesso ci si chiede:
“Che fisioterapia è necessaria nella malattia di Parkinson?”
“Quali sono gli esercizi o i movimenti più utili e che comportano maggiori benefici?”
Come sappiamo il Parkinson è una Malattia Neuro-degenerativa che comporta un’alterazione a livello di più sistemi tra cui quello motorio.
L’obiettivo del terapista deve essere quello di permettere al paziente un APPRENDIMENTO MOTORIO in modo che si possano migliorare tutte le attività e gli aspetti che risultano essere deficitari o inficiati nel paziente:
- Deambulazione
- Passaggi posturali
- Rotazioni
- Postura
- Molto altro
L’apprendimento motorio può essere definito come insieme di processi associati con l’esercizio o l’esperienza che determinano un cambiamento relativamente permanente nella prestazione o nelle potenzialità di comportamento (Magill, 2001; Schmidt e Lee, 1999; Singer, 1980).
Voglio condividere con voi questo studio sull’apprendimento motorio e movimento volontario:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12615644/
Nello studio che vi riporto, sono stati valutati i guadagni comportamentali, i cambiamenti nell’attivazione della risonanza magnetica funzionale (fMRI) nella corteccia motoria primaria controlaterale (cM1) e nell’eccitabilità della corteccia motoria misurata con la stimolazione magnetica transcranica (TMS) dopo un periodo di allenamento di 30 minuti di movimento volontario (attivo) o movimenti del polso indotti in modo passivo (passivo), quando la vigilanza e gli aspetti cinematici dell’allenamento erano controllati.
Traducendo il tutto volgarmente e in parole semplici:
Quando il movimento non è volontario non vi è attività a livello delle aree motorie cerebrali.
Pertanto, un breve periodo di allenamento motorio ATTIVO è più efficace dell’allenamento motorio PASSIVO nel suscitare miglioramenti delle prestazioni e riorganizzazione corticale. Questo risultato è coerente con il concetto di un ruolo fondamentale del movimento volontario nell’apprendimento motorio e nella neuro-riabilitazione.
CONCETTI DA PORTARE A CASA:
1 Se il soggetto effettua movimenti volontari si verifica attività a livello cerebrale; se il movimento è passivo non si verifica alcun attività a livello cerebrale.
2 Importante utilizzare movimenti che siano integrabili nella vita quotidiana, in quanto permettono di mantenere una soglia dell’attenzione molto più alta.
3 Gli schemi di esercizio che vengono richiesti al paziente hanno un grande impatto sull’apprendimento motorio.