ESERCIZIO FISICO E RIABILITAZIONE: PRIMA TERAPIA NELLA MALATTIA DI PARKINSON

Dott. FT Christian Gelao
Parkinson a Porte Aperte
3 min readAug 8, 2021

L’ ESERCIZIO FISICO COME PRIMA TERAPIA, questo dovrebbe essere il riferimento per tutti i veri parkinsonologi (Neurologi prima di tutti, ma non di meno fisioterapisti, logopedisti ecc). Tutti gli specialisti dovrebbero spiegare l’impatto che l’esercizio fisico ha sulla patologia ai pazienti e IN PRIMIS al paziente di prima diagnosi che ha pochissima compromissione e DOVREBBE ASSUMERE POCHISSIMA TERAPIA FARMACOLOGICA*.

*(nota bene: il dosaggio farmacologico massimo per una terapia per la malattia di parkinson, che non induca effetti collaterali come discinesie e wearing off è di 300–400mg di levodopa https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23630119/)

Su questo ad oggi non ci sono dubbi; la ricerca farmacologia che cercava farmaci neuroprotettivi HA FALLITO, come testimoniano tutti gli studi aventi questo obiettivo e finanziati con milioni se non miliardi di euro.

INVECE CI SONO UNA SERIE DI STUDI CHE DIMOSTRANO IN MODO CERTO CHE L’ESERCIZIO È NEUROPROTETTIVO, SIA NEI MODELLI SPERIMENTALI ANIMALI CHE NELL’UOMO.

Nel 2011 è stata pubblicata su una delle riviste mediche ufficiali più importanti , Neurology, un estesa e completa revisione sistemica basata su numerosi studi legati alla Malattia di Parkinson.

J.E. Ahlskog, neurologo presso la Mayo Clinic, descrisse le evidenze disponibili sul rapporto tra ESERCIZIO FISICO e Parkinson, negli animali e nell’uomo in un articolo dal titolo: “ Does Vigorous Exercise Have a Neuroprotective Effect in Parkinson’s?” https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3136051/

In base all’osservazione di centinaia di pazienti l’articolo concludeva “l’insieme delle evidenze disponibili suggerisce che nel trattamento del Morbo di Parkinson si dovrebbe attribuire un ruolo centrale a un INTENSA ATTIVITÀ FISICA”.

Dal libro “Le Guarigioni Del Cervello”, di Norman Doidge.

Ma ci sono altri studi come quello pubblicato nel 2014 da Ergun Uc. :

“Phase I/II randomized trial of aerobic exercise in Parkinson disease in a community setting.” https://n.neurology.org/content/83/5/413.long

Lo studio randomizzato effettuato su pazienti con Malattia di Parkinson ha dimostrato che camminare tre volte alla settimana per 45 minuti, per sei mesi, migliora la capacità aerobica, la funzione motoria, l’affaticamento, l’umore, il controllo esecutivo e la qualità della vita nel Parkinson allo stato iniziale e intermedio. Inoltre gli autori hanno precisato che i miglioramenti non potevano essere correlati al trattamento farmacologico, sebbene i pazienti stessero assumendo farmaci anti-Parkinson.

Concludendo ad oggi non possono esserci più dubbi sull’importanza dell’ESERCIZIO FISICO, viste le molteplici evidenze scientifiche che lo testimoniano.

Fondamentale spiegare al paziente qual’è la base del problema nella Malattia di Parkinson, e motivarlo affinché possa affrontare nel migliore di modi la malattia, cambiando se necessario il suo stile di vita, dando priorità al MOVIMENTO E ALL’ ATTIVITÀ FISICA.

Nel prossimo articolo vedremo quanto è importante la motivazione e gli aspetti ad essa correlati.

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Dott. FT Christian Gelao
Parkinson a Porte Aperte

Dottore in Fisioterapia e Infermieristica.Appassionato di neuroscienze e di riabilitazione neurologica.Cintura nera di Judo e dedito al benessere dell’individuo