Il coraggio di piangere?

I bambini ce l’hanno!

Rosaria Perini
Parkinson a Porte Aperte
6 min readJan 14, 2022

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Libero Bovio “Faccia allera”

Una poesia di Libero Bovio per parlarvi del “pianto”! Sono napoletana e mi riconosco molto in queste righe perché sono cresciuta sapendo di dover dare importanza al “dover apparire” forte, allegra, soddisfatta anche quando avevo pochi motivi per esserlo. Forse un po’ tutti abbiamo subito condizionamenti di questo tipo e abbiamo dovuto “ignorare” o “trascurae” il nostro vero sentire e la possibilità di esprimerlo per risultare gradevoli e accettabili.

Piangere è l’espressione che troppo spesso ci precludiamo. Per questo voglio parlare del “pianto” che, se fatto bene, non guarisce ma alleggerisce.

Utilizzando il pianto, come strumento tutto nostro ricevuto in dono alla nascita, possiamo concederci una pausa dai pesi che ci portiamo sulle spalle (p.es. malattie, impegni di assistenza, super lavoro, dispiaceri ecc.).

Poniamoci qualche domanda:

Mi capita di piangere? Mi succede spesso?

DOVE (nel corpo)e IN CHE MODO (nel cuore) sento questo bisogno? Come mi sento mentre piango? Come percepisco il mio corpo quando lascio libere le mie lacrime? E se, invece, le trattengo?

Riesco a riconoscere e a dare qualità alle emozioni che provocano il mio pianto? Il pianto è sempre espressione di tristezza, dolore, rabbia o disperazione?

Mi capita di piangere anche per situazioni gioiose, sorprendenti, legate alla meraviglia, alla bellezza, al sentire empatico con gli altri?

Scriverò ispirandomi al terzo capitolo del libro “Arrendersi al corpo” di Alexander Lowen (volume che bisognerebbe leggere per intero) che tratta della necessità vitale di poter esprimere con il pianto tutti quei sentimenti pesanti e dolorosi che è necessario conoscere per liberarsene e stare meglio.

Da bambini piangere è naturale e normalmente accettato dagli adulti. Ma sono proprio gli adulti a non concedersi il lusso di soddisfare questo bisogno “fisiologico” come il corpo richiederebbe in certe situazioni! Vediamo cosa Alexander Lowen dice a questo proposito:

Perché i bambini piangono

“Proteggere la propria vita”! L’essere vivente cerca il piacere ed evita il dolore. Quando il corpo incontra il disagio si barrica dietro a tensioni muscolari che, a loro volta, si riflettono in blocchi emotivi. Se la situazione dolorosa si protrae nel tempo, le tensioni si strutturano creando una gabbia, apparentemente protettiva, che impedisce il libero scorrere dell’energia vitale e la naturale espressione del Sé.

“Arrendersi al corpo” grazie alla bioenergetica e alla consapevolezza corporea ed emotiva che ne deriva, ci permette di individuare i blocchi fisici ed emotivi e la possibilità di scioglierli… Come? per esempio piangendo.

Il pianto arriva quando il corpo non tollera più il malessere. Quindi, imparando dai bambini, anche noi adulti possiamo dare lo spazio giusto al nostro bisogno di scaricare le tensioni con il pianto, ma anche con una risata, con il canto o con espressioni corporee come sgrullarsi, correre, scalciare.

Noi esseri umani, creati come esseri perfetti, piangiamo con le lacrime che nutrono e proteggono i nostri occhi! Inoltre, riconosciamo le nostre emozioni profonde e sappiamo esprimerle non solo con le parole ma anche utilizzando una vasta gamma di suoni vocalizzati dal significato universale in ogni angolo della terra.

Il nostro poter e saper piangere (ma anche ridere) è una meravigliosa risorsa di espressione e comunicazione proprio grazie all’utilizzo di queste vocalizzazioni!

Nella tabella che segue ne ho sintetizzato il significato secondo quanto Alexander Lowen spiega nel suo libro:

La voce vocalizzata non è condizionata dall’aspetto razionale proprio dell’espressione verbale. Usarla, in Bioenergetica, è importantissimo per sciogliere più facilmente le tensioni e per approfondire la respirazione.

Durante le classi di movimento bioenergetico suggerisco sempre di lasciare che il corpo possa esprimere ciò che sente con un suono vocalizzato… Ma quanto è difficile tirarlo fuori!

Alexander Lowen ci aiuta a capire da dove arriva questo blocco tanto più comune soprattutto se c’è bisogno di piangere:

Singhiozzo e pulsazione

La vita è pulsazione che non può essere compressa né repressa. A causa di condizionamenti familiari, culturali e sociali noi blocchiamo il nostro bisogno “vitale” di esprimerci per ciò che sentiamo di essere. Molto spesso, se piangiamo o ridiamo, pensiamo di risultare deboli, vulnerabili, infantili, lamentosi, fastidiosi, inopportuni, stupidi, maleducati, ridicoli o superficiali. È facile sentirsi “fuori luogo”!

Quanto dobbiamo “controllarci” per esprimerci (essere) come ci viene richiesto? E quanto influisce, questo controllo, sul nostro stato d’animo causandoci tristezza, rabbia o malessere?

Quanto ci sentiamo meritevoli di esistere per quello che siamo veramente?

Lowen e “avere voce in capitolo”

IO RESPIRO… quindi SONO!

Lowen parla di respirazione profonda. Quella che arriva e riparte dalla pancia, che nutre non solo il corpo ma anche l’anima, che è connessa direttamente alla nostra voce vera e quindi al nostro vero sentire che vuole trovare la sua espressione.

Immagino il tutto come una dinamica circolare: percepisco il mio sentire nel profondo, gli do voce (esprimo piangendo) e quindi respiro più profondamente… respiro, percepisco, esprimo… esprimo, respiro, percepisco…

Sento, esprimo, respiro

Madre natura ci ha regalato il pianto, meravigliosa valvola di sfogo! Usiamola per dare sollievo al nostro corpo quando ne ha bisogno. Impariamo dai bambini che dopo un bel pianto sembrano aver dimenticato il motivo della loro disperazione e stanno bene. Sentiamoci liberi di fare ciò che è salutare per noi!

Possiamo piangere anche da soli! Accogliendo e ascoltando il malessere senza giudicarlo (grazie al Focusing!), lenendolo per accarezzare il cuore.

Ma concediamoci anche di piangere di gioia, di commozione di fronte alla bellezza di un tramonto o di uno sguardo, oppure per esprimere la forza di un amore…

essere liberi di piangere

Spero di aver dato spunti di riflessione alle persone che si sentono oppresse dalla malattia, a chi dà loro aiuto e assistenza ma ne sente anche tutto il peso, a chiunque abbia letto queste righe e abbia individuato un modo fisiologico per alleggerire la propria vita qualora ci fossero pesi insostenibili.

Piangere non è semplice. Richiede il coraggio di ascoltare la propria voce interiore per darle dignità e spazio. Questo ascolto attento, genuino e senza giudizio ci permette di riconoscerci nel profondo, di approvarci e diventare consapevoli di quanto siamo meritevoli.

È la resa del Sé di cui parla Lowen, che porta alla gioia e alla libertà personale.

Siete arrivati fino a questo punto? Allora voglio augurare a voi coraggiosi gioia, libertà e… sole pieno!

Link per chi vuole soddisfare le proprie curiosità sulla Bioenergetica e sul Focusing:

Chi è Alexander Lowen

https://www.siab-online.it/chisiamo/il-fondatore.aspx

https://medium.com/parkinson-a-porte-aperte/lesercizio-bioenergetico-e-il-parkinson-4875f596920d

https://medium.com/parkinson-a-porte-aperte/il-focusing-per-il-parkinson-d75501e82946

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Rosaria Perini
Parkinson a Porte Aperte

Bioenergetica, Focusing e Shiatsu… Per prevenire lo stress e promuovere la salute!