L’ attività fisica può ridurre il RISCHIO di Malattia di Parkinson? La risposta è SI.

Dott. FT Christian Gelao
Parkinson a Porte Aperte
3 min readJun 17, 2021

INTRODUZIONE

La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa progressiva legata all’età caratterizzata dalla perdita di neuroni dopaminergici nel cervello e colpisce > 1% nelle persone di età superiore ai 60 anni (Wirdefeldt et al., 2011).

L’incidenza della malattia è di 300 casi ogni 100000 abitanti, una cifra che è già raddoppiata rispetto al 1990 e che nei prossimi anni è destinata a duplicarsi ulteriormente.

L’eziologia della malattia di Parkinson rimane poco conosciuta. Sono stati identificati solo pochi fattori di rischio, tra cui la storia familiare (Thacker e Ascherio, 2008) e gli effetti protettivi del fumo (Wirdefeldt et al., 2005) e della caffeina (Costa et al., 2010). Negli esperimenti sugli animali, l’esercizio fisico intensivo è stato anche associato a effetti neuroprotettivi e neuroriparatori nel sistema dopaminergico nigrostriatale (Ahlskog, 2011; Petzinger et al., 2013). Un ruolo protettivo dell’attività fisica sul rischio di malattia di Parkinson è supportato da esperimenti su animali che mostrano che l’esercizio forzato prima o dopo il trattamento ha risparmiato i terminali dopaminergici nigrostriatali e attenuato le anomalie del movimento (Tillerson et al., 2001, 2003). Nei modelli di roditore della malattia di Parkinson, l’esercizio forzato può aumentare il GDNF striatale (fattore neurotrofico derivato dalla linea cellulare gliale), che ha un effetto protettivo sui neuroni dopaminergici (Cohen et al., 2003).

Tuttavia, solo pochi studi epidemiologici hanno esaminato l’impatto dell’attività fisica sul rischio di malattia di Parkinson, con risultati contraddittori (Sasco et al., 1992; Chen et al., 2005; Logroscino et al., 2006).

LETTERATURA SCIENTIFICA

Ho quindi deciso di riportarvi un importante studio svolto nel 2015 e pubblicato su BRAIN in cui si esamina l’associazione tra ATTIVITÀ FISICA e il conseguente rischio di malattia di Parkinson nella Swedish National March Cohort, raccogliendo in modo prospettico informazioni complete sull’attività fisica utilizzando un questionario strutturato e convalidato.

La popolazione esaminata è stata pari a 43368. Tutti i partecipanti sono stati invitati a compilare un questionario di 36 pagine con dati di base comprese informazioni dettagliate sull’attività fisica. In totale, sono stati inclusi 27863 (64,3%) donne e 15505 (35,7%) uomini senza malattia di Parkinson all’inizio del follow-up nel presente studio. Gli individui sono stati seguiti per 12.6 ± 2.2 anni.

È stata anche eseguita una meta-analisi tra il presente studio insieme a cinque studi di coorte prospettici su questo argomento.

CONCLUSIONI

L’ attività fisica può ridurre il RISCHIO di Malattia di Parkinson? La risposta è SI.

È stato scoperto che un livello medio di attività fisica totale giornaliera è associato a un minor rischio di malattia di Parkinson, soprattutto nei maschi. L’associazione inversa tra attività fisica e rischio di malattia di Parkinson è stata osservata anche per livelli più elevati di attività domestica, pendolarismo ed esercizio fisico.

Questa meta-analisi supporta l’associazione inversa tra attività fisica e rischio di malattia di Parkinson. Questi risultati sono importanti sia per la popolazione generale che per l’assistenza sanitaria dei pazienti con malattia di Parkinson.

Dove la ricerca farmacologica ad oggi ha fallito, la letteratura scientifica apre le porte all’ attività fisica che sembra avere un effetto neuroprotettivo, e quindi importantissimo effettuare sempre attività fisica.

In particolar modo al momento della diagnosi di Mdp è necessario affidarsi a professionisti SPECIALIZZATI nella malattia di parkinson per iniziare fin da subito con un programma RIABILITATIVO specifico costruito sull’individuo, in modo da prevenire e rallentare le manifestazioni della patologia, associando un dosaggio farmacologico da mantenere ≤ 300 – 400mg di levodopa, affinche non si manifestino gli effetti collaterali da sovradosaggio farmacologico.

--

--

Dott. FT Christian Gelao
Parkinson a Porte Aperte

Dottore in Fisioterapia e Infermieristica.Appassionato di neuroscienze e di riabilitazione neurologica.Cintura nera di Judo e dedito al benessere dell’individuo