La Salute Orale nella Malattia di Parkinson: conoscere i sintomi

Logopedista Claudia de Santis
Parkinson a Porte Aperte
7 min readNov 13, 2021
Photo by Caju Gomes on Unsplash

Sebbene la malattia di Parkinson (PD) sia stata generalmente considerata un disturbo primario del movimento, la maggior parte, se non tutti, i pazienti con malattia di Parkinson soffrono anche di sintomi non motori che si aggiungono al carico complessivo della malattia.

Negli ultimi dieci anni la consapevolezza dei sintomi non motori sta crescendo ed è per questo che i problemi legati al cavo orale e alla salute orale dovrebbero iniziare ad ottenere più attenzione e non essere più quasi totalmente trascurati. In generale i pazienti che giungono in valutazione logopedica riferiscono gengiviti, scialorrea o drooling diurno e/o notturno, xerostomia (secchezza della bocca), dolore orofacciale, sindrome della bocca urente e bruxismo.

Ma vediamo questi sintomi nel dettaglio:

Carie dentali e Malattie Parodonatali

Una cattiva salute orale è spesso osservabile nei pazienti con Malattia di Parkinson (PD). Hanaoka e Kashihara hanno valutato la prevalenza della malattia parodontale contando il numero di carie e denti rimanenti in pazienti di età da 60 a 79 anni con PD; i pazienti con PD avevano meno denti rimanenti, più carie e una maggiore prevalenza di tasche parodontali profonde (sacche che si creano tra la gengiva e la superficie interna del dente e risultano essere degli spazi ideali per i batteri che vi si insediano e proliferano). La frequenza dei pazienti affetti da Malattia di Parkinson con carie non trattata era alta dal secondo al quinto stadio della scala Hoehn e Yahr e in particolare in quelli che hanno ottenuto un punteggio inferiore alla norma al Mini-Mental State Examination.

I pazienti con Malattia di Parkinson possono avere difficoltà nel mantenere e gestire l’igiene orale a causa di diversi fattori: compromissione motoria, apatia, depressione e deficit neuropsicologici. Con il progredire della malattia, spesso occorre dare indicazioni specifiche a un care-giver che riguardanti le corrette procedure di igiene orale.

Tutti gli studi in questo ambito mettono in luce la vulnerabilità dei pazienti con malattia di Parkinson alla carie dentale, alle malattie parodontali e alla perdita dei denti, suggerendo che medici e dentisti dovrebbero controllare regolarmente la salute orale dei pazienti. Il controllo della malattia infiammatoria del cavo orale dovrebbe essere parte integrante nel processo di cura per prevenire le complicanze e migliorare la qualità della vita dei pazienti con malattia di Parkinson.

Sono altamente raccomandate visite frequenti dal dentista e l’igiene dentale dovrebbe far parte dell’educazione del paziente e del caregiver .

Scialorrea e Drooling

La scialorrea è definita come un aumento della quantità di saliva accumulata nella cavità orale, che potrebbe essere causata da una produzione eccessiva o da una diminuzione della clearance della saliva. Nei casi più gravi, un accumulo eccessivo può provocare una perdita della saliva (drooling) con un importante impatto sulla vita sociale e relazione del paziente.

Uno studio recente ha cercato di approfondire le differenze tra drooling diurno e notturno nel paziente con malattia di Parkinson e di valutare l’associazione tra la gravità del drooling e la severità dei disturbi oro-facciali (come la riduzione delle espressioni facciali, l’apertura involontaria della bocca e i disturbi della deglutizione).

Il drooling diurno, viene definito come la perdita di saliva da svegli, ed alcuni studi sostengono che sia presente in circa il 28% dei pazienti con PD. Il drooling notturno, invece, risultava essere presente nel 58%. La perdita di saliva era legata all’età avanzata dei pazienti, ad una forma di malattia più grave, alla durata della malattia più lunga e ad una severità del sintomo della disfagia più importante.

Il drooling diurno appare tipicamente più tardi nel decorso della malattia ed è stato associato all’apertura involontaria della bocca e alla disfunzione della deglutizione. La letteratura esistente suggerisce che nella malattia di Parkinson l’accumulo di saliva all’interno della cavità orale, probabilmente non deriva da un’eccessiva produzione di saliva, piuttosto da una riduzione degli atti deglutitori.

Oltre ai farmaci, ad oggi è possibile utilizzare anche approcci non farmacologici al trattamento della scialorrea. Questi includono una serie di interventi e dispositivi di logopedia, tra cui l’oral motor therapy e la terapia miofunzionale orofacciale con esercizi mirati all’allenamento dei muscoli masticatori.

Xerostomia

Sebbene la scialorrea sia comune nella malattia di PArkinson, anche la secchezza delle fauci (xerostomia) è un sintomo frequente. Infatti, la xerostomia è una delle manifestazioni orali più comuni negli individui con malattia di Parkinson ed è una condizione che può condurre sia alla carie che alla malattia parodontale. Uno studio condotto da Clifford e Finnerty ha mostrato che i pazienti con malattia di Parkinson soffrivano di xerostomia almeno il doppio delle volte rispetto alla popolazione generale, stimando che la xerostomia colpisce circa il 55% dei pazienti con malattia di Parkinson. La xerostomia potrebbe essere anche indotta da farmaci, e in effetti centinaia di farmaci possono essere xerogeni. Come riportato in letteratura, ifarmaci che più comunemente inducono secchezza delle fauci sono gli antidepressivi triciclici, gli antipsicotici (in particolare la clozapina), gli anticolinergici, i beta-bloccanti e gli antistaminici . I pazienti con PD spesso soffrono di sintomi non motori come disturbi psichiatrici e urinari che possono richiedere un trattamento con farmaci xerogeni.

Oltre all’approccio farmacologico, le strategie non farmacologiche per alleviare la xerostomia includono sorseggiare acqua frequentemente, utilizzare vari sostituti salivari (saliva artificiale o dentifricio specifico).

Dolore Orofacciale e Sindrome della Bocca Urente

La presenza di dolore nella malattia di Parkinson è ben documentata. Uno studio che ha valutato la percezione dei pazienti dei loro sintomi più fastidiosi ha rilevato che il dolore si è classificato è sempre presente in tutte le fasi della malattia. Il dolore parkinsoniano non coinvolge frequentemente la testa o il viso, ma le sindromi dolorose orali sono state riportate come un sintomo non motorio.

La sindrome della bocca urente (BMS) è caratterizzata da una dolorosa sensazione di bruciore intraorale (prurito, formicolio, sensazione di punture di spillo). Come riportato da uno studio (E. A. Coon and R. S. Laughlin, 2012) nella malattia di Parkinson la sindrome della bocca urente può manifestarsi con una prevalenza del 24%. Fattori psicologici come ansia, depressione e stress possono essere legati alla comparsa di questo sintomo nella malattia di Parkinson; anche la diminuzione dei livelli di dopamina si pensa possa svolgere un ruolo importante nella manifestazione di questa condizione sintomatologica. Oltre ai trattamenti farmacologici, anche la psicoterapia e feedback comportamentali possono aiutare ad alleviare i sintomi della sindrome della bocca urente.

Disturbi della masticazione

Le funzioni masticatorie nei pazienti con malattia di Parkinson, sembrano essere compromesse in diversi modi. La mobilità della mandibola e la velocità dei movimenti della mandibola sono ridotte. La rigidità, la ridotta mobilità della lingua, il tremore della mandibola complicano la formazione e la gestione del bolo durante il processo di masticazione e deglutizione. Poiché il mantenimento di un numero adeguato di denti naturali sani è di fondamentale importanza per ottenere e garantire l’efficienza masticatoria, le malattie dentali e la carie dovrebbero essere prevenute e trattate al fine di diminuire e compensare la compromissione del controllo dei muscoli masticatori e della lingua.

Bruxismo

Il bruxismo è definito come una attività anomala non finalizzata ad uno scopo (detta anche parafunzione) manifestandosi con una contrazione involontaria dei muscoli implicati nella masticazione (stringere, serrare, digrignare) nel sonno e in veglia. Il bruxismo grave è implicato nel causare danni ai denti, disturbi temporomandibolari, difficoltà di deglutizione e linguaggio, mal di testa e depressione. Il bruxismo è stato osservato nella malattia di Parkinson così come in altre sindromi parkinsoniane soprattutto nelle fasi di sonno non-REM.

Compromissione soggettiva del gusto

La compromissione del gusto comprende una sensazione ridotta o alterata ed è stata riportata nella Malattia di Parkinson, ma meno frequentemente rispetto alla compromissione olfattiva (Iposmia) più diffusa. Kashihara et al. hanno riferito che i pazienti con malattia di Parkinson con compromissione dell’olfatto hanno mostrato una frequenza più elevata (25%) di compromissione del gusto rispetto ai pazienti parkinsoniani senza compromissione dell’olfatto (9%). La frequenza della compromissione del gusto generalmente tende ad aumentare con il progredire della malattia. Il senso del gusto può essere alterato non solo dalla degenerazione del sistema nervoso centrale, ma anche da una varietà di condizioni mentali e fisiche come depressione, ridotta secrezione di saliva, scarsa igiene orale, malattie gastrointestinali, carenza di zinco, farmaci e fumo. Questi fattori possono anche spiegare, in parte, le cause dei disturbi del gusto, specialmente nei pazienti con malattia di Parkinson che però non presentano alterazione dell’olfatto.

La compromissione del gusto ha una importante rilevanza clinica in quanto può portare alla perdita di appetito e alla successiva malnutrizione.

E’ necessario, quindi, riportare la definizione di Salute Orale della World Dental Federation che definisce la salute orale come la capacità di parlare, sorridere, annusare, assaggiare, toccare, masticare, deglutire e trasmettere una serie di emozioni attraverso le espressioni facciali con sicurezza e senza dolore, disagio e malattia del complesso craniofacciale (testa, viso e cavità orale). Salute orale significa salute della bocca indipendentemente dall’ età, la salute orale è vitale per la salute generale e il benessere.

Nel prossimo articolo ci sarà un approfondimento specifico rispetto alle strategie e agli esercizi specifici logopedici che producono dei miglioramenti in vari distretti orobuccali e a livello delle funzioni orali, riducendo o alleviando laddove possibile i sintomi sopradescritti.

Dr Claudia De Santis — Logopedista Magistrale

Clinico LSVT LOUD-Oral Motor Therapy

Specializzata in Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica

Fonte: Disorders of the Oral Cavity in Parkinson’s Disease and Parkinsonian Syndromes (Yair Zlotnik et al., 2015)

--

--

Logopedista Claudia de Santis
Parkinson a Porte Aperte

Logopedista con la passione della poesia e della mindfulness🪷Specializzata in riabilitazione della Malattia di Parkinson LSVT e Oral Health