Voce e Parkinson: perchè l’LSVT® LOUD è efficace?

Logopedista Claudia de Santis
Parkinson a Porte Aperte
3 min readJul 15, 2021
Photo by Alena Jarrett on Unsplash

Siamo abituati a pensare alla malattia di Parkinson quasi sempre da un punto di vista motorio con evidenti sintomi quali: tremore, rigidità, blocchi nel cammino. Oltre a questo il 90% delle persone con malattia di Parkinson manifesta disturbi linguistici e vocali che influiscono negativamente sulle capacità comunicative e relazionali della persona (Iansek et al. 1998; J.A. Logeman et al., 1978). Di solito i sintomi che compaiono si manifestano con una riduzione del volume della voce e scarsa intelligibilità dell’eloquio; il paziente non è più in grado di controllare la velocità del proprio speech e riduce spesso il volume della propria voce al di sotto della soglia baseline di 60 db (conversazione normale).

Quali sono le caratteristiche della voce nella malattia di Parkinson?

La voce nella malattia di Parkinson è caratterizzata da volume basso, monotona e rauca; inoltre anche la riduzione della mimica facciale contribuisce ad una maggiore difficoltà nella gestione del tratto vocale. Si evidenzia una riduzione in termini di loudness (percezione sonora) del 40%.

Quali sono le caratteristiche dell’articolazione nella malattia di Parkinson?

Nella malattia di Parkinson a livello articolatorio si evidenziano: una riduzione della pressione intraorale, meno movimenti sul piano verticale della mandibola, rigidità dei muscoli fonatori, accelerazione dell’eloquio, riduzione del ritmo, scarsa intelligibilità dell’eloquio, compromissione dei tratti prosodici (ritmo, intonazione, accento).

Cosa fare? In letteratura sono stati proposti diversi approcci riabilitativi in particolare sulla voce. Quello che ha ottenuto risultati stabili nel tempo (6–12 mesi dopo il trattamento) è il Lee Silverman Voice Treatment (LSVT LOUD®)(Ramig et al, 1995; Ramig at al., 2001) che determina un miglioramento netto del volume della voce e garantisce il mantenimento di una buona qualità vocale almeno per i 6–8 mesi successivi. Questo significa: migliore qualità della vita nel paziente con Parkinson, riduzione di disagio in contesti comunicativi, maggiore autonomia nelle attività quotidiane.

Perché funziona? Un lavoro intensivo sul volume può fornire lo stimolo necessario alle persone con malattia di Parkinson per attivare e modulare in maniera adeguata programmi motori vocali che sono ancora intatti. Di conseguenza, il paziente non deve concentrarsi su specifici parametri vocali (pause, precisione articolatoria) ma parla semplicemente più forte. Questo è possibile grazie ad una ricalibrazione della voce in termini senso-motori, fornendo alla persona una propria percezione della sonorità vocale (Fox et al., 2002).

Nonostante il metodo LSVT® LOUD sia un metodo standardizzato, i materiali utilizzati durante la pratica e i compiti sono scelti in base alle esigenze di ciascun paziente in modo da mantenere la motivazione, l’impegno e guidare la neuroplasticità (Conner et al. 2005; Graybiel, 2005).

Quali miglioramenti si ottengono con il Lee Silverman Voice Treatment?

Migliora la chiusura delle corde vocali, si evidenzia un aumento del volume della voce che induce una maggiore coordinazione tra respirazione, produzione vocale e motilità dei muscoli oro-facciali, migliorano i comportamenti non verbali (espressioni facciali) e si riducono le difficoltà deglutitorie.

THINK LOUD!

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Logopedista Claudia de Santis
Parkinson a Porte Aperte

Logopedista con la passione della poesia e della mindfulness🪷Specializzata in riabilitazione della Malattia di Parkinson LSVT e Oral Health