Onomatopea
“Il bau bau del cane”, “il miao del gatto” “il chiù dell’assiuolo”
🎨 Dove lo troviamo in Arte?
Se c’è una cosa in cui sono superlativi i futuristi quella è sicuramente l’uso dell’onomatopea. Martinetti con le sue parole in libertà dà il meglio di sé. Imponendosi una forma comunicativa immediata e un sovvertimento delle regole (nell’accezione più universale che esista), il nostro crea poesie fatte di suoni, in una composizione grafica di impatto. La tecnologia, il futuro, il potere e la fiducia nelle macchine e nell’uomo, si convogliano in energia all’interno della pagina, e si diffondono nel tempo e nello spazio ogni qualvolta noi le leggiamo. Un onomatopea permanente e eterna.
Et voilà, l’onomatopea è fatta!
Parole in libertà, Filippo Tommaso Marinetti, 1919.