Vince Cammarata | Fosphoro
ParoleFuoriVia
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2 min readJul 3, 2019

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Dove ci si con-fronta.

Camminando lungo la Via Egnatia in questi anni abbiamo attraversato quattro Paesi. Passando confini, oltrepassando limiti, non solo geografici, e giungendo a posti di frontiera.

Ecco la parola FuoriVia di oggi è “confine”. Una parola che per qualcuno potrebbe banalmente assumere un significato negativo, di chiusura, repulsivo, ma che invece, come abbiamo visto con altre parole, significa tutt’altro.

/con·fì·ne/

s.m. Dal latino cum-finis: “cum” sta per “con”, “insieme”, e “finis”, fine, termine. In altre parole diventa il “luogo dove si finisce insieme”.
Chi cammina, giunge, insieme, ad un aristotelico “termine ultimo”, da dove s’intravede l’altro: si arriva alla soglia (limes) e ci si trova “di fronte” l’altro, in un luogo, la “frontiera” dove dandosi la fronte ci si può guardare negli occhi e… “con-frontarsi”.
Diventa quindi un luogo dove due “punti di vista” collettivi, si confrontano, incontrandosi o scontrandosi, in qualche caso.

La governatrice di Enez, luogo di confine, sulla foce de fiume Evro (o Meriç, a seconda del punto di vista), luogo di partenza di quest’anno, sentendo della nostra impresa lungo l’Egnatia, rifletteva sulle tensioni diplomatiche che spesso prendono forma proprio nei luoghi di confine che abbiamo attraversato. Questo accade quando nel confine non si vede un’opportunità di confronto fra culture diverse ma lo si identifica solo con la parola “limite” che per i romani, era proprio il limen cioè il tracciato, spesso sorvegliato e segnato con pietre che delimitavano un territorio da presidiare e difendere dalle “invasioni” (ricorda qualcosa?).

L’anno scorso avevamo visto come popolazioni greche e turche, soprattutto in una zona di pre-confine, convivessero. Campanili e minareti, insieme.
Quest’anno vedremo un paese che era greco e conosceremo pure qualcuno che aveva i nonni greci, pur essendo turco.
Allora il confine non è affatto quella zona grigia, dove si mescolano annullandosi due etnie, due culture o due tradizioni: diventa una zona arcobaleno dove storicamente tutto, proprio per la voglia innata che l’uomo ha di socializzare, si fonde e si con-fonde, creando tradizioni diverse, culture diverse e spesso nuove lingue, più ricche di quelle dei singoli paesi.
Perché soprattutto al confine,
1+1, non fa mai 2.

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