Che camminare sia un’attività divertente non v’è dubbio! Con “divertente” però comunemente si indica un modo spensierato e ludico di affrontare la vita, ma usata così, questa parola è molto sottovalutata.
Per noi FuoriVia “divertire”, “divertimento”, “divertente” assume un significato… “di-verso”.
/di·ver·tì·re/
Verbo. Dal latino “de-verto”: “de” sta per allontanamento e “verto” vuol dire girare, quindi allontanarsi, “volger(si) altrove”, cambiare strada, percorso… o in senso ancora più figurativo cambiare qualcosa di sé.
In pratica è divertente, e (si) diverte, chi sa cambiare strada esplorandone una nuova rispetto a quella più battuta: ricorda terribilmente il significato che avevamo scoperto avere la parola “fuorivia”.
Significa anche cambiare punto di vista e fare un passo indietro per godere e provare piacere nel guardare il quadro completo delle alternative e di ciò che di di-verso si incontra lungo queste nuove di-vagazioni.
È questo approccio allo sguardo, leggero e ironico, che provoca in noi divertimento: l’attribuzione di un significato diverso rispetto a quello che il significante, che spesso nel nostro caso coincide con un tracciato stradale convenzionale, mostra su una mappa.
Riassumendo: ci si diverte quando ci si muove verso territori nuovi e sconosciuti; è divertente colui che ha l’audacia e il coraggio di non seguire la massa, di essere alternativo, mai banale, non semplicemente allegro, simpatico, buffone o spassoso, ma al contrario, essere creativo e intelligente, ironico, leggero, brillante appunto!
Percorrendo la via Egnatia ci si diverte parecchio, non solo perché questo è stato e sarà chiaramente il mood condiviso da tutti i compagni di viaggio, ma anche perché tutti gli incontri “diversi” fatti, hanno fornito chiavi di lettura e punti di vista “divertenti” ogni volta che, raggiunto un “confine”, ci confrontiamo con altri popoli, altre culture e altre vie per divertirsi.
E “confine” sarà la nostra prossima Parola FuoriVia.
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