Come e Perché diventare Ambassador di un Progetto Web3

Michele Rocchi
Partnerships 0xBusiness
6 min readSep 17, 2022

A cura di Michele Rocchi

Vorreste iniziare a lavorare nel Web3 ma non avete esperienza in questo nuovo settore? Non c’è alcun problema! In questo articolo vi illustrerò un metodo molto interessante per iniziare a “farsi le ossa”, costruire la propria rete di contatti e ottenere anche qualche ricompensa per il nostro lavoro.

Se il Web3 è la vostra passione ma avete poche skills e poca esperienza per iniziare a lavorarci seriamente, gli Ambassadors Program dei vari progetti potrebbero essere quello che fa al caso vostro. Ma come prima cosa, è lecito domandarsi: Cosa significa essere un ambassador?

Gli Ambassador

In molti credono che per poter diventare “ambassador” di qualcosa, sia necessario essere praticamente degli influencer. Questo è vero solo in parte, infatti nell’ambito dei Brand funziona solitamente così: Se avete un certo seguito in una determinata nicchia, è probabile che alcuni Brand di riferimento per quel settore vi contattino per proporvi delle collaborazioni, delle sponsorizzazioni o di diventare loro ambassador. Se doveste accettare, sarete incaricati di rappresentare il brand in chiave positiva, incarnando l’identità aziendale e contribuendo ad aumentare la consapevolezza delle persone nei confronti del marchio e di conseguenza anche le vendite. Così facendo otterrete dei compensi, delle commissioni sugli acquisti, del merchandise e così via in base agli accordi che avrete preso col Brand.

Sappiamo però che nel mondo del Web3 è tutto un po’ diverso, se infatti esistono figure di ambassador un po’ più canoniche, che possono collaborare con le aziende e i progetti in base al proprio pubblico (solitamente con accordi economici ben precisi), vi sono però anche persone comuni che collaborano coi loro progetti preferiti portando a compimento alcune task in cambio di piccole rewards. Ma come fanno?

Ambassadors Program

A questo punto entrano in gioco i sopra citati “Ambassadors Program”, dei veri e propri programmi di reclutamento pensati per accogliere gli estimatori del progetto in questione, dandogli modo di contribuire alla sua crescita e di ricevere delle ricompense per il lavoro svolto. Buona parte dei progetti Web3 hanno il loro programma, al quale ci si può candidare compilando un piccolo form dove vengono solitamente richieste alcune informazioni basilari come i propri social handle, le motivazioni che spingono alla candidatura, eventuali esperienze nel settore e che tipo di apporto positivo si pensa di poter dare al progetto. Alcune realtà, soprattutto le più grandi e strutturate, potrebbero poi classificare i propri ambassador con vari livelli gerarchici. I più comuni sono:

  • Candidate Ambassador — Sono solitamente i nuovi arrivati che devono ancora prendere dimestichezza con le task del progetto e dimostrare il loro valore. Spesso si usa questo livello per fare una scrematura iniziale e avere degli ambassador veramente motivati, che credono nel progetto e che non lavorano solo per le reward.
  • Ambassador — Sono le persone che hanno superato la selezione iniziale e hanno dimostrato di potersi dedicare al progetto con una certa dedizione e serietà.
  • Senior Ambassador — Nei progetti più grandi, dove ci sono decine di ambassador provenienti da tutto il globo, c’è solitamente un Senior Ambassador per ogni regione. Questi sono persone di fiducia che hanno dimostrato il proprio valore in più occasioni e hanno solitamente il compito di supervisionare il lavoro degli altri ambassador, presenziare agli eventi (tal volta tenendo anche degli speech) e supportare la community a 360°.

Tasks

Le task più richieste agli ambassador possono includere delle attività come la traduzione di determinati contenuti nella propria lingua madre, la produzione di contenuti originali (video, articoli, podcast, NFT, ecc.) che valorizzino il progetto o ne mostrino i casi d’uso, l’organizzazione di eventi locali o il networking con altri progetti con i quali il team principale potrebbe collaborare. Oltre a queste, ogni progetto avrà poi le proprie task specifiche in base alle sue necessità o ai propri casi d’uso.

Rewards

Ma quindi quanto pagano gli Ambassadors Program? Questo dipende da molti fattori. In base alle task portate a compimento, si può andare da poche decine fino a centinaia di dollari al mese, ma le variabili sono veramente infinite e alcuni progetti possono essere molto più generosi di altri (o esserlo solo per un breve periodo). Quindi più che domandarsi “quanto”, sarebbe forse più sensato interrogarsi sul “come” gli ambassador vengono retribuiti. Infatti molte realtà tendono a ricompensare in token del progetto, altre offrono degli NFT più o meno esclusivi (generalmente items di gioco o land), altre ancora sviluppano un loro token per gli ambassador, che non è vendibile a mercato ma può essere utilizzato per acquistare NFT o avere altri benefit legati al progetto, mentre solo in rarissimi casi pagano direttamente in stablecoin.

Le rewards per gli ambassador vengono solitamente calcolate di mese in mese, ma non credete che la puntualità sarà una prerogativa, in molti casi potreste dover attendere anche 3/4 mesi prima di vedere qualcosa. In ogni caso, il solo fatto di esser diventati ambassador non vi rende necessariamente idonei per le ricompense. Di mese in mese infatti, ogni partecipante al programma dovrà compilare delle tabelle dove fornire le prove del proprio operato. Le “proof of work” di ogni ambassador vengono poi attentamente valutate dai vari senior ambassador regionali o dal team del progetto, sulla base di alcune linee guida stabilite all’inizio del programma. Se il lavoro di un ambassador non dovesse rispettare gli standard qualitativi evidenziati nelle linee guida, indipendentemente dalla quantità di materiale che ha prodotto potrebbe non ricevere alcuna ricompensa o riceverne di molto basse.

Pro e Contro

Dopo aver preso atto di tutte queste informazioni, alcune delle quali forse un po’ scoraggianti, qualcuno potrebbe domandarsi se ne vale veramente la pena. In questi casi non c’è mai una risposta univoca e ognuno dovrebbe poter valutare la propria situazione personale. Per aiutarvi a farlo, eccovi una lista di pro e contro, scritta direttamente da una persona che è ambassador di tre progetti:

Pro:

  • Indipendentemente da tutto, è un’esperienza che fa curriculum
  • Se si capiscono bene i meccanismi, si possono ottenere delle ricompense più che dignitose
  • Si possono conoscere molte persone utili per la nostra futura carriera
  • Si possono ottenere delle informazioni riservate
  • Si può entrare in contatto diretto col team di un progetto
  • Agli eventi ci si può fregiare de titolo di Ambassador del progetto X
  • Nessun obbligo o vincolo contrattuale

Contro:

  • Può essere molto frustrante
  • Si può lavorare tanto in cambio di poco
  • Per ottenere dei buoni risultati dovete dedicare molte ore al mese
  • Non tutti gli Ambassadors Program sono ugualmente validi e c’è il rischio di incappare in progetti che sfruttano i propri ambassador
  • In alcuni casi c’è poca trasparenza

Consigli Pratici

Se siete interessati a diventare ambassador di un progetto, provate prima a domandarvi come potreste contribuire al suo miglioramento, quali sono le vostre skills e se ve la sentite di dedicarci diverse ore al mese. Quanto vi sarete completamente convinti, provate a cercare gli Ambassadors Program dei vostri progetti preferiti e leggete molto attentamente cosa chiedono e cosa offrono. Potete generalmente reperirli sui solo siti web o chiedere a qualche membro della community sui vari canali social come Twitter, Discord o Telegram. Non tutti i progetti dispongono di un Ambassadors Program, ma a volte danno la possibilità di mettere a referendum delle proposte di content creation, in quel caso potreste quindi proporre un budget per portare a termine dei compiti sostanziosi, come ad esempio tradurre tutta la documentazione del progetto.

La mancanza di un Ambassadors Program può anche essere solo momentanea, infatti alcuni progetti relativamente nuovi potrebbero voler attendere di arrivare a un certo livello di sviluppo prima di lanciarne uno. In questi casi si potrebbe sfruttare la mancanza di un programma per mostrare le proprie qualità al team del progetto, evitando di doversi scontrare con troppi concorrenti. Per esperienza personale, posso dirvi che sono diventato ambassador di Robonomics Network iniziando a tradurre la loro documentazione quando non avevano ancora un programma ufficiale, senza chiedere nulla in cambio. Ho semplicemente aperto un blog su Medium dove pubblicavo le traduzioni che poi condividevo su Twitter taggando i loro profili. Così facendo, dopo alcune settimane sono stato contattato direttamente dal team del progetto, che mi ha proposto di diventare loro ambassador. Dopo circa due mesi mi hanno anche ricompensato per tutte le traduzioni che avevo fatto! Questo per dirvi che molto spesso, prendere l’iniziativa (con tutti i rischi che questa comporta) può rivelarsi una scelta decisamente premiante.

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