Fattura elettronica. Tre piccoli consigli:

Giovanni Joesalsa Salvi
PCT Brescia
Published in
2 min readMay 31, 2015

1°- il formato di invio: molti non se ne accorgono, ma una delle prime cose che compiliamo nella fattura elettronica è il formato di invio. Da qualche parte senza pensare scriviamo SDI10. In effetti è quasi incomprensibile. Credo che voglia dire «Sistema D’Interscambio 1.0» (uno-punto-zero). Da febbraio 2015 è diventato uno-punto-uno: SDI11. È questo l’errore più comune che vi viene segnalato al controllo. Niente di che: basta prestare un minimo di attenzione.

2º- il nome del file: il sistema vuole che sia composto da IT + il codice fiscale + un numero progressivo. Ad es. ITSLVGNN64T30B157C_0001.xml che però NON dovete confondere con il numero della fattura, che è invece contenuto all’interno del file. Quindi prestate attenzione: quando la fattura dovesse essere respinta dal destinatario perché errata, la dovrete correggere lasciando all’interno il numero giusto di fattura, ma dovrete dare un NOME DIVERSO al file, cioè con un numero progressivo ulteriore, altrimenti il sistema crederà che si tratti del medesimo file che già vi è stato respinto!

3º- la ricevuta di invio: quando inviate la fattura via pec il vostro gestore vi rende prima la conferma di presa in carico della pec, poi la conferma di avvenuta consegna. Riceverete una terza mail, questa volta dal Servizio di Interscambio, che vi confermerà la ricezione della fattura elettronica e la correttezza logica della fattura stessa nonché del suo invio all’ente che vi dovrà pagare. Questa terza mail deve essere conservata fino all’avvenuto pagamento, perché è la prova che la fattura ha seguito il corretto iter.

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