Parole, Segni & Segnali

Sceriff
Sceriff’s Free Thoughts
2 min readJan 9, 2023

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Photo by Carlos Alvarenga — Pixabay free usage

Ci sono persone (sempre di più) che non riflettono prima di parlare e usano il loro apparato orofaringeo per emettere suoni senza senso; pensano di comunicare, ma a causa della loro confusione mentale blaterano parole prive di significato.

Bisogna invece sempre ricordarsi che le parole sono come bombe a mano: maneggiate incautamente tendono a esplodere.

Le lingue sono state create per articolare meglio i pensieri e colorare le nostre idee; prima di parlare o scrivere è bene riflettere, fare chiarezza sull’oggetto della nostra comunicazione e sulla modalità che intendiamo operare.

Le prime forme di comunicazione erano stringate e povere di termini, poi le lingue si sono raffinate fino a fornire un ventaglio di vocaboli utile per descrivere meglio i concetti e le astrazioni, ma in questo mondo che va sempre di fretta non c’è tempo per riflettere e quindi si utilizzano contrazioni che mortificano la lingua o surrogati quali le emoticon per semplificare le emozioni (spesso confondendo le idee).

Dopo secoli di raffinatezza, stiamo ritornando alla povera lingua dei segni perché andiamo tutti di fretta? Mi sembra una follia travestita da innovazione (purtroppo benedetta da molti).

Così la lingua viene appiattita e privata delle sue sfaccettature per assumere un valore neutro che va bene per tutti, capibile da tutti senza sforzo e quindi fruibile da chiunque; non servono approfondimenti, due o tre segni e voilà la comunicazione è fatta.

Ma

Se la causa di questo degrado è la mancanza di tempo, cioè la incapacità di elaborare informazioni in un determinato lasso di tempo a causa delle limitate capacità del nostro cervello, allora saranno le intelligenze artificiali ad articolare i pensieri (come sta già accadendo) mentre a noi rimarranno solo i segni e i segnali.

Un bel passo nel futuro…

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Sceriff
Sceriff’s Free Thoughts

A passionate writer following his narrative self stubbornly against the tide.