“You can’t handle the Truth”
Il fatto che più mi lascia basito in queste ore tragiche è la foga quasi isterica di tanti giornalisti, presunti fact-checker, investigatori fai da te che sulla base di un tweet o di una foto, del commento di Tizio o di Sempronio pensano di spiegare quel che succede o questioni che probabilmente sono realmente conosciute solo da pochi.
È una corsa non a cercare la verità, peraltro, ma a trovare evidenze che supportino la propria opinione. È il contrario della ricerca della verità. Ho una convinzione? La devo difendere? Cerco tutto ciò che fa al caso mio. Ho un nemico? Lo devo attaccare? Non esito a falsificare, strumentalizzare, distorcere qualunque fatto o parola o immagine per ottenere lo scopo.
Che lo facciano le parti in causa è comprensibile. Che lo facciano invece non solo i politici (anche in questo caso è vergognoso, ma se ne capisce la ratio), ma anche i cittadini comuni mi lascia sgomento. È una corsa continua a confermare i propri bias e le proprie convinzioni. È la più straordinaria dimostrazione di debolezza e di fragilità che mi par di vedere in questi tempi atroci.
Mi torna in mente una famosa battuta di Jack Nicholson in A few good men. Lui la dice da personaggio negativo, ma il senso rappresenta bene quel che vedo in tante troppe persone:
You want the Truth? You can’t handle the Truth.