Sifilide materna <late latent> e rischio di <sifilide congenita>. Come evitare confusione e ritardi

Criticità rivelate nelle linee guida SIN per il trattamento del neonato di madre con test sierologici discordanti. Effetti sul trattamento della nota AIFA 92

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Tra i case report #NOECM trovate nella sezione unlisted (riservata ai soci) un case report di una bambina nata da mamma con test sierologici per la sifilide discordanti: <Test non treponemici negativi e test treponemici positivi>.

Le linee guida SIN (Sito SIN) (Link diretto) non prendono in considerazione questo scenario con sufficiente chiarezza (si veda “appendice 2” per i criteri di inclusione nello “scenario 2” e poi modalità di monitoraggio/trattamento in caso di test non treponemici negativi nel testo delle linee guida)

L’analisi della evidenze disponibili ci ha fatto concludere che oltre alla più frequente situazione in cui questa combinazione di test suggerisce la possibilità di una sifilide materna trattata adeguatamente (e senza rischi per il bambino) esiste la possibilità che questo quadro sierologico possa esprimere non solo (a) una forma primaria precoce, cosiddetta “Early Primary Siphilys” ma anche (b) una forma latente tardiva, cosiddetta “Late Latent Siphilis”.

L’analisi dettagliata del caso (raccolta anamnestica mirata, analisi delle indagini di laboratorio in tutto il nucleo familiare, evidenze disponibili sulla situazione clinica della madre) ha fatto propendere nel caso analizzato per una forma materna “Late Latent”.

È estremamente importante ricordare il monitoraggio e il trattamento da proporre alla madre e al neonato in situazioni come queste:

(1) Mamma

(1.1) Trattare la madre per prevenire lo stadio terziario (per quanto basso sia il rischio di evoluzione verso questo stadio se l’esordio è ipotizzato come superiore a 4 anni).
(1.2) Trattare con Penicillina benzatinica (unica disponibile è Sigmacillina 1.200.000 U.I.) alla dose di 2.400.000 U.I. una volta/settimana per 3 settimane. [Credit: Uptodate 2016]

(2) Neonato

(2a) Ripetere i test (in particolare i non treponemici) a tre mesi di vita per valutare viraggio a positività di questi ultimi e necessità di adeguato trattamento (Sifilide congenita con viraggio tardivo dei test non treponemici)
(2b) In caso di negatività dei test non treponemici anche a tre mesi successivo monitoraggio dei test treponemici per confermare la scomparsa della positività a 15 mesi di vita. (Sifilide congenita senza viraggio dei test non treponemici)
(2c) Effettuare al più presto e in ogni caso un trattamento con Penicillina Benzatina al neonato (50.000 U/kg intramuscolo come singola dose) (Neonato a rischio di sifilide congenita perché nato da madre con “Late Latent” Sifilide)

(3) Nota AIFA 92

(3.1) Per potere dispensare il farmaco in questione a mamma e neonato secondo la nota AIFA in oggetto è necessario l’attestato diagnostico di “un centro specializzato universitario o di una azienda sanitaria” “secondo modalità adottate dalle Regioni… etc”
(3.2) A secondo della regione di appartenenza può essere necessario pertanto che il pediatra di libera scelta che fa diagnosi di <Neonato a rischio di sifilide congenita perché nato da madre con “late latent” Sifilide> (o una delle altre diagnosi previste al punto due sopra descritto) proponga una consulenza con uno dei suddetti centri per ottenere al più presto possibile la certificazione necessaria a permettere il trattamento in regime SSN sia alla mamma che al neonato.
(3.3) Si suggerisce di inviare al centro una relazione di accompagnamento in cui si esprimono in dettaglio le necessità di questo trattamento.
(3.4) Si suggerisce di prendere contatto con il responsabile della prescrizione della propria azienda di appartenenza per ulteriori delucidazioni di natura burocratica in merito alla nota in oggetto.

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salvo fedele
Percorsi Assistenziali di “area pediatrica”

pediatra a Palermo; mi piace scrivere, ma cerco di non abusare di questo vizio per evitare di togliere tempo al… leggere (╯°□°)