Federico Poeta
Perugia Giovane
Published in
3 min readApr 8, 2019

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Fake news e mancanza di fiducia: come ricostruire il rapporto tra pubblico e giornalisti

Uno dei temi più ricorrenti di questa tredicesima edizione del Festival Internazionale del Giornalismo è stato quello delle fake news. Le cosiddette “bufale” o “notizie false” sono sempre esistite ma al giorno d’oggi, con l’affermazione di Internet, sono sicuramente più evidenti.

A causa di tutte queste fake news, il lettore tende a perdere fiducia nei confronti di chi dovrebbe informarlo, ovvero i mass media, nello specifico i giornalisti. E questo non è un problema da poco, perché senza fiducia non c’è futuro. Estendendo la questione, parlando più in generale, si può notare come viviamo purtroppo in un’epoca dove il concetto di fiducia è in profonda crisi. Non ci si fida delle istituzioni, dei politici, dei mass media, degli esperti. Si dà sempre più peso alle opinioni personali e sempre meno alla realtà dei fatti. Ma è possibile riacquistare questa fiducia? E se sì, a chi spetta l’arduo compito di farlo?

Si è parlato di questo al panel “Il ruolo degli esperti nel ricostruire la fiducia nel giornalismo”, tenutosi venerdì 5 aprile alla Sala Raffaello dell’Hotel Brufani. A dare una risposta e a trattare questo tema ci hanno pensato 5 illustri ospiti di calibro internazionale: Miguel Castro (senior officer di Bill&Melinda Gates Foundation), Mary Fitzgerald (direttrice di Open Democracy), Aine Kerr (COO e cofondatrice di Kinzen), Misha Ketchell (direttore di The Conversation) e Anya Schiffrin (Columbia University).

Una soluzione a questo problema sta tentando di trovarla il progetto internazionale chiamato “The Conversation”, nel quale giornalisti e accademici collaborano fra loro per condividere competenze e fornire informazioni affidabili. Attualmente operano in Africa, Canada, Indonesia, Stati Uniti, Spagna, Francia, Nuova Zelanda e Regno Unito.

Secondo gli ospiti di questo panel, spetta agli esperti ricostruire la fiducia, attraverso alcuni princìpi fondamentali, come la trasparenza, la lealtà, l’affidabilità. La notizia deve essere di buona qualità, cioè ben documentata. I giornalisti devono utilizzare un linguaggio consono al pubblico di riferimento; spesso il lettore non crede ad una determinata notizia semplicemente perché non ne comprende il significato. Il ruolo degli esperti deve essere quello di intervenire nella conversazione pubblica per semplificare la questione, così da far capire a tutti. La colpa di questa scarsa fiducia non è del lettore, bensì del giornalista, che sbaglia nelle spiegazioni, nel “modellare” le informazioni. Non è errata l’informazione, ma il contesto, che molte volte non è quello indicato, quando invece è fondamentale per il significato dell’informazione. Sempre secondo gli esperti presenti al panel, i giornalisti devono specializzarsi in una determinata area e migliorarsi in quel settore, altrimenti si rischia di perdere abilità nel processo comunicativo. Come già detto, per fidelizzare l’audience e attrarre più gente possibile, bisogna spiegare i fatti in modo semplice e conciso.

Non sarà facile riconquistare la fiducia dei lettori, ma seguendo queste “linee guida” il rapporto tra pubblico e mass media potrà sicuramente cominciare a risanarsi.

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