La strada per il successo è il fallimento.

unsognatorebarbuto
Perugia Giovane
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3 min readDec 2, 2016

Gabriele Biccini coordinatore di “Generazioni Umbria” crede nella cooperazione e chiede ai giovani di rischiare: “Mettetevi in gioco per far fronte alla crisi”.

Gabriele Biccini

Gabriele Biccini nominato lo scorso febbraio coordinatore delle “Generazioni Umbria” associazione dei giovani under 40 in quota Legacoop ci parla di giovani e futuro in occasione dell’incontro: Stati Generali dei Giovani promosso dall’AIDP Umbria svolto presso la Sala dei notari di Perugia il 1 Dicembre.

1) A quasi un anno dalla nomina di coordinatore delle “Generazioni Umbria” cosa ti ha portato questa nuova esperienza?

Diciamo che è stato un anno importante che mi ha permesso di entrare in rete e relazione con diverse realtà d’impresa a livello cooperativo dell’Umbria. Umbria Generazioni è un’associazione che si occupa di riunire i giovani cooperatori under 40. Questo è importante perché in Umbria ad esempio, ci sono oltre 16000 cooperatori in Legacoop di cui un terzo è sicuramente under 40. Il problema qual è? È che chi ci sta dentro si sente più dipendente che socio, anche se a livello cooperativo è previsto il ruolo di socio e non di dipendente. Questo perché la figura del cooperatore è vista di secondo livello e ciò è sbagliato proprio perché tutti sono messi alla stesso piano, c’è parità.

2) I giovani sono il futuro: in un periodo di crisi dove ci sono tanti disoccupati e giovani talentuosi laureati senza un impiego, come si può far fronte a questo disagio?

Prima di tutto bisogna fare dei piani strategici reali. Si è vero che le principali ABA a livello mondiale si sono sviluppate anche un po’ per caso ed è vero anche però che si sono sviluppate perché c’era un terreno fertile. Poi i posti di lavoro si sono sviluppati grazie a delle giuste politiche sociali e una buona strategia alla base: a livello fiscale ma anche per quanto riguarda lo sviluppo di competenze. Bisogna essere formati sul lavoro del futuro, pensare al 2030. I lavori di oggi cinque anni fa erano praticamente inesistenti, basta pensare alla figura del social media manager di oggi. Il settore umanistico si incrocia con quello informatico e avviene così uno sviluppo formativo che sarà necessario alla formazione di nuove figure professionali.

3) Autoimprenditorialità e personal branding: il giovane che deve farsi da sé. È questo a parer tuo il futuro che ci aspetta? La via migliore per far fronte alla crisi?

In parte sì e in parte no, anche il lavoro insieme, la cooperazione è importante: teste che si mettono insieme per attrezzarsi e innovarsi. Sarà perché io vengo da questo mondo. Oggi ci sono due ricette per affrontare il mondo del lavoro: saper sviluppare un’idea imprenditoriale, se ci sono le competenze per farlo e saper cooperare creando un network facendo fronte alle possibilità economiche che risultano essere un limite. Altro limite è il fallimento. Il fallimento non è un limite: è un esperienza di vita importante per poter crescere. Chi crea una start-up di successo è colui che ha due o tre fallimenti alle spalle. Dovremmo poi cambiare l’aspetto legislativo, quindi le normative ma non solo: anche la mentalità, per far sì che ci sia più apertura e più inclusione.

4 Il consiglio che dai ai giovani di oggi?

Il consiglio che do è quello di aggregarsi insieme per sviluppare competenze giuste e pensare al futuro, essere meno passivi e più protagonisti. È fondamentale assumersi il rischio e costruire il proprio futuro un po’ come hanno fatto i nostri nonni dopo la seconda mondiale: rimboccarsi le maniche e dare vita alle proprie competenze.

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unsognatorebarbuto
Perugia Giovane

Laureato in comunicazione pubblicitaria; Studente magistrale in media digitali; Ognuno di noi ha una storia da raccontare.