Perugia mille colori

I racconti degli studenti fuori sede

Marzia Mannalà
Perugia Giovane
4 min readNov 14, 2017

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Quando ti chiedono di descrivere la tua città vorresti riuscire a esprimere solo opinioni positive, per me però non è sempre stato così facile.

Prima che cominciassi il mio percorso universitario ho sempre visto Perugia come una città piccola, quasi insignificante, dove tutti si conoscono e dove le prospettive di divertimento si riducono a fare una “vasca” in centro o ad andare a ballare all’urban.

Poi, per fortuna, ho incontrato gli studenti fuori sede. Gente che viene da altre città e che non è in grado di vedere la tua con tutti quei pregiudizi che ti sei costruita nel tempo, la vede con occhi diversi, con sguardi pieni di curiosità, vede tutto colorato quando tu non riesci che a vedere in bianco e nero.

Fonte: foto personale

Quando sono finalmente riuscita ad aprire gli occhi e vedere Perugia per quello che è in realtà attraverso gli sguardi di chi non ci aveva mai vissuto prima, ho capito che è una città piena di stimoli, dove non manca nulla.

Perugia ti da la possibilità di incontrare persone che vengono da tutto il mondo, che ti permettono di conoscere culture diverse pur non muovendoti da casa. Perugia è ricca. Ricca di studenti vogliosi di raccontare la loro storia. Sempre pronti a condividere la loro casetta umida con te un pomeriggio per studiare, sempre pronti a condividere le loro conserve e sempre pronti a condividere la cultura della loro terra.

Per questo motivo voglio raccontarvi le esperienze di chi a Perugia ci ha lasciato un pezzo di cuore e che mi ha insegnato ad amarla.

Giusy, 24 anni, Castellana Grotte (BA)

“Ho vissuto a Perugia per ben 4 anni e ormai è un anno che sento la quotidiana nostalgia di questo posto che ti lascia il segno, che ti marca nel profondo. I suoi profumi, le immagini delle sue viuzze decorate, la sua arte e sì, anche le sue faticose salite. Ho conosciuto gente da tutto il mondo, ho studiato, ho pianto e gioito, sono andata a feste indimenticabili, ho fatto tutto quello che andava fatto. Ho familiarizzato e alla fine Perugia è diventata davvero casa mia. È vero, le cose che ho elencato si possono fare in ogni città ma a Perugia si respira un’aria diversa. Se non avessi vissuto a Perugia, non sarei chi sono adesso, non avrei le forti amicizie che ho tutt’oggi, non mi emozionerei ritrovandomi vicino alla fontana e a rivivere ogni singolo momento di quei magnifici anni in cui Perugia è stata il simbolo della mia rinascita. Perugia non è una città qualsiasi, Perugia possiede una magia bianca che solo chi la vive con cuore e anima riesce a percepirne l’essenza.”

Claudia, 23 anni, Brindisi (BR)

“Perugia è stata la prima città in cui ho vissuto da fuorisede e la prima in cui mi sono sentita libera. Se me l’avessero chiesto all’inizio del primo anno, probabilmente non avrei usato questo aggettivo. L’orizzonte ostruito dalle montagne, i viaggi di 10 ore in autobus per tornare a casa vista la scarsità di collegamenti ed i modi freddi dei perugini, mi facevano sentire un po’ in trappola. Ma è bastato poco per scoprire ciò che fa veramente respirare la città: l’opportunità di conoscere persone di ogni dove, di uscire in due e ritrovarsi in otto, con gente conosciuta nel giro di poche ore; il Festival del giornalismo, l’Umbria Jazz; la possibilità per ognuno di ritagliarsi un posto in un gruppo o anche solo sulle scalette, il sabato sera. E’ stato così che ho iniziato a non badare alle montagne, ad aver sempre meno bisogno degli autobus per tornare giù ed a scoprire che, dando loro del tempo, i perugini e gli umbri riescono a darti più di quello che ti aspettavi.

Le persone che ho incontrato, la nostalgia nei confronti loro e dei luoghi in cui abbiamo vissuto, certamente influiscono sul mio modo di vedere la città. Eppure, è proprio grazie alle caratteristiche di Perugia, così aperta ma raccolta, che ho potuto incontrarli ed apprezzare ciò che mi circondava. Grazie a tutto questo, ora che sono via, mi si riempie il cuore quando sento qualcuno per strada parlare con il “donca”.”

Mesay, 24 anni, Addis Abeba (EE)

“Quando sono arrivato a Perugia avevo 19 anni ed ero completamente all’oscuro di tutto ciò che poteva riguardare la cultura occidentale. Ero timido e un po’ spaventato all’idea di dover vivere in un paese così lontano e così diverso dal mio. Ma ho preso il mio visto e sono partito.

Per fortuna, nonostante le grandi differenze, il mio essere socievole mi ha aiutato molto a fare amicizia fin da subito e la mia curiosità mi ha aiutato ad appianare velocemente le disparità. Ho conosciuto persone fantastiche che ancora oggi sono nella mia vita, tra cui mia moglie. Sicuramente senza Perugia non l’avrei mai conosciuta. Ho ballato, ascoltato musica e amato. E questo non lo cambierei con nulla al mondo. Perugia mi ha cambiato la vita.”

Loro hanno cambiato la mia di vita. Ed è grazie a loro che ora riesco a vedere Perugia con tutti i suoi colori.

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