Phlay: Nuove Interactive Experience per Apulia Film House

Serafino Murri
Phlay
Published in
6 min readDec 14, 2020

Integrati due Phlay Totem interattivi nella area espositiva della AFC

Phlay Totem interattivi nella Apulia Film House. All right reserved

Sono passati pochi anni da allora, eppure siamo ormai molto lontani dai tempi in cui la maggiore distinzione nella nostra esperienza quotidiana era quella tra la vita reale e quella nella virtualità digitale. Le dimensioni IRL (In Real Life) e quella che Luciano Floridi ha definito Onlife tendono sempre di più a compenetrarsi in una dimensione unica, dove l’esperienza on-location del singolo diviene interconnessa con le proprie reti di riferimento grazie a un diverso modello di condivisibililtà di quella che possiamo definire una nuova idea dinamica dell’esperienza digitale “immersiva”. In questo senso, Phlay continua a muoversi e a sperimentare dimensioni ludico-partecipative in ambito culturale che ridefiniscono l’idea di “partecipazione” e di “personalizzazione” dell’esperienza museale.

Phlay Totem interattivi nella Apulia Film House . All right reserved

Un’occasione senza precedenti è stata fornita di recente da un’iniziativa della Apulia Film Commision (AFC), l’ente cinematografico della Regione Puglia, presso la nuova casa del cinema e dell’audiovisivo Apulia Film House, dov’è stata sperimentata una nuova modalità di integrazione di esperienze reali ed esperienze digitali attraverso la Phlay Interactive video platform . Il team di Phlay, grazie anche al supporto della Cyberneid ( società leader nello sviluppo di Artificial Intelligence) , ha installato on location dei Phlay Totem ( grandi display touchscreen in cui è integrata la Phlay patented technology) , qualcosa di molto simile nella concezione alle Arcade dei games degli anni ’80, dove all’utente visitatore è data la possibilità di divertirsi esplorando immagini e creando dei contenuti nuovi e personali, remixando “live”, in tempo reale, scene di film prese dall’archivio visivo dell’AFC.

Il risultato di questa esperienza effettuata attraverso la dimensione immersiva aptica, acustica e visiva, e cioè agendo con le dita sullo schermo di visione in tempo reale, è una versione unica di un “metafilm a tema”, con cui l’utente reinterpreta le immagini che scorrono sullo schermo, remixandole attraverso il ritmo di una musica a sua scelta, dando vita a un coinvolgente racconto visivo-sonoro che utilizza diverse storylines. I due Totem contengono due diverse linee guida. Esploriamole brevemente:

APULIA KISSES

La prima experience “Apulia Kisses”, presenta una “storia del bacio” nei film. Si tratta di una sorta di gioco di ruolo: l’utente può agire come il personaggio del proiezionista Alfredo, interpretato da Philippe Noiret in Nuovo Cinema Paradiso, il capolavoro premio Oscar di Giuseppe Tornatore, elaborando un postmoderno omaggio al cinema. Il performer elabora cioè una sequenza dei baci, remixandoli in tempo reale con il proprio gusto personale, ispirandosi alla colonna musicale che ha scelto per “suonare” le immagini dei film nella sua reinterpretazione.

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PUGLIA SCENES TO EXPLORE

La seconda experience , “Scenes to explore”, dà addirittura la possibilità di combinare tra di loro i diversi generi cinematografici dei film, attraverso le quattro linee del drama, love, comedy e action, passando dall’uno all’altro con sempre nuove connessioni e legami visivi. Anche in questo caso la musica prescelta è l’involucro emozionale del remix: una linea guida del ritmo del gioco di montaggio in tempo reale.

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Una volta realizzato il proprio video, l’utente ha la possibilità di condividere il suo “pezzo unico” fotografandone il QR Code con lo smartphone, che gli permette di condividerlo immediatamente con amici e familiari attraverso qualsiasi piattaforma social a sua scelta. A loro volta, coloro che condividono “da remoto” l’esperienza, hanno la possibilità di effettuare la loro personale versione del video, remixandolo tramite lo smartphone sulla Phlay Interactive video platform online. In questo modo l’esperienza “on location” e quella online si fondono in tempo reale, e l’utente-performer ha la possibilità di condividere la sua dimensione IRL in modo immediato con la propria rete di contatti, mantenendo però la spontaneità creativa assicurata dalle emozioni del momento sperimentate dall’utente-visitatore.

Phlay esperienza di condivisione tramite canali social— All right reserved

Antonio Parente (Direttore Generale AFC), spiega: “L’iniziativa rientra nella nuova prospettiva di promozione che la Apulia Film Commission sta percorrendo, che vede nel cinema sempre di più un punto di approdo solido e fondamentale, ma che intende svilupparsi in nuove potenzialità e nuove esperienze che ne siano l’evoluzione naturale, aderendo ai gusti delle nuove generazioni che vogliono essere sempre più coinvolte nel processo creativo, e sperimentando nuovi strumenti tecnologici in grado di generare un coinvolgimento immersivo nell’esperienza museale ed espositiva. Tra gli strumenti della nuova idea di immersività, Phlay ci è sembrata quella che più permette una transizione coerente tra il materiale di archivio che abbiamo raccolto negli anni e una nuova dimensione di fruizione”.

Antonio Parente (Direttore Generale Apulia Film Commission) e Mario Amura ( CEO Phlay)

Secondo Mario Amura, CEO di Phlay, il valore aggiunto dell’esperienza interattiva e immersiva fornita da Phlay è il coinvolgimento del perfomer-utente attraverso la “quarta dimensione”: quella del tempo, che rappresenta di fatto la dimensione principe del cinema, quel che lo unifica all’esperienza reale. “Il grande cineasta russo Andrej Tarkovskij parlava del cinema come di un dispositivo che permetteva di “scolpire il tempo”. Non si tratta cioè solo di immortalare il momento, ma di giocare con la dimensione percettiva ri-creando da sé, grazie alla musica, il tempo della visione. Rispetto al cinema, Phlay permette di aggiungere un’ulteriore variabile nella definizione del tempo del progetto visivo in cui è “immerso” l’utente. Remixare il cinema giocando con il tempo interno alla singola inquadratura, ma anche con il tempo e il ritmo del montaggio tramite un tempo ulteriore, quello creato dal ritmo-guida della musica, è il retaggio del cinema con cui il performer si cimenta. Ma alle prime tre (tempo interno, tempo esterno e tempo musicale), si aggiunge una quarta dimensione temporale: il senso del tempo individuale, quello del fruitore performer, che può ridefinire il ritmo generale della visione attraverso il proprio apporto personale di gusto e sensibilità in tempo reale”.

Totem interattivi nella Apulia Film House. All right reserved

Se è vero che attraverso questa esperienza interattiva-immersiva la materia prima del gioco, come sostiene Amura, diventa quella del tempo, in senso più ampio possiamo dire che si tratta anche di un piccolo importante passo verso un’avveniristica riformulazione degli spazi dell’esperienza museale. Quello configurato da Phlay è infatti un modello ibrido che permette di integrare in modo dinamico e partecipativo l’idea di condivisione, non limitandosi a offrire al visitatore la possibilità di “postare” il proprio video, ma permettendo ai destinatari dell’esperienza effettuata dal vivo di rispondere immediatamente, facendo propria l’esperienza museale attraverso una nuova rielaborazione del video. Si tratta di un piccolo, germinale “teletrasporto”: della possibilità che si apre di coinvolgere al di là della distanza effettiva diverse persone nello stesso gioco, in tempo reale. Di estendere cioè non solo lo spazio del museo alla virtualità, ma l’esperienza stessa dei giocatori in una dimensione virale, relazionale, coinvolgente, dove emozioni e creatività possono diventare il fertile terreno di una diversa modalità promozionale.

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Serafino Murri
Phlay
Editor for

New Media Expert and Professor, Film Director and Critic. His last book is “Sign(s) of the Times. Visual thinking and aesthetics of Digital Subjectivity” (2020)