Phlay — Sign(s) of the Times

Marioamura
Phlay
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3 min readApr 28, 2021

Phlay tra le tecnologie che stanno rivoluzionando il campo della “performatività ritmico-visuale” .

Phlay ha raggiunto nell’ultimo anno diversi traguardi, ottenendo riconoscimenti e creando partnership anche al di là delle aspettative iniziali: traguardi animati da un’idea di interattività realmente innovativa, che fosse in grado di “umanizzare” il più possibile il rapporto tra Intelligenza Artificiale e Fattore Umano, restituendo alla creatività e alla manualità, al gioco in tempo reale e alle emozioni degli utenti un ruolo centrale nell’esperienza dello storytelling video-musicale. Un itinerario che ci ha portati dalle prime esperienze del “suonare immagini” fotografiche in sequenze animate sul ritmo della musica come nel progetto Phlay for Art, al montaggio parallelo di più storyline video sincroniche sulla Interactive Video Platform Phlay.tv, riuscendo ad amplificare il livello di engagement dell’audience in modo direttamente proporzionale all’amplificazione delle possibilità narrative e della compiutezza del risultato finale.

Phlay experience. All right reserved
Sign(s) of The Time. Book cover.

Del nostro sforzo è testimonianza recente un intero capitolo dedicato a Phlay di un libro Sign(s) of the Times, opera dello studioso di estetica e culture digitali Serafino Murri, edito da Meltemi che ha al centro dell’analisi la definizione di “soggettività digitale”: ovvero, la forma di vita ibrida che scaturisce dalla cooperazione “ininterrotta” tra l’energia vitale dell’umano e la forza algoritmica dei device. Nell’ambito di quelle che l’autore definisce “techno-ibridazioni”, Murri considera Phlay una delle punte esperienziali più avanzate nel campo della “performatività ritmico-visuale”, che riformula in modo originale il rapporto tra ritmo acustico, ritmo visivo e emozionalità ludico-creativa, asserendo che il nostro video format proprietario PBVF (Performance Based Video Format) rappresenta in effetti una “nuova frontiera” dell’esperienza interattiva, che rivoluziona il concetto di editing in direzione di un “remix generativo” delle immagini, fondandolo sull’autonomia creativa dell’utente: producendo cioè un’immagine sempre alternativa e “unica”, infinitamente riformulabile a partire dalla base esperienziale concreta e irripetibile dell’impulso creativo individuale.

Scott Snibbe — by Jean-Baptiste Labrune

Da parte nostra, dobbiamo confessare che essere stati inclusi in questa sorta di mappatura generale delle eccellenze artistiche del pensiero digitale contemporaneo assieme a giganti del calibro di Scott Snibbe (la cui App-Album “Biophilia”, realizzata con Björk, è esposta in mostra permanente al MOMA di New York), o agli alfieri della generatività musicale Brian Eno e Peter Chilvers, o ad autentici geni del design digitale transmediale come Aaron Koblin o ancora artisti di avanguardia nel campo della VR e dell’Interactive come Chris Milk o Rafael Lozano-Hemmer, trovandoci a essere tra i pochissimi esempi di alta tecnologia creativa made-in-italy considerati realmente innovativi sul piano estetico ed esperienziale, è oltre che un onore, un’ulteriore spinta a proseguire sulla strada incessante della ricerca e dell’innovazione nel campo comunicativo: strada maestra di questa avventura iniziata da molti anni, ma che continua a coinvolgerci in sfide sempre nuove.

Rafael-Lozano-Hemmer-Pulse-Room-2006.-Installation-view-at-MUAC-Museum.-Photo-Oliver-Santana.-Courtesy Hirshhorn Museum, Washington DC

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Marioamura
Phlay
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I'm working in a code that unlocks creativity. I'm Italian, based in Naples, Ceo of Phlay, a media-tech company focused on interactive video experience.