Di cinema, di cultura e di ritorni
Ormai da parecchi decenni il cinema fa parte delle nostre vite e le influenza. Ogni nazione, avendo una propria lingua, ha di conseguenza un proprio cinema: la linguistica e la produzione cinematografica sono da sempre connesse tra loro. Questa connessione è stata oggetto della discussione tenuta dal professor Fabio Rossi presso il Liceo classico “Colosimo” di Corigliano (CS), all’interno del Piccolo Festival delle Spartenze 2021.
Ad aprire le danze è stato il Dirigente scolastico che ha condiviso con noi un piccolo aneddoto. Egli ha ricordato il nonno siciliano, che da giovane aveva combattuto durante la Seconda Guerra mondiale e dopo aver trascorso un periodo di prigionia in Corsica, decise di trasferirsi in Calabria dove conobbe sua moglie. Una decisione che cambiò la sua vita e infatti si ritrovò ad amare una calabrese con cui poi formò una famiglia. Negli ultimi anni di vita purtroppo si ammalò di cancro e la nostalgia della sua casa iniziò ad intensificarsi giorno dopo giorno. Vedendo in quello stato il nonno, il nipote gli promise di accompagnarlo un’ultima volta in Sicilia, ma purtroppo il destino fu anche in quel caso imprevedibile e il caro nonno morì. Come lui, molti italiani sparsi in tutto il mondo sperano di ritornare un giorno in patria ma purtroppo, per alcuni l’Italia rimane solo un lontano ricordo, ambientazione delle tante storie che raccontano ai propri nipoti.
Il Festival delle Spartenze, come ha precisato anche il suo direttore Giuseppe Sommario nel suo intervento, si occupa di capire chi lascia il paese e perché, così da poter trovare una soluzione a questo problema, sperando dunque nel ritorno in patria di tutti quegli italiani che ormai vivono oltre confine. Ciò, però, non significa chiudersi in sè stessi e non viaggiare in giro per il mondo, anzi, il termine spartenze è un invito a spartire, condividere con il mondo ciò che abbiamo: i nostri valori, le nostre innovazioni e la nostra creatività.
A proposito dei legami con il proprio Paese, la lectio del professor Rossi ha dimostrato come si possa capire il cinema attraverso la lingua e viceversa come si possa comprendere una cultura attraverso il cinema. Come affermava Pasolini: “Il cinema è la realtà scritta della realtà”, esso infatti sembrerebbe essere un’imitazione della stessa, che spesso ne diventa una copia imperfetta. Il cinema influenza la lingua, la riflette e può crearne di nuove, come nel caso della saga del Signore degli anelli e di Star Trek, in cui sono stati creati linguaggi veri e propri.
Nel 1930 giunge in Italia il cinema sonoro a cui in molti si oppongono. Lo stesso Pirandello affermava che il cinema dovesse rimanere muto perché il dialogo apparteneva soltanto al teatro. Il cinema era considerato la trasposizione dei sogni sullo schermo, pensandoci bene infatti, i sogni sono fatti di tante immagini e poche parole, le quali ci lasciano per sempre, appena trascorsa la giornata. Il professor Rossi ha concluso il suo intervento con la visione di un estratto del film Ladri di biciclette, focalizzandosi su quanto il cinema e i film siano importanti per notare i piccoli particolari che normalmente non vedremmo. Antonio Ricci, protagonista del film, insieme al figlioletto è alla ricerca del ladro che gli ha rubato la bicicletta, ma purtroppo non riuscirà a trovarlo e per questo motivo sarà costretto egli stesso a rubare. Il film è molto attuale, ci ricorda un poco un governo che non si prende cura dei suoi cittadini che dunque si sentono abbandonati e per questo si danno alla delinquenza e alla malavita. Una storia inventata che nella sua fantasia cela un’amara realtà che dopo tutti questi anni ancora corrode l’Italia.