Calabria-Argentina, in viaggio con Caterina Potrandolfo
L’emigrazione, lo Spaesamento, storie di calabresi d’America interpretate e cantate in chiave teatrale.
Caterina Pontrandolfo è un’ artista lucana e svolge la sua attività in molti ambiti: teatro, musica, cinema, scrittura.
Si è esibita il 23 ottobre presso il Teatro Italo-Argentino di Agnone in occasione del Festival delle Spartenze, interpretando storie di migrazioni in maniera toccante e riuscendo a commuovere l’intero pubblico.
Il fenomeno dell’emigrazione ha caratterizzato maggiormente il periodo di fine ‘800 e inizi ‘900, infatti le storie narrate durante la serata risalgono proprio a quell’epoca. Benché in maniera differente questo fenomeno è ancora vivo e colpisce paesi e città dove i ragazzi, soprattutto per necessità legate agli studi al lavoro, sono costretti a dividersi dalla loro terra d’origine.
Anche la drammaturga ci ha raccontato come sia dovuta andar via da Potenza per trasferirsi a Milano al fine di proseguire gli studi universitari. «“Spartenza” vuol dire allontanarsi fisicamente dal paese natio, ma non con il cuore» dice l’artista, che con la sua musica, pur trovandosi altrove, riesce a trasportarsi in altri luoghi, sensazione che trasmette anche alla platea di ascoltatori.
«La musica ha la virtù, il “potere” di aprire i cuori e farci viaggiare» commenta ancora.
La cantante conclude l’intervista con l’invito a recuperare canti antichi e musiche popolari delle nostre terre che lei definisce “preziosissimi scrigni”.
Agnese Zaccardi
