Paludi, vogliamo dare vita ai sogni dei ragazzi
Intervista al sindaco Stefano Graziano
Festival delle Spartenze e Paludi: qual è il rapporto e cosa le piace di questo Festival?
Si tratta di un legame forte, in quanto l’associazione nasce a Paludi, guidata dal presidente Onofrio Sommario. Il Festival mette in risalto la vera storia del nostro territorio, ma riguarda anche i tanti giovani che hanno lasciato Paludi in cerca di lavoro, spostandosi verso il Nord Italia, la Germania la Svizzera, formando grandi comunità.
Il comune di Paludi offre anche altri momenti che possano coinvolgere i giovani?
La mia intenzione è quella di coinvolgere i giovani, le nuove generazioni sono fondamentali per la società. Concentrare l’attenzione su di loro significa indurli a rimanere nel loro territorio. Attraverso le loro esperienze e la loro voglia di conoscere, il nostro paese potrà crescere.
Google dice che gli abitanti di Paludi sono 1.000 e che si tratta del comune italiano che ha perso più residenti. Avete qualche progetto per creare attività commerciali e produttive contro lo spopolamento, soprattutto giovanile?
Il nostro scopo è quello di poter garantire ai giovani un futuro nel loro territorio e consentire il ritorno a coloro che, per lavoro o studi, hanno lasciato il loro paese. Vivere in un territorio che non è il proprio non è sempre confortevole. Sono già state introdotte diverse iniziative sia per salvaguardare gli anziani, sia per cercare di creare occupazione per i nostri giovani che avranno intenzione di investire i propri interessi nel loro territorio. Il comune si impegnerà per incentivare i loro sogni.
A pochi chilometri da qui c’è il Parco Archeologico di Paludi. Considerato che nel corso degli anni ha potuto usufruire di diversi finanziamenti pubblici, rimanendo tuttavia non molto conosciuto al di fuori del circondario paludese, cosa intende fare per rendere Castiglione una vera e propria attrazione turistica?
Nel 2019 abbiamo iniziato a valorizzare e sponsorizzare il Castiglione. Abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa affinché alcuni dei reperti, conservati nel museo della Sibaritide, vengano esposti nel nostro territorio. Se in Calabria si riuscisse a creare una buona collaborazione tra i Comuni, gli imprenditori e le nuove generazioni, sicuramente la nostra regione riceverebbe molti più vantaggi. Fino ad oggi è stata proprio la collaborazione a mancare, pertanto ne affrontiamo le conseguenze.
Come ha reagito la comunità all’ex progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Protezione), attuale “Siproimi”, e che tipo di benefici ne ha tratto il paese?
Inizialmente ero contrario, perché sapevo che inserire realtà diverse in un territorio a loro estraneo non sarebbe stato semplice. Mi sono chiesto cosa poteva offrire il nostro paese a chi aveva bisogno di sostegno. Ci sono state delle difficoltà per alcuni gruppi che, una volta giunti, avevano manifestato l’intenzione di andar via, a causa della mancanza di servizi essenziali. Terminato il progetto, ho deciso di prolungarlo ancora una volta, accogliendo soprattutto famiglie con bambini, che andando a scuola possono aiutare a incrementare le nostri classi. Garantendo loro serenità e accoglienza, siamo riusciti a creare una grande famiglia.
Se avesse una bacchetta magica, quale visione futura vorrebbe veder realizzata per il suo paese?
Paludi gode di una posizione geografica strategica ma non solo. Ha un Parco Archeologico e un grande patrimonio artistico e culturale. Sono molte le chiese antiche. La sua gastronomia è eccellente, fatta dai prodotti tradizionali della nostra terra. Un vantaggio è quello di essere poco distanti dalla terza città più grande della Calabria, Corigliano-Rossano. Si tratta quindi di un paese dinamico che può offrire tante possibilità. Tuttavia è necessario un lavoro intenso, se amministrato in maniera adeguata, Paludi potrebbe spiccare per le sue potenzialità.
